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Ariston Anderson per “Hollywood Reporter”
Federica Di Giacomo racconta come operano gli esorcisti della Chiesa Cattolica nel film 'Libera Nos' (Liberami), premiato a Venezia nella sezione Orizzonti. L’argomento ha sempre affascinato Hollywood, ma i film horror non hanno nulla a che fare con la pratica reale, viva da secoli.
La Di Giacomo ci ha impiegato tre anni a realizzarlo, ha seguito il lavoro in Sicilia del padre francescano Cataldo Migliazzo, alle prese con decine di persone che sostengono di essere possedute dal demonio, e ha fatto indagini sul fenomeno crescente: «Ho letto che si cercavano sempre più preti da educare agli esorcismi e mi sembrò assurdo e interessante allo stesso tempo. La Chiesa teneva corsi speciali per combattere il diavolo e volevo capire perché la gente si rivolgeva ai preti, come riconosceva i sintomi. E’ stata una specie di metafora per entrare nel problema contemporaneo della malattia al confine fra psiche e spirito, della ricerca ossessiva di un curatore».
I corsi sono regionali, ma ne esiste uno internazionale a Roma, in Vaticano, e gli esorcisti provengono da tutto il mondo, specialmente Francia, Spagna e Stati Uniti. Spiega la regista: «Spesso l’esorcismo è l’ultima spiaggia prima di andare da psichiatri, psicologi, normali medici o maghi. C’è il bisogno di tenersi sotto controllo ma non tutto è facile da curare. Le medicine possono farti sentire meglio ma non danno senso alle nostre vite, non colmano il vuoto quando sentiamo di aver perso qualcosa. Siamo soli e a questo dolore post-moderno si trovano varie soluzioni, compreso l’esorcismo».
Non tutte le persone che si fanno esorcizzare hanno problemi mentali: «Molte sono persone normalissime nella vita di tutti i giorni che a un certo punto esplodono. Non so se per loro esiste una categoria psicologica, la psicologia non può spiegare tutto. Ho visto cose molto strane, una specie di dissociazione, di alienazione. Lo la chiamano possessione. E’ qualcosa di non risolto che ha bisogno di uscire fuori. L’horror è un’altra cosa. Qui parlo di realtà, di esseri umani, non di paranormale. Mi interessava capire i preti, nominati dai vescovi, preti spesso non preparati, che fanno cose giuste e cose sbagliate, da esseri umani appunto. E mi interessava l’umanità di queste persone che temono di dire alla società di sentirsi possedute ma nella chiesa, dove si sentono protette, si permettono di esplodere. Non sono cattolica ma rispetto la ricerca spirituale, il fatto che ci siano preti disposti ad ascoltare gli altri in qualsiasi momento. E gratis».
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