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Ecco cosa è davvero successo al "Double Seven", discoteca del Meatpacking District di New York in cui Pierre Casiraghi è stato steso a terra con un cazzotto da Adam Hock (47), gestore di discoteche e gran bevitore, come è stata raccontata da chi c'era.
Il quartetto composto da Pierre Casiraghi (24, figlio di Carolina di Monaco), Stavros Niarchos (26, della famiglia di armatori greci, ex di Paris Hilton) e Vladimir Restoin Roitfeld (27, figlio di Carine Roitfeld, ex direttrice di "Vogue France"), e il meno famoso Diego Marroquin è stato invitato a ballare e a bere al tavolo del proprietario del locale, Jeffrey Jah.
Al tavolo già sedevano l'uomo d'affari Peter Bakker con la moglie, la modella Natasha Poly (tra l'altro amici di Carine Roitfeld), modelle e gnocche varie, e Adam Hock, ex gestore dell' "Hawaiian Tropic Zone", trashissimo locale (ormai chiuso) vicino a Times Square.
E qui le versioni differiscono parecchio. Se per i tabloid e i giornali italiani che li hanno malamente ripresi, i quattro rampolli si sarebbero messi a rimorchiare le modelle che ballavano insieme a Hock, chi c'era racconta che la rissa è nata per questioni molto più banali.
La causa scatenante è stata la vodka. Grey Goose, distillata in Francia e venduta ai tavoli del "Double Seven" a 500 $ a bottiglia. âNa papponata lanciata dai soliti rapper e diffusa immediatamente in tutti i locali del pianeta, dove i prezzi sono altrettanto ridicoli (Roma e Milano comprese).
Il gruppetto di Casiraghi si sarebbe messo a bere direttamente dalla bottiglia che era sul tavolo, cosa che avrebbe fatto infuriare Hock. Dopo una serie di scazzi e scaramucce, ai quattro è stato chiesto di cambiare tavolo. Casiraghi e gli amici hanno mandato una bottiglia al tavolo a spese loro, in segno di pace, ma sottolineando anche l'atteggiamento taccagno e borghesuccio di Hock. Il codice del discotecaro è chiaro e implacabile: far passare per tirchio uno che spende migliaia di dollari per farsi vedere al "privé" più ambito è peggio che fregargli la fidanzata.
A quel punto Hock, un bel bisteccone di 47 anni che di risse in discoteca se ne intende, si è scagliato contro Casiraghi, tirandogli un pugno. Subito dopo è passato a Niarchos e Restoin, finché qualcuno per fermarlo ha provato a spaccargli una bottiglia (di vodka, naturalmente) addosso, senza riuscirci (non si trattava esattamente di un gruppetto di uomini duri). A dividerli - come sempre - ci sono volute le donne.
Casiraghi è stato portato all'ospedale, e c'è chi dice che abbia la mascella rotta, chi che abbia perso molto sangue ma senza conseguenze serie. Hock invece dopo aver fatto il duro, è corso a piangere al "New York Post", dove ha subito trovato ampio spazio: il pubblico dei tabloid americani ama odiare gli europei, specialmente se ricchi, ereditieri, e cazzeggianti oltreoceano. Per loro, indipendentemente da quarti di nobiltà , conti correnti e lauree, riservano il termine "eurotrash". Chi è più sofisticato li chiama "bobo", i bourgeois-bohèmien che insieme agli "hipster" hanno preso il posto degli yuppies nella notte di New York (si dirà : "parla come magni!", ma così si chiamano).
Hock ha dichiarato di essere stato provocato, di non aver avuto scelta, e si è presentato ai cronisti del "New York Post" per una paracula foto col braccio fasciato, piagnucolando che "a giugno mi sposo signora mia, chissà quelle ricche e potenti famiglie cosa mi faranno". In realtà è una classica strategia processuale: in seguito all'incidente è stato convocato dal procuratore e rischia una condanna per aggressione. Ora deve costruirsi, anche con gli articoli di giornale, il ruolo della vittima, per scoraggiare il procuratore a portare avanti l'accusa, o per influenzare anticipatamente il giudice (o la giuria) che dovrà decidere il caso.
Beatrice Borromeo, fidanzata di Pierre Casiraghi e a New York per un master in giornalismo, ha voluto citare la giudice Clementina Forleo (chissà , forse è un obbligo contrattuale per chi lavora al "Fatto Quotidiano" e ad "Annozero") nel post su Twitter in cui racconta la sua versione: "Come ha detto una volta la Forleo, se una macchina con conducente ubriaco va addosso a un albero, non e' colpa dell'albero. In nessun modo. La verità verrà fuori al processo. Il tizio è colpevole al 100%, mai provocato."
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