AL SUNDANCE FESTIVAL SORPRENDE ‘’WE STEAL SECRETS: THE STORY OF WIKILEAKS’’ DI ALEX GIBNEY: L’EROE NON E’ ASSANGE MA LA TALPA BRADLEY MANNING – E DELLA SUA LIBERTA’ (E DEI SUOI DIRITTI CIVILI) CHE BISOGNA PREOCCUPARSI (DA ANNI IN PRIGIONE, TRATTATO COME SE FOSSE UN TERRORISTA) - IL DOCU-FILM, CHE NON E’ TENERO CON OBAMA E IL ‘’NEW YORK TIMES’’, ACCUSA ASSANGE DI AVER (INVOLONTARIAMENTE) DISTRUTTO WIKILEAKS, MA NON LA SUA CAUSA…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Giulia D'Agnolo Vallan per Dagospia

Ogni tanto Sundance ti fa sentire come in quelle circoscrizioni elettorali di Manhattan dove il 98% ha votato per Obama. Sullo schermo e in sala, sembra che tutta l'America pensi come te, un classico liberal di New York -Woody Allen senza le nevrosi e lo humor. Un'allucinazione, ovviamente... Ma I valori sociopolitici del festival sono quelli di Robert Redford ed e' negli spazi che gli stanno veramente a cuore, quelli riservati al documentario, che questa sovrapposizione e' piu' evidente.

Dick Cheney, Bin Laden, I fratelli Koch (foraggiatori della destra peggiore), l'ingiustizia sociale, le guerre segrete e le pistole sono tra "I cattivi" nei documentari 2013, nella cui ricca selezione (concepita come un vero e proprio canale d'informazione alternativa ai media istituzionali) non potevano mancare due titoli dedicati a due eventi sismici degli ultimi anni, Wikileaks e Occupy Wall Street.

‘'We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks'', di Alex Gibney, e' il primo film sull'organizzazione e il suo fondatore, Julian Assange. Gibney ha meno la stoffa di un documentarista nella grande tradizione americana di Fred Wiseman che quella di un giornalista investigativo d'assalto. I suoi film lasciano poco spazio all'imprevedibilita' del cinema, densi come sono di dati, informazioni, interviste, fatti incontrovertbili.

Ma ‘'Enron: The Smartest Guys in the Room, Taxi To The Dark Side'' (Oscar 2007, sull'Afghanistan), ‘'Casino Jack and the United States of Money'' (lobbisti e Washington) e il recente ‘'Mea Maxima Culpa: Silence in the House of God'' (preti pedofili e quello che il Vaticano fa per proteggerli -previsto anche in Italia, via Feltrinelli, dopo la messa in onda su HBO) sono reportage miliari, che hanno lasciato il segno.

Rispetto ad alcuni dei suoi lavori passati, ‘'We Steal Secrets'' (prodotto dalla Universal), e' meno decisivo. Ma, ricostruendo la storia di WikiLeaks a partire dall'Australia, negli anni novanta, ha il pregio di riuscire a separare l'enorme valore e lo straordinario impatto globale che ha avuto WikiLeaks dalle vicessitudini del "tardo" Assange e dalla fascinazione mediatica che esercita.

L'eroe nascosto del film di Gibney (che ha un senso della giustizia diritto come un laser) e' infatti probabilmente Bradley Manning, il soldato che ha girato ad Assange migliaia e migliaia di files segreti del governo americano. Manning (da anni in prigione, trattato come se fosse un terrorista) e' in attesa di processo. E' della sua liberta' (e dei suoi diritti civili), suggerisce Gibney, che bisogna veramente preoccuparsi, piu' che di quella del carismatico hacker australiano, momentaneamente al sicuro presso l'ambasciata londinese dell'Ecuador. Assange, suggerisce We Steal Secrets (che non e' tenero con il governo USA, con Obama e con il New York Times), ha (involontariamente) distrutto WikiLeaks, ma non la sua causa.

Occupy diventa storia in ‘'99%-The Occupy Wall Street'' Collaborative Film di Audrey Evell, Aaron Aites, Lucian Rand e Nina Krstic, finanziato in parte con l'aiuto de Sundance Documentary Lab. "Lo abbiamo fatto per chi ha seguito Occupy solo attraverso i media mainstream", ha detto uno dei registi dopo la proiezione. E il documentario e' proprio quello, un racconto della breve parabola di Occupy come vissuto dai suoi protagonisti.

Tra l'inizio dell'occupazione, il 17 settembre 2011 a Zuccotti Park, il suo propagarsi in molte citta' d'America, fino alle evacuazioni forzate della polizia che hanno chiuso (almeno) la fase fisica del movimento non sono passati nemmeno tre mesi. Ma, viene subito da pensare dopo aver visto il film, il discorso d'inaugurazione di Obama, l'altra sera, non avrebbe potuto essere quello che e' stato se non ci fossero stati loro.
gdv

 

WIKI web WIKI web WIKI web occupywallstreet percentbuttonthumb occupy julian assange biopic planned Bradley Manning private we are the tshirt occupy wall street