MISTERO A LOS ANGELES - TROVATA MORTA NELLA SUA CASA CLAUDIA LAFFRANCHI, LA GIORNALI-STAR TICINESE MADRINA DEL FESTIVAL DI LOCARNO - SUL CORPO NESSUN SEGNO DI VIOLENZA MA NON ERA TIPO DA SUICIDARSI - IL GIRO CHE FREQUENTAVA INSOSPETTISCE GLI INVESTIGATORI - L’ULTIMO COLPO, UN’INTERVISTA A STEVEN SPIELBERG…

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Claudio Del Frate per il "Corriere della Sera"

Shannandoah road è una tranquilla strada nella parte occidentale di Los Angeles; in un elegante appartamento della strada vive una giornalista bella, popolare e brillante, amica di quasi tutte le star di Hollywood. Che dentro quella casa è stata trovata morta. A distanza di 48 ore dal ritrovamento del cadavere resta ancora un mistero la fine di Claudia Laffranchi, 49 anni, ticinese, trasferitasi in California 15 anni fa per seguire la passione di una vita, il cinema.

Già giornalista al canale di lingua italiana della Rsi, la tv pubblica svizzera, Claudia era conosciuta soprattutto come madrina e presentatrice ufficiale del Festival del cinema di Locarno, la manifestazione che ogni anno a fine estate richiama in riva al lago Maggiore attori e registi di grande fama, oltre a migliaia di appassionati che assistono alla proiezioni nella piazza principale della cittadina. Claudia Laffranchi era donna elegante, colta, mossa dall'inarrestabile amore per il set. Così era apparsa ad amici e conoscenti anche una settimana fa in occasione di un evento organizzato dall'Accademy di Los Angeles per commemorare Gene Kelly; lì la giornalista elvetica è stata vista per l'ultima volta.

Mercoledì un'amica, non sentendola rispondere al telefono si è preoccupata e ha avvertito la polizia. Il cadavere di Claudia era in casa, in base a una prima ricognizione non presentava segni di violenza e l'appartamento era in ordine. Tanto che la polizia californiana ieri era propensa ad escludere un fatto criminale; ma la morte rimane ancora un giallo, perché altre spiegazioni apparenti non ne esistono.

Claudia viveva sola, non aveva figli, non aveva problemi di salute, era molto riservata sulla sua vita privata. «E per come la conosco io non era il tipo di persona che compie gesti estremi» così la ricorda Maurizio Canetta suo amico ed ex collega negli anni in cui la donna aveva lavorato alla Rsi e con il quale era rimasta in contatto.

Gli accertamenti sono ancora in corso: il personaggio, l'ambiente a cui apparteneva, la popolarità da cui Claudia era circondata invitano a non archiviare il caso. La «madrina» del Festival di Locarno aveva molte porte aperte a Hollywood e nell'ambiente degli studios, attori e registi si lasciavano intervistare senza problemi. L'ultimo colpo? Un lungo colloquio con Steven Spielberg l'indomani della serata degli Oscar pubblicato sui media svizzeri lo scorso marzo mentre l'anno scorso Claudia aveva presentato al pubblico di Locarno una sua toccante intervista a Kirk Douglas.

Dal 2005 era la primadonna delle serate del Festival e le immagini d'archivio la vedono sul palco disinvolta e a suo agio mentre tiene testa a mostri sacri come Gerard Depardieu, Harrison Ford o Wim Wenders. «Se ne era andata dal Ticino verso la fine degli anni 90 - ricorda ancora Canetta - per tentare il salto negli Usa, per raccontare il mondo del cinema. Ci era riuscita ma non aveva mai dimenticato la sua terra d'origine, non mancava mai di farci avere le sue proposte di lavoro. E naturalmente di venire ogni anno a Locarno». In Ticino, tra gli organizzatori della kermesse cinematografica lo sconforto è grande: «Dobbiamo solo inchinarci di fronte a questa perdita» è il commento rilasciato dal direttore della rassegna, Marco Solari.

 

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