1. SKY SI PREPARA A SFIDARE MEDIASET E RAI SUI CANALI IN CHIARO. LA TV DI MURDOCH POTREBBE PRESTO PORTARE LA SUA SFIDA AL BISCIONE ANCHE NELLA RACCOLTA PUBBLICITARIA DELLA TV VISIBILE A TUTTI, FACENDO SALTARE TUTTI GLI EQUILIBRI DEL DUOPOLIO RAI-MEDIASET 2. IN ALTERNATIVA, MEDIASET POTREBBE VALUTARE L’ADDIO A MEDIASET PREMIUM, LA SUA TV A PAGAMENTO CHE NON È RIUSCITA A SFONDARE (COPRE SOLO IL 19,1% DEL MERCATO), COME SEGNO DI PACE A MURDOCH, PER CONVINCERLO A NON CAMBIARE STRATEGIA 3. IL 2015 SARÀ UN ANNO DI BATTAGLIA SULLE TV E IL BISCIONE NON PUÒ PERMETTERSI DI AFFRONTARE UNA GUERRA CON MURDOCH SENZA UN FORTE ASSE CON RENZI. ASSE CHE HA COSTRUITO CON IL PATTO DEL NAZARENO E CON UN’OPPOSIZIONE DI MERA FACCIATA 4. SARÀ IMPORTANTE VEDERE CON QUANTI E QUALI CANALI GENERALISTI ANDREMO ALLE URNE ANTICIPATE NELLA PRIMAVERA DEL 2015. E UNA PRESENZA IN FORZE DI SKY-MURDOCH PUÒ RENDERE IL PATTO DEL NAZARENO MENO NECESSARIO, ALMENO PER RENZI

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Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia

 

Matteo Renzi ospite di Barbara D'Urso Matteo Renzi ospite di Barbara D'Urso

1. SE SALTA LA PAX TELEVISIVA

Sky si prepara a sfidare Mediaset e Rai sui canali in chiaro, a partire dai canali “all news”. Secondo “Repubblica” la tv di Murdoch potrebbe presto portare la sua sfida al Biscione anche nella raccolta pubblicitaria della tv visibile a tutti, facendo saltare tutti gli equilibri del duopolio Rai-Mediaset.

 

matteo renzi Barbara d'ursomatteo renzi Barbara d'urso

In alternativa, Mediaset potrebbe valutare l’addio a Mediaset Premium, la sua tv a pagamento che non è riuscita a sfondare (copre solo il 19,1% del mercato), come segno di pace a Murdoch, per convincerlo a non cambiare strategia. In ogni caso, il 2015 sarà un anno di battaglia sulle tv e il Biscione si trova costretto a guardare a Palazzo Chigi per farsi proteggere.

 

Silvio Berlusconi deve innanzitutto badare alle sue aziende e non può permettersi di affrontare una guerra con Murdoch senza un forte asse con Renzie. Asse che ha costruito con il Patto del Nazareno e con un’opposizione di mera facciata.

 

Ieri Berlusconi, intervenendo a un’iniziativa di Forza Italia mentre Renzie tracimava su Canale 5 dalla D’Urso, ha detto: “Avete visto il calo delle trasmissioni di approfondimento politico, gli elettori non seguono il tg soprattutto quando arriva il famigerato pastone. E non leggono neppure i giornali” (Corriere, p. 10).

RUPERT MURDOCH RUPERT MURDOCH

 

Ogni tanto scappa anche la verità, a lor signori, ma le tv sono ancora importanti, anche perché non sono fatte solo di tg e talk show. Se nella primavera del prossimo anno si andrà a votare, come sembra suggerire la politica degli annunci renziani, sarà importante vedere con quanti e quali canali generalisti andremo alle urne. E una presenza in forze di Murdoch può rendere il Patto del Nazareno meno necessario, almeno per Renzie

 

 

2. PITTIBIMBO RIEMPIE LE CULLE?

ENRICO MENTANA AL TG DI LA ENRICO MENTANA AL TG DI LA

Un premier in piena campagna elettorale fa il suo show sulle tv berlusconiane e ci regala  nuovi annunci: “Bonus e diritti, show di Renzi in tv. A Canale 5 ospite di Barbara D’Urso: ‘Gli 80 euro anche alle neomamme per tre anni’. ‘Entro dicembre la legge sulle unioni civili’. E su Genova: ‘Non volevo la passerella del dopo’” (Corriere, p. 6). L’”annuncite” su Repubblica: “Cittadinanza più veloce per i bambini stranieri e 80 euro alla neomamme” (p. 2). La Stampa fa i conti della nuova promessa: “Prevista una spesa annua di un miliardo e mezzo. Soldi a tutte, anche alle immigrate, purchè sotto il reddito di 90 mila euro” (p. 3).

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Il Cetriolo Quotidiano chiede un giudizio a Chicco Mitraglia Mentana sulla comparsata tv del premier e il direttore del Tg de La7 osserva che “neanche Berlusconi dopo le Europee del ’94 aveva questa forza, questa capacità di comunicare e di includere”. Non solo, ma Renzie “viene trattato con tutti gli onori, mai in maniera scomoda, da nessuno. E solo lui fa politica, vista l’auto-esclusione dei 5Stelle dai format. Chi gli va contro pubblicamente sono solo Civati, i gufi e Landini, un po’ poco rispetto a quello che Renzi rappresenta (…) Questo livello non è mai stato raggiunto, Berlusconi è stato attaccato per meno, adesso invece nessuno trova strano ciò che accade” (p. 3).

yoram gutgeldyoram gutgeld

 

3. E BRUXELLES FORSE CI GRAZIA

Repubblica sostiene che la Commissione è pronta a chiudere un occhio sulla nostra legge di Stabilità: “Bruxelles perdona i conti dell’Italia. Pronta una lettera: dateci chiarimenti. La missiva della Ue arriverà tra domani e mercoledì e non dovrebbe presentare particolari rilievi e questo escluderebbe una bocciatura. La Commissione vuole però spiegazioni sul disavanzo strutturale” (p. 6).

 

Silvio Berlusconi RUDY  CAVAGNOLI  Silvio Berlusconi RUDY CAVAGNOLI

Ottimismo della volontà per il ministro dell’Economia, il pallido Pier Carlo Padoan: “Padoan: siamo in regola, l’Ue non ci boccerà. Il ministro: possibili 800 mila contratti a tempo indeterminato. La manovra alla firma di Napolitano. ‘I fondi pensione? Non li stiamo svantaggiando, adeguiamo il trattamento fiscale ai valori europei” (Corriere, p. 8).

 

Anche il ministro ombra dell’Economia, Yoram Gutgeld, prova a spargere ottimismo e dice al Corriere che entro due mesi avremo una sola tassa sulla casa (p. 9). La Stampa osserva: “Anche Padoan fa promesse: 800 mila nuovi posti di lavoro” (p. 8). Il Giornale fa notare che finalmente è il momento (forse) dei testi definitivi: “Finanziaria al Colle: si scoprono le carte. Oggi la legge di Stabilità arriva a Napolitano, si conoscerà il vero testo” (p. 9).

 

Fabrizio Cicchitto Fabrizio Cicchitto

Renzi, Gutgeld, Padoan: tutti a fare promesse. Poi dicono che non siamo in campagna elettorale.

 

 

4. ULTIME DAL PATTO DEL NAZARENO

Mentre mette a disposizione il pomeriggio di Canale 5 all’amico Renzie, il Cavaliere sogna di tornare al governo con un monocolore azzurro e lancia vari messaggi: “Berlusconi: stiamo attenti ai giustizialisti. I timori per la riforma della giustizia. Poi boccia la politica in tv; non convince più, serve il contatto diretto con gli elettori.

 

L’attacco a Ncd: mai con chi governa con la sinistra. La replica di Cicchitto: voi la sostenete sottobanco” (Corriere, p. 10). Tocca pure dare ragione a Cicchitto. Anche il Giornale riporta le fantasie dell’ex Cavaliere: “Berlusconi: ‘Il mio sogno? Vincere con Fi da sola. La politica in tv è morta” (p. 3) Forse perché in tv ci va Renzie?

 

urbano cairo la7 urbano cairo la7

Intanto Repubblica racconta le preoccupazioni del Banana, sondaggi alla mano: “Berlusconi: Fi vince da sola. Ma i sondaggi nelle Regioni annunciano una débacle. I report arrivati ad Arcore prevedono una sconfitta in tutte le nove amministrazioni chiamate al voto tra autunno e primavera” (p. 13).

 

 

5. SILENZIO, PARLA URBANETTO

Cairo-Mani di forbice si fa intervistare da Repubblica e sceglie Santoro: “Non butto nessuno dalla torre. Travaglio è molto bravo nel  fare le domande. Ma è giusto che anche a lui possano fargliene. Non è reato di lesa maestà ricevere domande da un ragazzo genovese (un angelo del fango) che ha dimostrato personalità anche di fronte a Beppe Grillo. Ero pienamente d’accordo con Santoro quando diceva che Burlando doveva poter dire la sua” (p. 12).   

 

 

MICHELE SANTORO ALLA PRESENTAZIONE DI ANNOUNOMICHELE SANTORO ALLA PRESENTAZIONE DI ANNOUNO

6. LE MANI STRANIERE SULLE BANCHE ITALIANE

Il Corriere Economia fa una panoramica sui nuovo protagonisti stranieri nel panorama creditizio italiano: “La carica dei fondi in banca. Arrivano tutti dall’estero e vogliono (soprattutto) contare. Da ‘sleeping partner’ a soci che vogliono contare di più. Guzman (Fintech), Isolani (Btg) e poi Aabar e Black Rock. Ecco la mappa degli interessi stranieri sulle big del credito. Bnl, Cariparma e Friuladria sono già finite oltre confine. Un terzo dei 200 miliardi investiti da oltrefrontiera è tra gli sportelli” (p. 2). Presenze importanti in Unicredit, Intesa e Montepaschi. E gli stranieri cresceranno ancora.

 

 

Marco Travaglio Marco Travaglio

7. I DOLORI DELL’ENI DI DESCALZI

Affari&Finanza prova a fare il punto sull’Eni e mette in fila i problemi del Cane a sei zampe: “Petrolio e Russia spine di Descalzi. L’Eni prova a smarcarsi da Mosca. Il barile è sceso a 80 dollari. Lo scenario geopolitico incerto. Le inchieste giudiziarie non si fermano. Per l’ad dell’Eni un compito difficile, e il piano strategico è condizionato dalle liti tra Putin e il mondo”. Intervistato Leonardo Maugeri, che era in pista per il dopo-Scaroni: “Sta cambiando il mercato. Troppo greggio nel mondo e i prezzi resteranno bassi” (pp. 2-3).  

 

 

8. ULTIME DA UN POST-PAESE

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Siccome il Cnel è stato abolito dalla legge sul Senato, ma il provvedimento deve passare anche alla Camera, tutto prosegue come niente fosse nel consiglio presieduto dall’ex ministro forzista Marzano. Lo racconta oggi il Messaggero: “L’ultima mossa del Cnel: prima di chiudere, assume. Nella legge di stabilità abolite le indennità del presidente e dei consiglieri da gennaio. Eppure il Consiglio pensa a un nuovo concorso per regolarizzare i precari. Marzano scrive a Renzi: ad agosto scade il nostro mandato, avviare le procedure per il rinnovo” (p. 9). Per chiuderlo, bisognerà mandare le ruspe?

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