MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE
Marco Travaglio all'indomani del risultato elettorale torna a sparare a zero sul segretario del Pd, Enrico Letta, che ha spianato la strada alla vittoria del centrodestra e di Giorgia Meloni. E non si fa una ragione del mancato accordo elettorale con Giuseppe Conte.
CONTE LETTA
"Un avversario come Letta che prima l'ha legittimata poi ha imbastito tutta la campagna elettorale sul faccia a faccia sapendo di avere 20 punti di distacco, e soprattutto senza allearsi con i 5 stelle, le ha spianato la strada", spiega il direttore del Fatto quotidiano a Dimartedì, il programma di Giovanni Floris su La7. "Basta vedere i numeri al Senato, per 11 voti questo centrodestra ha la maggioranza, altrimenti non potrebbe essere incaricata Giorgia Meloni di fare il governo" argomenta nella puntata di martedì 27 settembre.
MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE
Insomma, solo "un genio poteva immaginare di non fare nemmeno un accordo tecnico" con Giuseppe Conte "in quei collegi in bilico soprattutto al sud, dove bastava qualche voto in più tra il Pd e i 5 Stelle per ribaltare la situazione, ma sono stati abbacinati dall'agenda Draghi, che poi non esiste. Anzi porta una certa iella...".
GIUSEPPE CONTE ENRICO LETTA
Il giornalista , come di consueto, passa a sparare a zero sulla classe dirigente espressa da Fratelli d'Italia, i cui esponenti "vengono o da Forza Italia o dalla Lega o da Alleanza Nazionale, poi da Futuro e libertà di Fini...". "Ovviamente ci sono anche delle persone intonse e che probabilmente sono competenti, qualche sforzo Meloni l'ha fatto però io a vedere le liste di volti nuovi e interessanti ne ho visti ben pochi, ma ho visto tanto vecchiume. Ho visto i Tremonti, i Fitto, le Casellati...".