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Le “Candy Girls” sono le “sex doll” realistiche realizzate dalla “Orient Industries” in Giappone. Ormai hanno raggiunto un livello estetico altissimo, sono quasi indistinguibili da una persona vera, gli ultimi modelli hanno una pelle che sembra umana e uno sguardo che può sciogliere le mutande.
Queste sirene in silicone hanno una lunga tradizione in Giappone. Tadashi Anahori, fondatore del sex shop on line “KanojoToys.com” e di “Tokyo Kinky”, uno dei più grandi blog erotici, racconta che anche i primi esploratori nipponici in Antartide avevano la loro bambola dell’amore. L’industria fu avviata commercialmente nei primi anni Settanta e non è mai crollata, da allora sono nate decine di marche e modelli, è stata inaugurata una rivista sul tema ed è partito anche un servizio di noleggio.
Da quando la sottocultura “otaku” (manga, anime e simili) ha fatto il boom, negli anni Ottanta, la gente che ha “gusti inusuali” viene accettata più facilmente. Le “sex doll” sono diventate protagoniste di film come “Air Doll”, nel 2011 il prototipo “Showa Hanako” è servita da paziente per far esercitare i dentisti, di recente Lady Gaga ha commissionato la creazione di “Gagadoll” per promuovere il suo album “ARTPOP”: non il solito vecchio gonfiabile da palco ma l’imitazione perfetta di un essere umano.
Ovviamente in circolazione ci sono anche le bambole che riproducono Kim Kardashian (“Kinky Kim”), Katy Perry (“Katy Pervy”) e Justin Bieber (“Justin Beaver”), ma non sono rifinite e costano poco. Tra le bambole più vendute c’è la “RealDoll” da 6.000 euro, realizzata dalla “Abyss Creations” (rivale della “Orient Industry”), che replica nei dettagli la pornostar Jessica Drake. Quando i clienti la ordinano, l’attrice vera allega al pacco una sua cosa personale, per rendere l’esperienza ancora più reale.
Le bambole sono perfette ma senza vita, hanno gli occhi fissi sul proprietario, nessun rumore distoglie la loro attenzione, le labbra sono sempre un po’ aperte e non si muovono per parlare. I clienti non sono più uomini soli e solitari. Rimarreste sconvolti a sapere quanta gente fa uso di sex toys in Giappone! A causa del prezzo elevatissimo, le “candygirls” restano un lusso per pochi, il nuovo trend giapponese è la “mini sex doll”, più piccola ed economica: “Dollho” è la bambolina erotica componibile mentre “Libidoll” ha le fattezze di un’adolescente, inaccettabile anche solo il pensiero per noi occidentali.
Ormai l’idea di robot che fanno compagnia e di surrogati del sesso non è più argomento di libri di fantascienza. E comincia a non fare più paura.
Il ruolo dell’elettronica nelle nostre vite erotiche finora è stato relativamente modesto: un “sext” qui, un vibratore lì, per lo più si tratta di variazioni sul tema della scopata o della masturbazione. Ma tutto sta per cambiare. I prossimi anni arriveranno innovazioni che faranno arrossire anche i più navigati e disinvolti.
ryan gosling in lars and the real girl
Gli esperti dicono che nel 2015 i consumatori potranno usare “Oculus Rift”, il dispositivo con occhiali che trasporta a 360 gradi nel mondo virtuale per fare sesso simulato. Sarà combinato a “Leap Motion”, un sistema di controllo tridimensionale basato sui movimenti delle mani. Puoi prendere un oggetto e trasportarlo, fargli fare quello che vuoi, usare il corpo in modi che hai solo osato sognare.
Però si parla di ologrammi, realistici, perfetti e inconsistenti. Siccome gran parte della sensualità deriva dal tatto, dal toccare e dal sentirsi toccati, ecco che arrivano le “tute aptiche”, già sperimentate nel settore dei videogame e prossime ad essere utilizzate in ambiti più intimi: due amanti le indossano ed esplorano i propri corpi a distanza di chilometri.
Qualcuno continuerà a preferire il contatto vero, ma non rinuncerà ad usare l’esoscheletro, in commercio dal prossimo anno al prezzo di 5.000 dollari. Si tratta di un modello ingombrante e poco sexy, tuttavia le future versioni saranno più leggere e vi trasformeranno in cyborg sessuali, capaci di durare molto a lungo.
E’ piuttosto strana l’idea, ma siamo vicini anche agli impianti bionici sessuali. Braccia robotiche e innesti direttamente nel sistema muscolare. Gli impianti saranno anche nel cervello, zona erogena per eccellenza: basta stimolare i punti esatti, ed ecco raggiungere il massimo del piacere. E’ una tecnologia che sta sperimentando il Pentagono.
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