
FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO…
“VOLEVA ESSERE LIBERO, IO ERO GELOSO. LITIGAMMO E POI MI ADOTTO’. ALL’INIZIO RIFIUTAI” – FRANCO ZEFFIRELLI RACCONTATO DA PIPPO, UNO DEI DUE FIGLI ADOTTIVI: “DELLA SUA OMOSESSUALITÀ NE PARLAVA SOLO CON POCHI AMICI INTIMI. IL GAY PRIDE LO TROVAVA UNA CARNEVALATA ORRENDA" – LE SFURIATE CONTRO LA JUVE ("PER LUI RUBAVA E PERSE UNA CAUSA CONTRO TRAPATTONI”), LA CENA CON MARIA CALLAS E ANNA MAGNANI, NUREYEV FURIBONDO A POSITANO (“FRANCO LO CACCIÒ DI CASA DOPO UNO SCAMBIO DI SBERLE”) E I RIMPIANTI: “RIFIUTÒ UNO '007' E 'IL PADRINO'. FU FRANCO A SUGGERIRE AL PACINO AL PRODUTTORE, L’AVEVA PROVINATO PER 'FRATELLO SOLE SORELLA LUNA', MA NON LO VEDEVA COME SAN FRANCESCO” - VIDEO
Valerio Cappelli per corriere.it - Estratti
Pippo Zeffirelli ha tre cognomi. All’anagrafe si chiama Giuseppe Pisciotto; nella vita è Zeffirelli, però il padre del grande regista (scomparso sei anni fa, nato a Firenze dalla relazione tra una sarta e un commerciante di tessuti pregiati), si chiamava Ottorino Corsi.
All’epoca i figli nati fuori dal matrimonio non potevano assumere il cognome dei genitori. La madre, Alaide, lo fece registrare come Zeffiretti citando l’Idomeneo di Mozart; in Comune si sbagliarono e scrissero Zeffirelli. Dal 1999 Pippo è, con Luciano, il figlio adottivo di Franco Zeffirelli. Ha 76 anni, ne dimostra dieci in meno. Da ragazzino vendeva porta a porta lamette da barba e caffè in Sicilia; nella sua seconda vita cenava con Maria Callas e Anna Magnani nella villa di Zeffirelli sull’Appia Antica. Io lì ci sono cresciuto, e con Pippo ci daremo del tu anche qui. È lui a coltivare la memoria di Franco come presidente della Fondazione Zeffirelli.
(...)
«Di lì a poco al tg vidi un servizio che raccontava del suo grave incidente d’auto con Gina Lollobrigida. Avevo appena seguito in tv il suo Romeo e Giulietta, ma da ragazzi non si faceva caso al nome del regista. Mi chiese: ti va di trasferirti a Roma? Così mi aiutò. Poi nacque l’amicizia. Per tanto tempo gli diedi del lei».
Gli facevi da assistente.
«Da Fratello sole, sorella luna in poi. Ero ignaro di tutto, il cinema l’avevo scoperto vedendo in tv da ragazzo il film che una volta alla settimana davano in tv. Non sapevo nulla, sul set gli reggevo il copione. Nel tempo fu un rapporto difficile e complicato».
Perché?
«Voleva essere libero e io ero geloso. Litigammo. Dopo tre anni senza sentirci (li passai a New York lavorando per Coppola e Ivory), tornai a Roma, dove nel 1981 ci raggiunse Luciano. Adottò anche lui, ma il mio rapporto con Franco era diverso, lo seguivo in ogni vicenda artistica. Si creò un rapporto di grande amicizia e affetto».
L’adozione?
«All’inizio rifiutai. Tutto avvenne parecchio dopo la scomparsa di mio padre. Franco (aveva due sorellastre che suo padre aveva avuto dalla moglie e da una seconda relazione extraconiugale) sentiva il bisogno di avere qualcuno che gli appartenesse come figlio. Voleva crearsi la famiglia che non aveva avuto. Mia madre e quella di Luciano diedero il consenso».
Franco era capriccioso, imprevedibile, ribelle, umorale, irritante, generoso. E faceva morire dal ridere gli amici.
«Era soprattutto generoso. Ospitò a lungo in casa lo scenografo del Met, l’opera di New York, Herb Cahagan, un pittore alla Lila de’ Nobili, quando fu in difficoltà».
Sul lavoro com’era?
«Abbiamo litigato spesso ma non essendo un aiuto regista come gli altri non poteva cacciarmi. Le sue sfuriate abituali erano contro la Juve, per lui rubava e perse una causa contro Trapattoni. Poi se la prendeva sempre col Palio di Siena. Franco era animalista. Una volta fu accusato di aver girato una pubblicità per una nota pellicceria».
Era un seduttore. Ti ricordi quella volta che al telefono...
«Finse di corteggiare un giovane pretendente, in realtà era da solo alla cornetta».
Finisti catapultato...
«In un mondo chic, inarrivabile. Ricordo la cena nella villa sull’Appia Antica con Anna Magnani e Maria Callas. Anna era solita andare il sabato a cena da Franco, con il patto che fossero da soli, non voleva vedere nessuno. Chiamò la Callas che era di passaggio a Roma. Franco si dimenticò e la invitò, Anna era furiosa. Maria entrò e si precipitò da Anna, si mise in ginocchio davanti a lei: Anna, sei il mio idolo. L’atmosfera improvvisamente si sciolse. Parlarono tutto il tempo come amiche del cuore, escludendo Franco; ricordo Michael Jackson dopo il suo concerto, venne su un autobus blindato; ricordo Liz Taylor che gli portò in dono un cagnolino, sceso dall’auto, corse tra le braccia del domestico, lo leccò e di Franco non volle saperne. Ma le serate più belle furono quelle d’estate a Positano».
Lì Franco ebbe una battuta fulminante sul «suo» Gesù al cinema.
«Robert Powell non si staccava dalla borsa a tracolla, lo sguardo da cane bastonato. Ma gli occhi azzurri erano straordinari. Franco, lo ricordi, ci disse: se gli copri gli occhi sembra un postino. E quella volta di Nureyev furibondo perché si era attardato e a notte fonda trovò il cancello chiuso, tirò un vaso di ghisa sugli altri ospiti che per poco non li ammazzò. Franco disse che era lo sfogo di un artista ma quello continuava a rompere tutto e lo cacciò di casa dopo uno scambio di sberle. Gli ospiti fissi erano Laurence Olivier, con cui nuotavo, Gregory Peck, le sorelle Kessler, Carla Fracci, Leonard Bernstein che una volta al piano compose per gli ospiti un musical, Caro Franco francamente, assegnando una parte a ognuno di noi: era la sorpresa per il ritorno in Costiera di Franco, che aveva dovuto assentarsi. Ringrazio Dio di aver avuto la possibilità di vivere un sogno».
Era fervente cattolico.
«Pregava ogni sera, mandava un bacio a sua madre che aveva perso da piccolo. Gli ultimi anni della malattia? Era forte e positivo. Cadde in depressione solo quando stava lasciando questo mondo. Temeva la morte, ne rifiutava l’idea, amava la vita».
Aveva rimpianti?
«No, nemmeno quando rifiutò 007 – Una cascata di diamanti. Non era nelle sue corde, o quando gli offrirono Il padrino: fu Franco tra l’altro a suggerire Al Pacino al produttore. Franco l’aveva provinato per Fratello sole sorella luna, ma non lo vedeva come San Francesco. Gli scattò delle foto che conservo».
Della sua omosessualità, Franco non parlava mai.
«Era un tema suo personale. Ne parlava solo con pochi amici intimi, Mauro Bolognini, Piero Tosi, Umberto Tirelli. Avevano vissuto insieme da bohémien. Franco era contrario al matrimonio omosessuale, all’adozione di due persone dello stesso sesso, ai Gay Pride che trovava una carnevalata orrenda».
(...)
pippo zeffirelli 11
franco zeffirelli 5
leonard whiting olivia hussey romeo e giulietta di zeffirelli
olivia hussey interpreta maria in gesu di nazareth di zeffirelli 4
franco zeffirelli urbano barberini
franco zeffirelli
franco zeffirelli
franco zeffirelli a villa grande a roma
gina lollobrigida franco zeffirelli
gina lollobrigida franco zeffirelli incidente con rolls royce
villa zeffirelli 1
franco zeffirelli maria callas
brooke shields e franco zeffirelli
pippo zeffirelli
FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO…
DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA…
DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO…
DAGOREPORT – IL GOVERNO SI INCARTA CON LE NOMINE DELLE PARTECIPATE: LA “PROMOZIONE” DI STRISCIUGLIO…
LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL…
FLASH! – FONTI MILANESI SOSTENGONO CHE L’INCHIESTA SULLA “GINTONERIA” DI DAVIDE LACERENZA, DA CUI È…