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Video di Veronica Del Soldà per Dagospia
Nino D'Angelo in
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
Marco Andreetti per il “Corriere della Sera - Roma”
nino d angelo prima del concerto
Nino D’Angelo si è tuffato di nuovo a grande richiesta nei favolosi anni Ottanta. Il cantante napoletano sabato 8 novembre, è salito sul palco dell’Auditorium Conciliazione una tappa del suo ultimo tour intitolato «Concerto anni ‘80... e non solo». «Un concerto con i suoni elettronici dell’epoca - spiega Nino D’Angelo -. Un regalo ai tanti fan che da anni mi chiedevano un live del genere. Stavolta ho voluto accontentarli».
nino d angelo prima del concerto (3)
Gli anni Ottanta di Nino D’Angelo sono stati quelli di film come «’Nu jeans e ‘na maglietta» e «Tradimento e giuramento» con Mario Merola. Pellicole dal grande successo popolare, ma bollate dalla critica come trash. «Quanta nostalgia di quei tempi - ammette -. Anche se oggi mi sento più amato di allora, perché finalmente c’è rispetto nei miei confronti. Certo, non ho mai girato Ben-Hur, ma i miei filmetti hanno sempre incassato quanto i filmoni dell’epoca».
IL RISCATTO CON «TANO DA MORIRE»
Torre sulla mafia ispirata all’omicidio di Tano Guarrasi - che D’Angelo è stato scoperto anche da chi prima storceva il naso. «Da quel momento in poi è successo qualcosa - racconta -. Molte persone, tra cui diversi giornalisti, si sono ricredute. Hanno capito che per anni avevo sempre fatto quello che voleva la gente, finalmente ero in grado di esprimermi come volevo io». Oggi sono stati i fan di D’Angelo, riuniti su Facebook, a chiedere un nuovo spettacolo dedicato ai tempi in cui il cantante portava quel caschetto biondo che in pochi anni lo fece diventare un’icona popolare.
QUELLE HIT TRA IL 1983 E IL 1985
Tra il 1983 e il 1985 sono uscite le hit che resero D’Angelo famoso nel mondo. «Perché è molto più difficile essere un cantante nazionale che mondiale - sottolinea -. Noi napoletani all’estero siamo spesso venerati, mentre in Italia rimaniamo sempre e soltanto i figli di Gomorra». Durante il concerto all’auditorium Conciliazione D’Angelo ha dato spazio anche ai suoi brani anni Novanta e a quelli più recenti. «I pezzi della mia rinascita - sottolinea -. In cui ho potuto parlare a nome di tutti coloro che vivono ai margini della società. Perché anche i figli di nessuno possono fare delle cose grandi, anche loro hanno sentimenti e valori come gli altri».
Nel 2003 per D’Angelo è arrivata anche la consacrazione al cinema dopo aver recitato in «Il cuore altrove», film di Pupi Avati con il quale si è aggiudicato il Premio Flaiano. «Mi piacerebbe continuare a imparare dai grandi - spiega -. Non ho avuto la fortuna di poter studiare e la mia sottocultura è tutta colpa del nostro Stato. Purtroppo la situazione non è ancora cambiata, perché la stessa sottocultura regna ancora oggi nelle periferie del nostro paese».
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