Nanni Delbecchi per “il Fatto Quotidiano”
battute 6
Si chiama Battute, è un raro esemplare di terza serata a orario variabile nella Rai2 semi situazionista di Carlo Freccero (dalla prossima settimana trasloca al preserale). Si chiama Battute, ma non è una battuta.
È un tentativo di affidare una striscia ad alcuni giovani temerari che si ostinano a fare i comedians di professione in questi tempi, dove la comicità è quasi sempre involontaria. Ci sono tracce di jazz-television, filmati come tormentoni, duetti e improvvisazioni, (anche se, bisogna dirlo, Riccardo Rossi non è Renzo Arbore). Ci sono tracce di Zoro, l' interazione con le freddure seminate dalla Rete e il tentativo di instradarle in Tv.
battute 5
È un esperimento utile per diversi motivi. Il primo è la brevità, 30 minuti per commentare al volo le notizie più ghiotte (Salvini preferisce i gattini alle sardine, Emanuele Filiberto ha deciso di non candidarsi, l' Alitalia verso l' ottava proroga). Trenta minuti e passa la paura, se non il malumore. Inoltre Battute pare un talent - i comici si sfidano a chi la spara più forte - ma non è un talent perché grazie al cielo non ci sono giurie né competizioni, c' è solo Riccardo Rossi impegnato a sbellicarsi a prescindere.
battute 7
Ma soprattutto Battute è un programma educational, da prendere come un corso di inglese, cerca di rieducare all' umorismo nell' era più torva e ottusa della storia, dove si prende sul serio tutto, a cominciare proprio dalle battute. Che non sempre sono granché; ma a maggior ragione bisogna imparare a riconoscerle.
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