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di Andrea Montanari per “Milano Finanza”
Comincia a costare caro a Urbano Cairo l'avere messo un piede nel consiglio d'amministrazione di Rcs Mediagroup dopo un investimento di 31,3 milioni per il 4,62% del gruppo editoriale di via Rizzoli. Il ricco e liquido imprenditore piemontese, proprietario dell'omonima società editoriale-pubblicitaria, del Torino Calcio e dell'emittente La7, ha effettuato la prima rettifica della partecipazione, detenuta nella cassaforte U.T.
urbano cairo e giuseppe cruciani
Communications, da quando nel 2013 cominciò a fare shopping di titoli Rcs sul mercato.
Come emerge dal bilancio 2014 della holding di Cairo, consultato da MF-Milano Finanza, la quota in portafoglio è stata svalutata per la prima volta per 6,22 milioni, «al fine di allineare il valore di iscrizione al valore di realizzazione desumibile dall'andamento del mercato corrispondente al valore medio di borsa del mese di dicembre 2014», si legge nel documento contabile.
U.T. Communications detiene oggi in tutto più di 24 milioni di titoli Rcs per i quali sono stati investiti oltre 31 milioni, a un prezzo medio di carico di 1,3 euro. Ma dopo l'adeguamento del valore contabile la quota ora è iscritta a un valore medio di carico di poco superiore a 1 euro, soglia prossima al prezzo corrente di borsa delle azioni del gruppo di via Rizzoli, 1,01 euro.
E proprio il write-off della partecipazione ha pesato sul risultato netto della cassaforte di Cairo, che ha visto dimezzarsi l'utile dagli 11,46 milioni del 2013 ai 6,06 milioni dello scorso anno. Hanno contribuito al risultato i dividendi incassati, direttamente e indirettamente, per un totale di 12 milioni, dalla Cairo Communication.
E che l'editore-pubblicitario di Alessandria, che nelle prossime settimane dovrebbe annunciare l'avvio di un nuovo progetto (non sarà un'emittente radiofonica), non abbia comunque problemi di liquidità lo dimostrano le disponibilità di cassa (34 milioni) della holding e la posizione finanziaria netta totale, salita a 196,8 milioni.
E se al momento Cairo non pare intenzionato ad arrotondare la partecipazione in Rcs comunque segue con attenzione l'andamento della società, che sta ancora definendo il business plan in vista della cessione della divisione Libri alla Mondadori «Ho poco meno del 5% e ho un consigliere, non posso influenzare più di tanto le decisioni del board. Vedremo cosa fanno», ha dichiarato ieri Cairo. «Su Rcs Libri non devo tornare a parlare, perché per me non si vendono asset per coprire perdite di gestione o cassa bruciata».
Meglio concentrarsi sul Torino («investirò 20 milioni nella campagna acquisti») e su La7. Il mercato è difficile e complesso, gli ascolti tengono ma non salgono e la pubblicità cala. «Ma non la vendo. Non mi passa neppure per l'anticamera del cervello. Mi diverte fare tv», ha ribadito ieri alla presentazione dei palinsesti dell'emittente, che conferma le star Enrico Mentana, Maurizio Crozza, Lilli Gruber, Corrado Formigli, Gianluigi Paragone e Giovanni Floris. Oltre a Myrta Merlino e Tiziana Pannella. Addio invece a Daria Bignardi e Giulia Innocenzi.
enrico mentana, alessandra sardoni, urbano cairo
Per ravvivare il palinsesto e non occuparsi solo di politica e attualità è in arrivo un reality show, Il boss dei comici, per sostenere gli ascolti di rete, oggi al 3,2%. Cairo poi può sempre sfruttare La7d (0,55% di share) e un nuovo potenziale canale che potrebbe essere lanciato sul multiplex di proprietà. Non fanno paura la concorrenza di Discovery sul canale 9 o l'arrivo di Sky Italia sul tasto 8.
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