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Bec Cauche per “Vocativ”
Questo sabato pomeriggio in Jersey, l’ho passato a sparare a un cartonato a forma di zombie con diverse armi semiautomatiche. Secondo l’istruttore, la mia mira è abbastanza buona. L’addestramento fa parte dello “Zombie Survival Training”, a cui partecipiamo in 12. Con me ci sono due coppie di fidanzati, una coppia formata da padre e figlio, alcuni amici, e altri uomini e donne che rientrano nella categoria dei “solitari”.
Non si tratta di una lezione di yoga, ma di un corso di sopravvivenza, una legittima tecnica per uccidere i morti viventi. I partecipanti sono amanti del genere horror o fan di “Walking Dead”? Molto di più. Sono qui per prepararsi all’Apocalisse, così imparano a combattere, a vivere senza elettricità, a fare il fuoco. La squadra la prende molto seriamente. Il suo motto è :«Più ti prepari oggi, più facile sarà domani».
Così, durante la lezione, gli insegnanti ti prospettano disastrose situazioni e ti chiedono di trovare presto una soluzione. Cosa fai se va a fuoco l’appartamento e l’edificio sta crollando? Il consiglio è pianificare in anticipo. A forza di pianificare, la fuga diventerà istintiva e il panico non prevarrà. Ci fanno lezioni su come suturare le ferite e sull’essenziale da mettere nello zaino, che è una sorta di borsa di Mary Poppins, con batterie, torce, tavolette per purificare l’acqua, burro cacao per tenere calde le labbra, radio, acqua, cibo, kit di pronto soccorso.
La parte che però tutti preferiscono è quella che li vede impugnare pistole, fucili e revolver. Un po’ allarmante, soprattutto perché non c’è polizia qua intorno, nessun controllo. Se gli zombie fossero una realtà, non si potrebbe più discutere sulla legittimità o meno di possedere simili armi. Ecco perché molte di queste persone sperano che gli zombie esistano davvero. Non è la cosa più folle sentita finora, dato che esiste la “zombierightscampaign.org”, una organizzazione che si batte per riconoscere uguali diritti a vivi e non morti.
Il virus Ebola sta dando una grande mano ai corsi di sopravvivenza. Sul web girano le foto di morti risorti in Liberia e il mondo si prepara all’invasione. Basti pensare che Sam Brownback, il governatore del Kansas, a ottobre ha indetto ufficialmente lo “Zombie Preparedness Month”, un intero mese dedicato a prepararsi contro i non morti. Ha dichiarato il Dipartimento Emergenze dello Stato: «Se la gente è pronta ai morti viventi, è pronta anche per affrontare un uragano, un terremoto e un tornado e qualsiasi altro imprevisto».
al corso di sopravvivenza si imparano a suturare le ferite
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