DI STEVE JOBS INTERESSANO GLI IPHONE, NON LA CINE-POMPA

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Silvia Bizio per "la Repubblica"

Il film più atteso dell'anno, jOBS, continuerà ad essere atteso. Il biopic sul leggendario fondatore della Apple, Steve Jobs, interpretato da Ashton Kutcher, non uscirà il 19 aprile, come da tempo annunciato, ma in data da definire, probabilmente verso la fine del 2013.

E sembra che cambierà anche titolo, semplicemente Jobs, evitando il gioco grafico sul marchio dei prodotti Apple. Ufficialmente, la compagnia Open Road, che ha acquisito i diritti di distribuzione del film, diretto da Joshua Michael Stern e scritto da Matthew Whitley, ha deciso di posporre l'uscita per avere più tempo per la promozione. Ma sembra che le cose non stiano esattamente così.

Il problema è sorto al festival Sundance, dove è stato presentato fuori concorso in anteprima il 25 gennaio scorso. Il film è stato accolto molto freddamente sia dalla critica che dal pubblico. I critici americani non lo hanno stroncato del tutto, ma hanno sottolineato la sua mediocrità proprio in relazione alla statura del soggetto e all'aura quasi sacrale che Jobs emana tuttora.

Perfino Steve Wozniak, collaboratore storico di Jobs alla Apple, ha liquidato il film dicendo che la descrizione delle personalità sia sua che di Jobs non erano affatto azzeccate. Del resto Wozniak ha anche il suo interesse a non sostenere jOBS perché sta collaborando con Aaron Sorkin per un altro film biografico su Jobs, adattamento del besteller sul fondatore della Apple di Walter Isaacson.

«Non abbiamo avuto molto tempo per orchestrare una degna campagna di marketing, pubblicità e promozione» afferma una nota della Open Road «Dopo l'anteprima di Sundance, per cui abbiamo dovuto accelerare la fase post-produttiva, ci siamo resi conto che il film non solo necessitava di ritocchi di montaggio, ma anche di un attenta ed oculata promozione.

Steve Jobs avrebbe approvato la nostra decisione di prendere un po' di tempo per rispetto del pubblico». In molti però sospettano che regista e produttori del film dovranno tornare al «drawing board», al tavolo da disegno, e rimontare praticamente tutto il film, a detta di tutti debole, frammentario, privo di mordente. E persino il protagonista Ashton Kutcher viene spesso citato come uno dei punti deboli del film.

 

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