fiume o morte

LO STREAMING DEI GIUSTI -  IERI MI SONO VISTO CON VERO PIACERE “WEAPONS”, HORROR INNOVATIVO CHE HA DOMINATO LA STAGIONE ESTIVA IN AMERICA E IN TUTTO IL MONDO - SU "MUBI" SEGNATEVI CHE SONO USCITI “MILLENIUM MAMBO” E IL CURIOSO “FIUME O MORTE!”, CIOÈ L’IMPRESA DI FIUME COMPIUTA DA GABRIELE D’ANNUNZIO RACCONTATA DA UN REGISTA SLAVO - SU "PRIME VIDEO" SONO STATI INSERITI FILM CHE NON VEDO DAGLI ANNI '60, COME "HAWAII..."

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Marco Giusti per Dagospia

 

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Che vediamo stasera? Dobbiamo aspettare fino al 24 settembre per vedere su Sky le prime puntate di “The Pitt”, la potente serie medica costola di “E.R”, che ha dominato agli Emmy Awards quest’anno. Ma ieri mi sono visto con vero piacere “Weapons” di Zach Cregger, horror innovativo che ha dominato la stagione estiva in America e in tutto il mondo. Costruito con movimenti di macchina favolosi, certo vederlo in sala sarà meglio che vederlo su Amazon, è strutturato con storie dei singoli personaggi protagonisti. La maestra Justin Gandy, cioè Julia Garner, si è vista svuotare la sua aula dalla presenza di ben 17 bambini.

 

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E’ rimasto solo il piccolo Alex, Gary Christopher, che probabilmente sa di più di quel poco che dice. Nella notte, alla stessa ora, i 17 bambini della classe di Justine e di Alex sono letteralmente volati via dalle loro case e sono svaniti nel nulla. Da questa immagine potente, simbolica, di un’America sempre più avvolta da una desolazione profonda, si passerà alla ricerca dei bambini compiuta da un padre, Josh Brolin, assieme alla maestra, dalla figura di un tossico, Austin Abrams, e dalla terribile presenza della zia del piccolo Alex, una strepitosa Amy Madigan già pronta per l’Oscar.

 

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Non so perché il pubblico americano si sia così fortemente appassionato a “Weapons”, che ha guadagnato 148 milioni di dollari in patria e 261 globali, ma certo il film ha lasciato il segno. Su Amazon, devo dire trovate di tutto. Grandi novità popolare, come “Superman”, “Dragon Trainer”,  film da festival come i bellissimi “As Bestias” dello spagnolo Rodrigo Sorogoyen  con Denis Ménochet e “Armand”, opera prima di Halfdan Ullmann Tøndel, nipote di Ingmar Bergman e Liv Ullman, dove il caso di un bambino di sei anni che sembra abbia molestato un compagno di classe diventa una sorta di processo interno tra professori e la mamma del bambino, la sempre strepitosa Renate Reinsve.

 

 

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Su Mubi segnatevi che sono usciti “Millenium Mambo” di Hou Hsiao-hsien con Shu Qui, il curioso “Fiume o morte”, cioè l’impresa di Fiume compiuta da Gabriele D’Annunzio raccontata da un regista slavo, Igor Bezinovic. Ma Dago avrà visto “Primo amore”, cioè “Alice Adams”, commedia diretta nel 1936 da George Stevens con Katherine Hepburn e Fred MacMurray, dove una ragazza povera si finge ricca per sposare un rampollo dell’alta società.

 

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Su Amazon sono satte inseriti anche film che non vedo dagli anni ’60, come “Hawaii”, diretto da George Roy Hill, tratto dal polpettone di James A. Michener, con Julie Andrews, Max Von Sydow, Gene Hackman e Richard Harris, che in Italia uscì nella versione corta da 161 minuti e non da 189. In un primo tempo doveva dirigerlo Fred Zinnemann con Audrey Hepburn e Alec Guinnes protagonisti e Daniel Taradash sceneggiatore.

 

Ma Taradash perse tempo, non riusciva a chiudere il copione, il romanzo era lunghissimo, così Walter Mirisch lo sostituì con Dalton Trumbo e Zinnemann lasciò la produzione. Richard Harris odiava profondamente Julie Andrews (“Quando ho lavorato con Julie Andrews, credo di aver provato l'odio più grande che abbia mai provato per un essere umano”), e ne era ricambiato.

 

Fiume o morte

Al punto che quando offriranno all’attrice il personaggio di Ginevra in “Camelot” con Richard Harris come Re Artù, rifiutò il ruolo. Parte del film è girato da Arthur Hiller. Fu un grande successo in America, mentre fu un megaflop il suo sequel, “Il re delle isole”. Vedo che passa anche il sofisticato “Come rubare un milione di dollari e vivere felici” di William Wyler con Audrey Hepburn e Peter O’Toole. E vi ricordo che è imperdibile il thriller di “Blake Edwards “Operazione terrore” con Glenn Ford, Lee Remick, Stefanie Powers.

 

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Credo che Dago non possa perdersi la più folle delle parodie dei film di Sir Alfred Hitchcock, cioè “Alta tensione” di Mel Brooks con Mel Brooks, Madeleine Kahn, Cloris Leachman. Quando vide il film, Hitch se ne andò via senza dire nulla. Qualche giorno dopo mandò una cassa di vini a Mel Brooks con un bigliettino, “Splendido, avrei voluto farlo io”. Fece poi solo una critica.

 

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Nella celebre scena della doccia di “Psycho” lui usò 13 anelli della tenda e non 10 come aveva fatto Mel Brooks. Certo, con Gene Wilder protagonista, come era stato programmato, il film sarebbe stato più forte. Ma ci sono incredibili omaggio e apparizioni, come quella di Albert Whitlock, l’uomo dei trucchi di Hitchcock. Lo stesso Hitch aveva suggerito a Mel Brooks una scena che non si riuscì a fare perché troppo costosa. 

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