DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL…
Estratto dell'articolo di Giovanna Vitale per “la Repubblica”
Non solo aspiranti conduttori e direttori di Tg in pectore. C’è un altro spettatore molto interessato al cambio della guardia in Rai: Mediaset. Le mani sovraniste su Viale Mazzini hanno messo in grande agitazione il rivale più diretto. Al punto da costringere Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri a riunire in tutta fretta il gotha delle testate berlusconiane — dal dg dell’informazione e Videonews, Mauro Crippa, a Clemente Mimun che guida il Tg5 da una vita — per studiare ogni contromisura utile ad evitare lo scippo di volti e format targati Biscione.
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La preoccupazione è che il possibile ancorché non scontato trasloco di Nicola Porro possa innescare un mini-esodo verso Viale Mazzini. Tanto più che il contratto del conduttore di Quarta Repubblica scade a giugno e ottenere la prima serata di Rai2 potrebbe fargli gola. Certo, il tandem Sergio-Rossi dovrebbe superare l’ostacolo del cachet stellare riconosciuto al vicedirettore del Giornale , ma l’escamotage sarebbe già sul tavolo: Porro verrebbe scritturato come “artista” anziché giornalista, stile Vespa ma pure Fabio Fazio, così da aggirare tetti e limiti vari.
ELLLY SCHLEIN ALESSANDRO CATTELAN stasera c'è cattelan
Nel frattempo, in Rai è caccia al successore dello storico presentatore di Che tempo che fa . Considerato che Paolo Bonolis ha un target molto diverso ed è blindato da Mediaset, l’idea che si sta facendo largo è affidare la domenica sera ad Alessandro Cattelan, le cui performance non sono stati fin qui benedette dallo share. I vertici appena insediati sanno bene che su questa partita è vietato sbagliare.
Anche perché Fazio era uno dei fiori all’occhiello del Servizio pubblico, capace di mobilitare un pubblico fedele, disposto a seguirlo da una rete all’altra: 2,5 milioni di spettatori in media e incassi difficilmente replicabili. Che fanno apparire surreali le polemiche sull’onerosità della trasmissione.
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E siccome abbinati al programma venivano venduti circa 20 minuti di pubblicità a puntata, il conto è presto fatto: (ben) oltre il milione di entrate ogni domenica sera. Una pacchia, ma non per i sovranisti al governo. Obbligati ora a correre ai ripari. Anche se, ironizza Bersani, «per far meglio di uno che ti ha portato il Papa, Obama e Pelè, quel che viene dopo deve resuscitare Garibaldi».
PIERSILVIO BERLUSCONI E FEDELE CONFALONIERIpiersilvio berlusconi e fedele confalonieriCONFALONIERI PIERSILVIO BERLUSCONINICOLA PORRO
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