TRENT’ANNI DI “VIUUUUULENZA!” – RITORNA IN SALA IL GRANDE, UNICO, ENORME DIEGO ABATANTUONO COL TIFOSO-TERRUNCIELLO DI “ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE” DEI FRATELLI VANZINA – CORREVA L’ANNO 1982: “NON PENSAVO CHE SAREBBE DIVENTATO COSÌ DI CULTO” - “NEL FILM DOVEVANO ESSERCI ANCHE TROISI, BENIGNI E VERDONE, MA ERANO IMPEGNATI IN ALTRI FILM” – MA DIEGO-L’ANGOLO LO ASPETTAVA IL CINEMA MOSCIO DI PUPI AVATI…

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Luigi Bolognini per "la Repubblica"

Calcisticamente parlando, il 1982 fu veramente eccezionale: il Mundial, certo, ma anche
Eccezzziunale... veramente, tuttora film di culto della comicità italiana. Tanto che, per celebrarne il trentennale, mercoledì 19 sarà proiettato in alcune decine di cinema italiani (l'elenco su www.nexodigital. it) in versione digitalizzata in alta definizione.

Le vicende dei tre tifosi - il milanista, l'interista, lo juventino - tutti interpretati da Diego Abatantuono, continuano a catturare appassionati di tutte le età, anche quelli che allora non erano neppure un embrione: «Confesso che mi impressiono un po' quando un adolescente di ora mi cita le battute di allora, storpia l'italiano come faceva il mio
terrunciello», dice Abatantuono.

Non vi aspettavate nulla di tutto ciò, mentre lo giravate?
«Ci aspettavamo un grande incasso, come ci fu, perché quello era il mio periodo d'oro. Il
terrunciello tirava in un modo pazzesco. Pensi che tra il 1980 e il 1983 feci 17 film, tutti successi clamorosi. Questo poi portò all'esaurimento del personaggio, sfruttato e ipersfruttato, finché nel 1986 Pupi Avati pensò a me per Regalo di Natale, e iniziò la mia seconda carriera. Ma non pensavo che sarebbe diventato così di culto».

Anche perché fino ad allora i film sul calcio non erano mai andati bene.
«Vero, l'unico che aveva avuto qualche successo era stato Il presidente del Borgorosso football club di Sordi. Fu una scommessa anche in questo. Ma dettò la linea anche ai film che sarebbero seguiti dopo, penso all'Allenatore nel pallone: fare vedere poco, pochissimo, il campo, e per il resto raccontare la passione di chi lo segue».

È vera la leggenda metropolitana per cui accanto a lei dovevano esserci Troisi, Verdone e addirittura Benigni?
«Non è una leggenda, è verissimo. Si voleva puntare sulla caratterizzazione regionale e sui dialetti. Ma erano tutti impegnati in altri film, e dovetti fare tutto io, sceneggiatura compresa. D'altronde quello è tutto repertorio che avevo portato in scena al Derby e in giro per l'Italia».

Pentito di avere fatto un seguito nel 2006?
«Per nulla, andò benissimo anche quello, a dimostrazione che certe cose si possono anche ripetere, sapendo come farle».

Ma non è cambiato tutto, da allora?
«Non idealizzi il passato: si ricordi che allora si usciva da uno scandalo di calcio scommesse. Certo, la "viuuuulenza!" che gridavo allora era metaforica e al massimo c'era uno che batteva la testa cadendo, adesso accanto ai tifosi veri e puri ci sono anche dei delinquenti. Ma chi è cambiato radicalmente sono i calciatori: ai tempi guadagnavano bene, ma non da sceicchi, e li vedevi in giro a fare la spesa, adesso sono sceicchi tutti fregiati di tatuaggi. Non c'era Balotelli, c'erano Mazzola e Rivera, persone, non personaggi ».

A proposito di botti al botteghino, li sta facendo anche ora con Il peggior Natale della mia vita.
«Sono entusiasta, davvero. in un momento così riuscire a catturare, e senza dire una sola parolaccia, un pubblico che va dai nonni ai nipoti passando per gli zii e i genitori non è facile».

Però "Eccezzziunale" le parolacce le aveva.
«Vero, ma non era volgare. Perché la volgarità è tale solo quando è gratuita».

Per chiudere, dobbiamo dirle solo: "Saint Honorè, marron glacè, trottolino peloso".
«Lo spot dell'orso Bruno, eh? Ecco, giuro che questo successo non me l'aspettavo. Sì, è un momento bello, anzi eccezzziunale veramente».

 

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