DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI…
Massimo Martinelli per "Il Messaggero"
Sarebbero una decina. Forse meno. Avrebbero ottenuto favori personali, viaggi, benefit. In alcuni casi, persino denaro. Quasi tutti lavorano in televisione. La black list dei giornalisti amici di Giuseppe Orsi era a casa di Alessandro Toci, praticamente l'uomo-ombra di Giuseppe Orsi, il più fidato degli assistenti dell'ex numero uno di Finmeccanica.
Che poi è lo stesso che pesava con il bilancino ogni dichiarazione pubblica del suo presidente. La residenza romana di Toci a Campo de' Fiori è stata perquisita dai carabinieri del Noe che hanno acquisito anche il documento che potrebbe dimostrare con quanta disinvoltura Giuseppe Orsi cercava di dissimulare una realtà della quale parlava al telefono con i suoi più stretti collaboratori.
UFFICIO STAMPA
La lista con i nomi dei giornalisti, precisano fonti investigative, è diversa da quella di cui parla Orsi nella telefonata con il suo portavoce, Carlo Maria Fenu, quando discute delle risorse da mettere a disposizione di un ufficio di relazioni esterne milanese. In quella telefonata Orsi si rivolge al suo portavoce in questi termini: «Fenu non faccia per piacere queste cose per telefono! Non mi parli per cortesia di soldi. Li tratto io! Lasciamoli lavorare in pace, io ho bisogno di averli con tutta la potenza di fuoco che hanno».
E Fenu: «Certo». E Orsi ribatte: «Ne parliamo quando sulla base di una proposta di lavoro che faranno! Se loro ci dicono ho bisogno di 20 giornalisti a me va bene. Pagheremo quelli che ci vogliono».
RELAZIONI PERICOLOSE
Il lavoro occulto che Toci e i giornalisti amici dovevano portare a termine - sospettano i magistrati - era quello di nascondere le relazioni pericolose di Giuseppe Orsi con i mediatori che avevano reso possibile l'assegnazione ad Agusta Westland dell'appalto per i dodici elicotteri destinati al ministero della Difesa indiano. Tra questi c'erano i cugini Juli, Docsa, Sandeep e Sashi Tyagi.
Quest'ultimo è stato capo di stato maggiore dell'lndian Air Force dal 2004 al 2007 e, secondo l'accusa, sarebbe stato lui a modificare il bando di gara per l'appalto, abbassando la quota operativa di volo richiesta per gli elicotteri da acquistare. Ovviamente, in cambio di denaro. Orsi ha negato ieri di aver mai conosciuuto il capo di stato maggiore Tyagi, e probabilmente è vero.
Ma l'incontro, come ha raccontato il mediatore Guido Haschke ai magistrati, non avvenne per una pura casualità : «Verso la fine del 2006 ho incontrato di nuovo il maresciallo Tyagi presso l'ufficio dei cugini in New Delhi. Erano presenti oltre a me e Gerosa ed i fratelli Tyagi anche Lunardi. Ci sarebbe dovuto essere anche Orsi che non potè in quanto gli era scaduto il visto per l'India, o almeno questa fu la spiegazione che mi fu data da Lunardi e che Orsi mi confermò in una successiva occasione quando si scusò per il disguido che si era verificato».
GIUSEPPE ORSI ELICOTTERO AGUSTA WESTLAND PIETRO LUNARDI
Ultimi Dagoreport
FLASH! - SIAMO UOMINI O GENERALI? PER L'OTTUAGENARIO CALTAGIRONE LA CATTURA DEL LEONE DI TRIESTE E'…
CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL…
FLASH! - CERCASI TRADITORE URGENTEMENTE! I BOMBASTICI MESSAGGI DEI FRATELLINI D’ITALIA, SCODELLATI…
DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA…