“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Raffaella De Santis per “la Repubblica”
Il prossimo romanzo di Aldo Busi porterà l'irrequieto scrittore in casa einaudiana con un titolo quasi da finale di partita: Le consapevolezze ultime. Il romanzo sarà in libreria a fine marzo, un mese dopo il compleanno dei settant' anni. Il comunicato che ne annuncia l' uscita è vulcanico almeno quanto Busi.
A un certo punto si legge: «Attraverso se stesso lo scrittore ci racconta le tragedie di un mondo in cui, insieme allo sforzo di nascondere l' ipocrisia, si è perso l' ultimo barlume di compostezza etica: il patto sociale è stabilito da chi ha potere e denaro sufficienti per calpestarlo».
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Della trama invece trapela poco, si capisce che inanella vari episodi e che il primo è la descrizione di una cena mondana tra ricchi bresciani «tanto esilarante quanto amara, benché esibita come fastosa e gustosa da una consorteria di commensali impuniti per statuto». Sappiamo inoltre che apparirà "l' inossidabile Barbino" di Seminario sulla gioventù, debutto di Busi nel 1984, trentaquattro anni fa.
Il romanzo uscì per Adelphi. Da allora Busi ha pubblicato, tra gli altri, con Mondadori, Bompiani, Frassinelli, Sperling & Kupfer, Marsilio. Negli ultimi anni con sempre maggiore difficoltà. È stato Francesco Colombo, editor di Einaudi Stile Libero, che aveva lavorato con lui ai tempi dell' Especialista de Barcelona (Dalai) a contattarlo.
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Il giorno in cui Colombo è andato a Montichiari, in provincia di Brescia, a fargli firmare il contratto, Busi lo ha accolto con salamella e minestrone: «È fierissimo di questo libro. Ogni giorno lo lima, ne modifica parole, virgole». Ma di che cosa parla? «Della corruzione del mondo, della perdita dell' etica e della lingua. Non fa sconti a nessuno».
È da un po' che Busi non fa sconti a nessuno. In tempi di trasgressione mainstream, lo scrittore più irriverente del nostro panorama letterario ha scelto la parte del fustigatore.
«Come nella tradizione dei grandi moralisti occidentali, da Montaigne a Swift», dice Paolo Repetti, alla guida di Stile Libero.
Sempre nel pirotecnico comunicato: «In una società popolata da uomini e donne così arroganti da pretendere di esserne i protagonisti disperati e interessanti, dove si comunica a occhiate o facendo l' occhiolino e la lingua è corrotta non meno dei costumi, tutto contribuisce ad alimentare lo stolto chiacchiericcio che copre - anzi permette di non ascoltare - persino una drammatica richiesta d' aiuto lanciata dal cuore del Mediterraneo». Tutto in non più di 160 pagine. Se nel frattempo non cambia.
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