Estratto da www.leggo.it
VITTORIO SGARBI IN PISCINA AD ARPINO
Vittorio Sgarbi non ha risparmiato il suo pensiero nei confronti di Michela Murgia neanche nel giorno dopo la sua morte causata da un tumore all'età di 51 anni. Il sindaco di Arpino, in gesto di "omaggio" senza ipocrisia ha ricordato alcune delle affermazioni che non ha mai condiviso della scrittrice e di come anche lei, secondo il suo parere, dicesse delle sciocchezze tanto quelle che Michela Murgia criticava ad altri.
Ecco le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi. «Non sono un ipocrita, e nel rispetto che si deve a chi non c’è più, e ancor più a chi le ha voluto bene, devo dire che della Murgia donna di cultura conservo un pessimo ricordo - ha scritto Vittorio Sgarbi su Facebook -. Quando, per esempio, disse di Battiato: “Scriveva delle minchiate”. Mi sarei aspettato argomentazioni più profonde invece che una battuta cosi triviale.
Ricordo anche quando, per puro pregiudizio politico e faziosità, trasformò un saluto militare in un saluto romano. O quando, pochi giorni fa, polemizzando con l’amministrazione di Ventimiglia, ha evocato addirittura “il regime fascista”. Ma la Murgia credo che appartenesse a quella schiera di mitizzati intellettuali di sinistra a cui tutto è concesso, anche insultare uno dei più grandi autori e compositori della musica italiana con il compiacimento dei moralisti alla bisogna, pronti invece a scagliarsi contro i sovvertitori del politicamente corretto: penso a giornali militanti come “Il Fatto” o “La Repubblica”.
MICHELA MURGIA
Grande rispetto per la sofferenza di questa donna e per la sua morte, ma vedo e leggo messaggi e parole di circostanza che rivelano incoerenza e ipocrisia. Anche la Murgia, quando interveniva nel dibattito politico, diceva un sacco di “minchiate”. Ricordarlo oggi che non c’è più significa renderle onore con franchezza e lealtà». […]
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