VAIME DOVE TI PORTA IL CUORE! E’ TORNATA L’ARMONIA FRA ENRICO VAIME E L’EDITORE ALIBERTI - DOPO LA GUERRA SCOPPIATA CON LE ANTICIPAZIONI DI DAGOSPIA SUL LIBRO IN CUI LO SCRITTORE DÀ DEL “CIALTRONE” A MENTANA, CONTINUATA CON MINACCE DI AZIONI LEGALI E RECRIMINAZIONI, ARRIVA UNA SERIE DI VICENDEVOLI SMARMELLAMENTI - VAIME AMMETTE DI AVER DETTO QUELLE FRASI “IN UN CLIMA COLLOQUIALE” E SI SCUSA, ALIBERTI FA GLI OCCHIONI DOLCI: “SIAMO AMICI”...

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1- ENRICO VAIME L'INTERVISTATO PRIMA TRONFIO E POI PENTITO...
Matteo Sacchi per "il Giornale"

Psicodramma editoriale in quattro atti. Atto primo L'editore Aliberti manda in libreria l'ennesimo volume a firma Enrico Vaime (il settimo per la precisione) che s'intitola A sinistra nella foto (pagg. 123, euro 15). Il testo in questo caso non l'ha scritto Vaime, anche se il nome bello grosso sulla copertina è il suo: si tratta di un'intervista rilasciata a Luca Sommi. E in questa intervista, densa di ricordi, Vaime almeno per come appare nel testo - le spara grosse. A partire da Enrico Mentana, direttore dei Tg de La7, del quale dice: «È un cialtrone, è ignorante. Non ha studiato, non c'è un cazzo da fare. Bisogna studiareeee!». E non è che Mentana sia il solo a vedersi fare le bucce.

Bruno Vespa «è robaccia, è serie B, è provincia culturale, provincia mentale. Vespa è l'Italia centrale che crede nell'arcivescovo». Quanto a Michele Santoro «fa bene il suo mestiere, però è il suo mestiere che non mi piace. Non mi piace perché non mi piace lui». E le trasmissioni di Maria De Filippi? «È il trionfo di un guardonismo pericoloso». Non va meglio ai politici. Alla domanda cosa pensi di D'Alema, Vaime risponde: «Come animale? D'Alema è soltanto una persona di rara antipatia... Lui come politico è una chiavica...».

Mentre Renzi, il sindaco di Firenze, piace ai giovani perché «i giovani cercano alternative e, purtroppo, lo fanno brancolando in un circuito di teste di cazzo». Quanto alla Rai:«In Rai l'unico bravo era Ruffini, per il resto il 90% sono delle teste di cazzo».

Atto secondo Qualcuno si adombra. Però Vaime li tranquillizza subito: non è colpa sua. Anzi minaccia querela al suo editore, Francesco Aliberti. Per come la racconta lui (a La Zanzara, su Radio24): «Ho querelato e denunciato chi si è permesso di attribuirmi quelle frasi, in quella forma e in quella sostanza... Mi hanno attribuito delle cose che non ho mai detto né pensato, e vedremo di rimediare per le vie legali. Hanno pubblicato senza la mia autorizzazione... Aliberti è un mascalzone e un cialtrone».

Atto terzo Così il patron della casa editrice: «Voglio precisare che sono in possesso della videoregistrazione dell'intervista rilasciata da Vaime a Luca Sommi e che il libro pubblicato ne è la trascrizione fedelissima. Da domani sul sito sarà pubblicata l'intera videoregistrazione dell'intervista».

Atto quarto L'editore Aliberti trasmette via mail agli interessati una lettera arrivata in serata a firma di Vaime: «Tutto è stato chiarito con l'editore Aliberti... Riconosco la sua buona fede. Ho effettivamente reso l'intervista... Ma l'ho fatto in un clima colloquiale affrettato e improvvisato... Dal canto suo Aliberti aveva fatto affidamento sulla definitività del testo. Mi dispiace di aver esagerato nel valutare il suo comportamento...». Beh, c'è da dire che si ride per tutta la pièce .


2- VAIME CONTRO ALIBERTI, PACE RITROVATA - LO SCRITTORE AVEVA ACCUSATO L'EDITORE DI AVERLO PUBBLICATO SENZA AUTORIZZAZIONE

Federico Mello per il "Fatto quotidiano"

Gli stracci, come si dice a Roma, sono volati solo per 24 ore. Poi tra Enrico Vaime e l'editore Francesco Aliberti è arrivata la pace senza tentennamenti: "Mi sono scusato con lui" dice Vaime, "Enrico è un amico, ora tutto è chiarito e mi auguro di cuore che voglia rimanere un nostro autore" replica Aliberti.

Tutto era cominciato lunedì sulle colonne di Dagospia che aveva pubblicato un'anticipazione del libro, edito appunto da Aliberti, "A sinistra nella foto": una lunga intervista di Luca Sommi (in copertina l'intervistato posa con un cane al suo fianco) nella quale il poliedrico autore, conduttore e scrittore , tra opinioni a 360 gradi e aneddoti della sua vita, criticava Enrico Mentana definendolo "un cialtrone, ignorante" che "non ha studiato". Il suo tg, aggiungeva, "è fatto molto bene, è impaginato bene, buon artigianato. Così si fa il telegiornale. Quando lui esce dal contesto del telegiornale fa dei danni".

Dopo essersi riletto nero su bianco, però, Vaime non si è riconosciuto nelle sue parole. Con una missiva del suo avvocato intima ad Aliberti di ritirare il volume dal mercato e ai microfoni della Zanzara fa sapere martedì pomeriggio: "Ho querelato e denunciato chi si è permesso di attribuirmi quelle frasi, in quella forma e in quella sostanza. Ho già chiesto scusa a Enrico Mentana. Hanno pubblicato una cosa attribuendomela senza la mia autorizzazione. È una cosa al di là della legge. Aliberti è un mascalzone e un cialtrone".

L'autore accusa la casa editrice di non avergli sottoposto il testo finale del volume: "L'editore si è preso delle frasi estemporanee e le ha pubblicate senza la mia autorizzazione". Aliberti, che ha lo scrittore nella sua scuderia da anni - questo è il suo sesto libro per la casa di Reggio Emilia -, trasecola. Si definisce "sorpreso e amareggiato" e si dice disponibile a pubblicare online la video-registrazione dell'intervista di cui il libro "ne è una trascrizione fedelissima".

In realtà è andato in scena un cortocircuito tra la casa editrice e l'autore, con i redattori convinti di avere il testo definitivo e Vaime che ha deciso di voler puntualizzare alcune dichiarazioni rilasciate. Ieri, comunque, la polemica si è chiusa senza strascichi. Vaime scrive: "Tutto è stato chiarito con l'Editore Aliberti con il quale tra l'altro ho avuto sempre rapporti di amichevole consuetudine. Riconosco la sua buona fede". Si dice dispiaciuto per aver "esagerato nel valutare il suo comportamento usando termini che, in condizioni normali, non rientrano nel mio vocabolario". E conclude: "Mi sono con lui scusato".

Questione chiusa anche per Aliberti: "Siamo sempre stati amici. Mi dispiace che sia nata questa polemica e sono contento che si sia risolta. Mi auguro che voglia scrivere ancora per noi e sono disponibile a realizzare una nuova edizione magari con i cambiamenti che riterrà più opportuni".

 

 

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