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Un petalo di ‘’Margherita’’ alla guida del Corriere della Sera. E’ quello che aspetta i tristi e gravi saloni di via Solferino se Matteo Renzi vincerà la sua battaglia per la direzione del primo giornale d’Italia. Il premier ha infatti in mente il nome di Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, che oggi dirige il Corriere del Mezzogiorno e tra il 2006 e il 2008 è stato senatore della Margherita rutelliana, dove anche Pittibimbo si è svezzato tra il 2001 e il 2007.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
Per portare a casa il risultato, Renzi si è mosso con insolita prudenza e grande tatto. Nelle ultime due settimane ha rilasciato dichiarazioni mielose nei confronti di Fiat e, soprattutto, del suo conducator unico Sergio Marpionne. Prima è andato a Torino in visita pastorale al Lingotto e si è detto “molto gasato” dai progetti del manager con conto e passaporto in Svizzera. Poi ha dileggiato il povero Landini, dicendo che si butta in politica perché sul sindacato è stato sconfitto da Marchionne. Marchionne, sempre lui, il grande Marchionne.
SILVIO BERLUSCONI AQNTONIO POLITO - Copyright Pizzi
Secondo quanto risulta a Dagospia, con Marchionne Renzi si sarebbe lamentato di quanto è “acido” quel Ferruccio De Bortoli che Abramo Bazoli vuole tenere alla guida del giornale. Fiat, che è il primo azionista di Rizzoli (con il 16%) invece vuole cambiare il direttore ma non ha ancora l’uomo giusto per mettere d’accordo i grandi azionisti. In questa incertezza si è inserito Renzi, che a Marpionne ha detto in sostanza: non pretendo di avere un direttore che sia a mio favore, ma almeno uno che non mi sia ostile. “E Antonio Polito sarebbe perfetto”.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
Marpionne non ha detto né sì né no. Non si è sbilanciato minimamente. Forte del fatto che lui, notoriamente, si liberebbe volentieri della partecipazione in Rcs che invece tanto eccita il principino John Elkann. Ma intanto sta riflettendo se fare questo regalo all’amico Renzie, che intanto dovrà continuare a comportarsi bene.
Francesco Rutelli Antonio Polito - Copyright Pizzi
La partita della direzione del Corriere è complicata anche dal fatto che Abramo Bazoli (Intesa ha il 4% di Rcs) si sente sempre più l’arbitro della contesa ed è molto ringalluzzito dall’elezione al Colle di un altro democristiano di sinistra come Sergio Mattarella. L’uomo del Colle non sposta pacchetti azionari in via Solferino, ma l’anziano banchiere bresciano si sente comunque “politicamente” più forte. E nella scelta del direttore del Corriere la politica conta.
RENZI MARCHIONNE ALLA FABBRICA CHRYSLER
A turbare però i sonni (pochi) e le trame (molte) del presidente di Intesa Sanpaolo c’è l’inchiesta giudiziaria sui manovratori occulti di Ubi banca, tra i quali vi sarebbe anche lui, almeno secondo le ipotesi investigative. In ogni caso Bazoli sa che il suo regno sta per finire con la scadenza nel 2016 del consiglio di sorveglianza di Intesa e con l’addio al sistema duale che Bce e Bankitalia vogliono con fermezza e vuole uscire mettendo il cCorriere in mani fidate.
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