
DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
1 - «BIAGI INTERVISTÒ SINDONA E LIGGIO. MA ALLORA NESSUNO BATTÉ CIGLIO»
Lettera di Bruno Vespa al “Corriere della Sera”
Caro Direttore,
se Adolf Hitler risalisse per un giorno dall’inferno e mi offrisse di intervistarlo, temo che dovrei rifiutare. Vedo, infatti, che dopo il «caso Riina» vengono messi in discussione i parametri di base del giornalismo. La Storia è stata in larga parte scritta dai Cattivi. Compito dei cronisti è intervistarli per approfondire e mostrare l’immagine della Cattiveria.
Aveva ragione nel gennaio del ’91 il governo Andreotti a voler bloccare (senza riuscirci) la mia intervista a Saddam Hussein alla immediata vigilia della prima Guerra del Golfo perché il dittatore iracheno era un nostro nemico? Chi ha intervistato per la Rai il dittatore libico Gheddafi o quello siriano Assad avrebbe dovuto puntare sui crimini commessi da entrambi invece di focalizzare il colloquio sulla loro politica estera?
salvo riina a porta a porta da bruno vespa 9
LA PROPOSTA DELL’EDITORE DEL LIBRO
Quando l’editore del libro di Salvo Riina ha offerto una intervista esclusiva al Corriere della Sera, a Oggi e a Porta a porta, non immaginavo né di fare il colpo della vita, né di creare un turbamento sensazionale. Ho letto il libro, ho detto ai miei colleghi che era l’opera di un mafioso a 24 carati e ho informato quell’eccellente professionista che è il nuovo direttore di Raiuno che avremmo potuto mostrare per la prima volta il ritratto della più importante famiglia mafiosa della storia italiana vista dall’interno.
salvo riina a porta a porta da bruno vespa 7
Decidemmo allora di far seguire all’intervista un dibattito con parenti delle vittime di Riina e con dirigenti di associazioni che coraggiosamente si battono contro la mafia. Così è avvenuto. Ciascun giornalista farebbe una intervista in modo diverso. In coscienza, credo di aver mosso al giovane Riina le obiezioni di una persona di buonsenso mostrandogli anche le immagini delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e dell’arresto di suo padre. Ho riportato dall’incontro l’impressione che avevo riportato dal libro: un mafioso con l’orgoglio di esserlo. Era utile che il pubblico conoscesse il volto della nuova mafia? A mio giudizio sì, perché solo conoscendo la mafia la gente acquisisce la consapevolezza di doverla combattere.
salvo riina a porta a porta da bruno vespa 6
I PRECEDENTI
Ho rivisto i precedenti. Guardate su Internet l’attacco dell’intervista del 1982 di Enzo Biagi a Michele Sindona. Prima di entrare nel merito ci fu una piacevole introduzione sui pasti del detenuto e sulla qualità delle sue letture. L’avvocato Ambrosoli era stato ucciso tre anni prima. La Commissione antimafia — che già esisteva — non batté ciglio. Lo stesso Biagi intervistò liberamente Luciano Liggio, il maestro di Totò Riina, il capo dei capi dei primi anni Sessanta. E Tommaso Buscetta, che spiegò come funzionava la Cupola, ma non pianse certo pentito sulla spalla del grande giornalista. Altra intervista famosa fu quella di Biagi al terrorista nero Stefano Delle Chiaie. Non ricordo che siano stati parallelamente ascoltati i parenti delle vittime.
IL CASO DI CIANCIMINO JR
Jo Marrazzo, grande cronista della Rai, intervistò il capo della ‘ndrangheta Giuseppe Piromalli e il capo della camorra Raffaele Cutolo. Ricevette meritati complimenti. Come li ricevette Sergio Zavoli per aver intervistato tutti i terroristi (non pentiti) disposti a rispondere alle sue domande.
Trascuro l’esempio più recente e discutibile: Massimo Ciancimino, figlio di Vito, è stato a lungo ospite d’onore di Michele Santoro con ampia libertà di dire l’indicibile, prima di essere arrestato nel 2013. Mi piacerebbe che tutte queste interviste fossero riviste insieme per un sereno confronto. Forse avremmo qualche sorpresa. In ogni caso, il tema è chi si può intervistare nella Rai di oggi. Se Riina padre fosse disponibile, pioverebbero giornalisti da mezzo mondo. E noi?
2 - CEI, È STRAPPO CON VESPA: «MAI PIÙ DA LUI»
Nessun provvedimento, almeno per ora, nei confronti di Bruno Vespa. L`intervista a Riina jr continua a raccogliere voci di dissenso. Netta quella del segretario generale della Cei, Nunzio Galantino. «Mi sono rifiutato assolutamente di vedere la trasmissione - afferma -. Qualora venissi invitato a Porta a Porta non andrò per non sedere sulla stessa poltrona. Non si possono fare queste cose per dare spettacolo». A gongolare è invece l`editore del libro dì Riina jr, Tricarico, perché le prime 5mila copie sono andate esaurite. Il Pd, spiega il deputato Michele Anzaldi, vuole sapere chi sono i responsabili della scelta. «A Capodanno per una bestemmia è stato allontanato un dirigente di Rai1 - attacca -. Applicando lo stesso metro su una cosa del genere i licenziati dovrebbero essere una ventina».
3 - LIBERATORIE E DOMANDE “SPARITE”: NON SI PLACA LA POLEMICA PER L’INTERVISTA DI RIINA JR DA VESPA
Antonio Pitoni per www.lastampa.it
Non si placano le polemiche sull’intervista al figlio del boss di Cosa Nostra Totò Riina, condannato all’ergastolo in regime di 41-bis, andata in onda mercoledì nel corso della trasmissione Porta a Porta su Raiuno. L’ultima in ordine di tempo riguarda la denuncia del presidente del Senato Pietro Grasso e rilanciata oggi in una nota congiunta della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) e dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti di Viale Mazzini. Che chiedono ai vertici della tv pubblica di «chiarire perché la seconda carica dello Stato è tenuta a firmare la liberatoria prima di un’intervista, mentre Salvo Riina ha preteso e ottenuto di firmarla dopo aver visionato l’intervista e verificato che andasse bene».
Secondo il presidente e il segretario della Fnsi, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, e il segretario dell’Usigrai, Vittorio di Trapani, «il tema non è chi viene intervistato, ma come e perché». Circostanze sulle quali hanno posto una serie di interrogativi. «Chi era presente alla visione dell’intervista per il via libera alla messa in onda da parte di Riina? E poi, tutti gli altri ospiti della trasmissione hanno avuto la stessa opportunità di firmare la liberatoria solo successivamente? E già che ci siamo, l’editore del libro ha detto, non smentito, che ad alcune domande Riina non ha voluto rispondere. Dove sono finiti quelle domande e quei silenzi? Perché non sono stati mandati in onda? Che fine hanno fatto l’etica e la deontologia della professione giornalistica?». […]
DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRI…
DAGOREPORT - CHE COSA FRULLA NEL CAPOCCIONE DI DONALD TRUMP? QUAL E' IL SUO PIANO PER UN NUOVO…
DAGOREPORT – MATTEO SALVINI ATTACCA MARINA BERLUSCONI, REA DI AVER LIQUIDATO TRUMP COME "BULLO",…
FLASH – IL BOLLETTINO MEDICO CHE QUOTIDIANAMENTE AGGIORNA I FEDELI SULLE CONDIZIONI DI SALUTE DI…
DAGOREPORT- PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL VERTICE PARIGINO DI MACRON, BASTA VEDERE IL VOLTO…
DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA…