Fabio Licari per la gazzetta dello Sport
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Neymar sta spaccando il mondo, chi è con lui (il Brasile) e chi contro (tutti gli altri). Forse è il destino dei campioni. Ma quando Salcedo, lo stopper messicano, la butta lì («Se Messi cade si rialza»), si capisce che il futuro riserverà al brasiliano paragoni sempre meno simpatici in campo e fuori. Lui risponde a tono, col sorriso di chi non si cura di loro ma guarda e passa: «Me ne frego delle critiche, sono più che altro un tentativo di destabilizzarmi. Come per il gol a Ochoa, io sono un brasiliano e non mi arrendo mai. E il Brasile ha imparato a soffrire».
CIFRE SUPER Le cifre sono con Neymar. Con la rete di ieri è arrivato a quota 6 nella storia del Mondiale (2 in questo, 4 nel 2014 in Brasile). Gli sono bastati 38 tiri: Messi ha avuto bisogno di 67 conclusioni e Ronaldo di 74. Soprattutto, il Brasile non può prescindere dal fuoriclasse che ha partecipato a 20 gol (11 reti e 9 assist) nelle ultime 19 partite. «Sono qui per vincere. Spero di poter migliorare ancora. Sapevo che avrei avuto bisogno di un po' di tempo per tornare al mio rendimento standard. Ora mi sento molto meglio. Sono felice per tutto il Brasile: stiamo migliorando gara dopo gara. Non ho parlato in questi giorni perché attorno a me ci sono troppe polemiche».
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FURIA OSORIO Non esiste quindi un Brasile senza Neymar ed è una sciagura dover parlare d' altro. Per esempio del c.t. messicano Osorio che forse esagera però un minimo di ragione ce l' ha: «Una vergogna per il calcio. È un cattivo esempio per il mondo e per i ragazzi che guardano le partite. Abbiamo perso molto tempo per colpa di un giocatore, e a causa dell' arbitro che troppo spesso ha interrotto il gioco. Questo è uno sport da uomini, non dovrebbe esserci molta commedia. Ha avuto un impatto sul nostro gioco, i miei si sono innervositi».
«NEANCHE LA VAR» D' altra parte Neymar è anche il giocatore che in Russia ha subito più falli, 23: di sicuro non gli fanno mai i complimenti. Neanche Layun ne ha fatti, benché, rivedendo le immagini, anche la Var abbia deciso di non intervenire sulla situazione a bordo campo, quando il brasiliano ha urlato come se lo stessero torturando. Layun giura: «Ho preso il pallone e lui ha fatto scena».
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Tite replica: «Ho visto quello che è successo, gli hanno camminato di sopra». Poi però ritrova la solita saggezza e ammette che «Osorio ha fatto un gran lavoro con la sua squadra e merita i complimenti».
CLUB BRASILE Il Brasile di Tite è imbattuto da 15 partite e le belle parole sono tutte per il figlioccio Neymar: «Ci vogliono 5 partite per tornare al top, ma lui ha velocizzato i tempi. È agile, vitale, gli piace giocare, non fa i dribbling nel finale per provocare ma perché glielo chiedo io».
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Non solo Neymar naturalmente: «Mi aspettavo che i ragazzi ripetessero la prestazione vista con la Serbia. L' equilibrio e la compattezza sono le caratteristiche migliori. Qualcuno ha detto che stiamo giocando più come una squadra di club che come una nazionale. Non mi sono offeso, anzi l' ho preso come un complimento».
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