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1. SAVIANO STORY
Roberto Saviano scriveva su Twitter, alla vigilia della sentenza sui boss che lo avrebbero minacciato: “Sono in attesa della sentenza. In attesa di un passaggio essenziale della mia vita”. I boss sono stati assolti, mentre è stato condannato il loro avvocato per averlo diffamato.
A questo punto, passati molti anni dall’assegnazione di una scorta a Saviano, e dopo questa sentenza, è forse lecito chiedersi: chi minaccia davvero Roberto Saviano? L'assoluzione “per non aver commesso il fatto”, decisa ieri dal Tribunale di Napoli, per i boss casalesi Francesco Bidognetti e Antonio Iovine – accusati con l'avvocato Michele Santonastaso, unico condannato a un anno (pena sospesa), di aver rivolto intimidazioni allo scrittore di Gomorra durante il processo Spartacus – più che dare una risposta solleva questa domanda.
Da chi Saviano viene protetto da un imponente apparato di sicurezza secondo solo a quello del presidente della Repubblica? Nel giugno 2009, il pm della Dda Antonello Ardituro archiviò l'inchiesta sull'ipotesi di un attentato ai danni dello stesso scrittore ordito dal clan dei Casalesi. Il magistrato, oggi consigliere del Csm, accertò che si era trattato di un falso allarme dettato da un “eccesso di zelo” da parte di un investigatore.
Ancor prima, era stato l'ex capo della Squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani (autore, peraltro, dell'arresto proprio di Michele Zagaria e di Antonio Iovine) a firmare una relazione di servizio con cui dava parere negativo all'assegnazione della scorta. Spiegò tempo dopo il poliziotto al giornalista Vittorio Zincone che “a noi della Mobile fu data la delega per riscontrare quel che Saviano aveva raccontato a proposito delle minacce ricevute. Dopo gli accertamenti demmo parere negativo”.
La foto segnaletica di Antono Iovine
Pisani fu attaccato a furor di popolo per quelle dichiarazioni e l'unico che confermò la correttezza di quella valutazione tecnica fu il generale dei carabinieri Luigi Sementa, all'epoca comandante della polizia municipale del capoluogo.
In ultimo, è stato proprio Antonio Iovine, neocollaboratore di giustizia, a raccontare com'è che lui – allora superlatitante di camorra – aveva vissuto il fenomeno Gomorra. “Tu sei scemo, ma chi è, ma che ce ne importa a noi di questo Saviano?”, ha detto il pentito ai pm che lo hanno interrogato in carcere nel giugno scorso. “Santonastà (Michele Santonastaso, il legale condannato, ndr), ma perché non ti stai zitto con questo Saviano? Ma lascialo perdere…”.
VITTORIO PISANI ARRESTA ZAGARIA
Sicuramente, il comitato del ministero dell’interno che assegna le scorte, ha informazioni riservate sui pericoli che corre Saviano che il pubblico non conosce (e non potrà mai conoscere, per ragioni di riservatezza e sicurezza). Ma con la sentenza di ieri cade una delle poche (potenziali) minacce che sono emerse in questi anni.
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