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    “CHIEDO SCUSA A JESSICA MORLACCHI, HO FATTO UN GESTO SBAGLIATO, SONO STATO UN PIRLA” - MEMO REMIGI COMMENTA IL PALPEGGIAMENTO IN DIRETTA A “OGGI E’ UN ALTRO GIORNO” SU RAI 1: “UNO SCHERZO IDIOTA, NON SONO UN MOSTRO. DOPO 50 ANNI DI CARRIERA HO SAPUTO DEL MIO LICENZIAMENTO DALLA TV. DALLA BORTONE NEANCHE UNA TELEFONATA, MI E’ DISPIACIUTO”. POI LAMENTA “UNA CERTA INIQUITÀ DI COMPORTAMENTI”: “PENSO AL CASO FRANCO DI MARE O ANCHE A MARA VENIER CHE TOCCA IL SEDERE A BIAGIO ANTONACCI" - "NON HO CHIAMATO JESSICA, SAREBBE STATO INVADENTE DA PARTE MIA, MA ORA LE DICO CHE SONO…” - VIDEO


     
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    Maria Volpe per corriere.it

     

    memo remigi palpeggia jessica morlacchi 4 memo remigi palpeggia jessica morlacchi 4

    «Non posso che ribadire le mie scuse: ho fatto un gesto totalmente sbagliato». Firmato Memo Remigi. Era venerdì 21, un tranquillo pomeriggio di ottobre, e su Rai1 come sempre andava in onda «Oggi è un altro giorno», condotto da Serena Bortone con un cast fisso tra cui Memo Remigi e Jessica Morlacchi.

     

    Un tranquillo pomeriggio fino a che il giorno dopo non è uscito un twitter che mostrava un filmato, dove si vedeva Memo Remigi che, durante la diretta, fa scivolare la sua mano giù fino al sedere di Jessica, giovane collega e amica, anche lei cantante. Il filmato, dopo due giorni, approda su «Striscia la notizia» e poi viene ripreso da Dagospia. Il caso diventa pubblico. E il caso pubblico diventa scandalo. Memo Remigi viene allontanato dal programma, per aver violato il codice Etico della Rai. In questi giorni è girata voce fosse ricoverato per accertamenti.

     

    Memo Remigi, come sta?

    MEME REMIGI MEME REMIGI

    «Un po’ meglio. Certo quanto accaduto mi ha un po‘ traumatizzato. Una botta violenta che non mi aspettavo. E per come si è svolta, del tutto inaspettata».

    Cominciamo dal fondo: se ripensa a tutto quanto accaduto dal 21 ottobre a oggi, quali riflessioni le vengono in mente?

    «Il gesto - seppur con un intento scherzoso - è stato totalmente sbagliato e non andava fatto. Ho chiesto scusa e lo ribadisco qui. Scusa a Jessica Morlacchi, scusa a Serena Bortone, scusa alla Rai. Tuttavia, non mi aspettavo una reazione del genere e soprattutto con queste modalità».

     

    Cosa intende per modalità inaspettate?

    «Dopo 50 anni di carriera, sono venuto a conoscenza del mio licenziamento dal programma, ascoltando in diretta Serena Bortone».

     

     

    Un autore Rai dopo l’episodio l’aveva avvisata però.

    «Il giorno stesso che è uscito il video su twitter, mi ha chiamato un autore e mi ha detto: “Vediamo che succede, tu resta a casa un paio di giorni, capiamo che piega prende questa storia”. Poi più niente. So che quel video ha avuto 47 visualizzazioni . Poi è stato mostrato su “Striscia la notizia”, infine ripreso da Dagospia ed è scoppiato il putiferio».

    MORGAN SERENA BORTONE MEMO REMIGI MORGAN SERENA BORTONE MEMO REMIGI

    Prima riflessione: il gesto grave resta grave, sia che lo abbia visto il mondo intero, sia che non lo abbia visto nessuno.

    «Assolutamente sì, solo che io non ne ho avuto evidenza. Prima del putiferio non sapevo di aver creato disagio a Jessica. Nel mio animo era uno scherzo tra amici cari quali eravamo. Altrimenti mi sarei immediatamente scusato».

    Seconda riflessione: se quindi il video non fosse diventato di dominio pubblico, secondo lei non sarebbe accaduto nulla, lei non sarebbe stato cacciato dalla Rai?

    «Assolutamente nulla, ne sono certo».

    Nessun dirigente Rai si è fatto vivo con lei?

    «Nessuno. Ribadisco che ho saputo del mio licenziamento guardando la tv. Penso sarebbe stato giusto chiamarmi e dirmi: “Lei ha fatto una fesseria, dobbiamo prendere provvedimenti”. Io non ho in mano neanche nulla di scritto».

     

    Serena Bortone è una bravissima giornalista e di fronte a un episodio così, non poteva non essere dura e non poteva non comunicare al pubblico la sua uscita dal programma. In quel momento lei rappresentava la Rai. E bisognava prendere le distanze con nettezza da un gesto che aveva creato profondo disagio a una giovane donna e al pubblico

    «Stimo profondamente Serena Bortone, è una grande professionista, e capisco dovesse agire così. Umanamente, visto il nostro rapporto, mi è dispiaciuto solo non ricevere una telefonata da lei per chiarirci. Ho solo dell’amarezza perché abbiamo lavorato bene per anni. Avrei preferito una telefonata dove me ne diceva di tutti i colori, ma l’indifferenza ferisce di più».

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    Serena ha detto pubblicamente che anche per lei è stato un profondo dolore a livello umano. Non sono situazioni facili da affrontare e probabilmente Bortone ha dedicato le sue attenzioni alla «vittima», cioè a Jessica. A proposito l’ha sentita?

    «No, ho fatto a Jessica le mie scuse pubbliche naturalmente che non smetterò mai di ribadire, ma non me la sono sentita di chiamarla. Sarebbe stato invadente da parte mia».

     

    Come definirebbe il vostro rapporto in questi anni?

    «Di profonda amicizia, eravamo davvero legati da sincero affetto. Io avevo anche scritto una canzone per lei e avevo chiamato il suo agente dicendogli “tenta la carta di Sanremo” perché Jessica è proprio una brava cantante».

     

    C’era amicizia, confidenza?

    «Sì tanta. Jessica mi aveva aiutato a organizzare il mio compleanno lo scorso maggio. Scherzavamo tanto. Per questo non mi do pace: mi è così dispiaciuto che lei si sia sentita offesa. Se me ne fossi accorto subito quel giorno, le avrei chiesto scusa immediatamente».

    Forse Jessica, molto più giovane, aveva una sorta di timore reverenziale di fronte a lei, il Maestro, il grande cantautore della musica italiana. Forse per questo non ha detto nulla...

    MEMO REMIGI JESSICA MORLACCHI MEMO REMIGI JESSICA MORLACCHI

    «In due anni non mi ha mai dato questa idea, davvero. Eravamo proprio compagnoni. Se solo mi avesse fatto intendere imbarazzo, probabilmente non mi sarei spinto a uno scherzo così idiota e soprattutto mi sarei scusato immediatamente».

     

    Onestamente Memo, ma cosa le è venuto in mente?

    «Uno scherzo idiota. Quando Staffelli mi ha dato il Tapiro di “Striscia”, la prima cosa che gli ho detto è stato: “Non è un tapiro, è un ta-pirla perchè sono stato proprio un pirla”. E voglio dire a tutti: attenzione agli scherzi, attenzione a gesti superficiali, possono esserci pessime conseguenze e si può urtare la sensibilità delle persone».

     

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    Anche perché Remigi, bisogna tenere conto che i tempi e le sensibilità sono cambiate, specie dopo il MeToo. Su certi gesti, le donne non sono più disposte a passarci sopra

    «Me ne rendo conto, siamo in un momento storico diverso. Il mio gesto è di per se è orrendo ed è sacrosanto il fastidio, il disagio, la rabbia di chi lo subisce. Ma vista la forte confidenza tra noi, forse Jessica poteva dirmelo. Ma soprattutto mi sono chiesto spesso in questi giorni, come è stato possibile che una persona come me - che per decenni ha rappresentato il garbo e l’eleganza - in un minuto sia diventato un mostro. Lei ha giustamente ricordato il MeToo, ma lì si parlava di violenze, abusi sessuali. Forse bisognerebbe anche fare dei distinguo».

     

    Fermo restando che anche un palpeggiamento è un atto grave, lei si è sentito trattato come un mostro?

    «Beh all’inizio sì. Non ci si rende conto che una certa gogna mediatica possa avere effetti pesanti anche sulla famiglia: penso a mio figlio, ai miei nipoti. Si rischia di distruggere una persona».

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    E’ rimasto solo?

    «No, sento molto affetto attorno a me. Tanti colleghi mi hanno inviato messaggi di solidarietà, di affetto, perché mi conoscono. Io avevo paura della gente, temevo di uscire di casa. Mi dicevo: “penseranno che sono un maniaco..?” Invece no, in tanti mi hanno salutato con affetto. Detto tutto questo, se c’è una parte di persone che si sente offesa da ciò che ho fatto, va rispettata. Bisogna contemplare la sensibilità di tutti. E ho ancora da imparare».

     

    Perché si è rivolto al grande avvocato Giorgio Assumma, esperto proprio di tutto quanto riguarda il mondo dello spettacolo: pensa a una causa contro la Rai?

    «Al momento è escluso che io faccia causa alla Rai, anche se sono stato trattato come un delinquente. Contratto rescisso senza neppure essere ascoltato. Detto ciò, ho violato il codice Etico e accetto le conseguenze. Mi sono rivolto all’avvocato Assumma per proteggermi da eventuali campagne diffamatorie».

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    Trova ci siano state campagne diffamatorie nei suoi confronti?

    «Ad oggi no. Però una certa iniquità di comportamenti sì c’è stata».

    Si riferisce al caso Franco di Mare riproposto da «Striscia la notizia»?

    «A quello, o anche a Mara Venier che scherzosamente tocca il sedere a Biagio Antonacci. Io ho tenuto un comportamento esemplare per oltre 50 anni».

     

    A chi deve la sua rinascita artistica qualche anno fa?

    «A “Propaganda Live” (su La7, il venerdì sera condotto da diego Bianchi, ndr) che mi ha fatto conoscere a un publico giovane. Tutti pensavano solo io fossi quello in giacca e cravatta che canta “Innamorati a Milano”. Poi dopo un anno brutto, nel quale ho perso mia moglie, è arrivato il miracolo: una intervista da parte di Serena Bortone proprio nel programma “Oggi è un altro giorno”. Lei fu bravissima, mi fece una intervista molto emotiva, dove mi incoraggiò a vivere. Da lì mi fecero il contratto per essere parte fissa nel cast del programma. Poi mi chiamò anche Milly Carlucci per partecipare a “Ballando”».

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    Ora cosa si aspetta dal futuro?

    «Continuerò a scrivere musica e sto scrivendo un libro».

    Dica qualcosa a Serena Bortone?

    «Ti guardo sempre in tv, non ho perso una puntata e continuerò a seguire il programma fino alla fine».

    Dica qualcosa a Jessica Morlacchi.

    «Sono mortificato. Se posso fare qualcosa sono qui».

     

     

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