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    LO SMEMORATO DI BARI – PRIMA VERSIONE: “NON RICORDO DI AVERLA MAI CONOSCIUTA” – SECONDA VERSIONE: DOPO LA FOTO DI PANORAMA.IT, CHE LO RITRAE CON LA GIP CHE LO HA ASSOLTO, È NASCOSTA NELLE PAGINE BARESI DEL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO: “NON CONOSCEVO QUASI NESSUNO A QUEL TAVOLO” – IL GOVERNATORE DEL “QUASI” PROMETTE QUERELA…


     
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    1 - VENDOLA E LA GIUDICE LA FOTO DI PANORAMA ACCENDE LA POLEMICA
    Francesco Strippoli per il "Corriere del Mezzogiorno - Bari"

    VENDOLA A PRANZO CON LA GIUDICE CHE LO HA ASSOLTOVENDOLA A PRANZO CON LA GIUDICE CHE LO HA ASSOLTO

    L'ordigno è scoppiato a poche ore dall'apertura delle urne. Da ieri pomeriggio il sito web del settimanale «Panorama» ha messo in rete la foto preannunciata da giorni. Ritrae Nichi Vendola in compagnia (tra altre persone) della giudice Susanna De Felice, ossia il magistrato che lo scorso 31 ottobre, in funzione monocratica, lo ha assolto dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio.

    VENDOLA A PRANZO CON LA GIUDICE CHE LO HA ASSOLTOVENDOLA A PRANZO CON LA GIUDICE CHE LO HA ASSOLTO

    «Il fatto non sussiste» stabilì la sentenza. La vicenda era relativa alla riapertura di un bando dell'Asl Bari (diretta da Lea Cosentino, anch'ella assolta) per l'individuazione del primario di Chirurgia toracica all'ospedale San Paolo di Bari.

    Un'assoluzione seguita da una coda velenosa. In una lettera riservata (venuta a conoscenza dei giornali) i pubblici ministeri del processo scrissero al procuratore generale e al procuratore segnalando la presunta amicizia tra la giudice De Felice e Vendola, e la frequentazione di amici in comune.

    DESIRE DIGERONIMODESIRE DIGERONIMO

    La missiva suscitò molte polemiche ma nessun effetto, visto che non rientrava nelle procedure con cui poter «ricusare» il giudice. Tanto meno a posteriori. La De Felice, ad ogni modo, fece sapere di aver informato preventivamente il capo del suo ufficio: conosceva la sorella di Vendola e l'aveva incontrata a qualche cena. Si ritenne tuttavia che non vi fossero elementi formali che potessero costringerla all'astensione dal giudizio.

    La foto suscita molto rumore. Lo scatto risale al 2006, è la festa di compleanno di Paola Memola, cugina del governatore, in un locale sul mare di Savelletri, nel brindisino. Si vede Vendola, il suo compagno Ed Testa, più in là la giudice De Felice sorridente e a capo chino. A sinistra si riconosce seminascosto il senatore pd Gianrico Carofiglio (all'epoca pm), la moglie magistrata Francesca Pirrelli, una giornalista, varie altre persone.

    DESIRE DIGERONIMODESIRE DIGERONIMO

    «Siamo di fronte ad una piccola barbarie - commenta il governatore - Si tratta di un compleanno del 2006. Io ero tornato a Bari da un anno. Arrivo e non conosco quasi nessuno a quel tavolo. Non ne conservo neppure la memoria. Confermo di non essere amico della dottoressa De Felice.

    Panorama risponderà della pubblicazione di questa foto e sarà una delle ragioni per cui avrò una vecchiaia ricca e serena. È l'ennesima costruzione sciacallesca che mi coinvolge. Si continua a discutere di realtà eventuali per commentarle come qualcosa di realmente accaduto.

    Sparisce il fatto storico (imputazioni che hanno portato ad archiviazione o assoluzione) e si imbastisce un tormentone strumentale: io divento il contraltare delle inchieste che fotografano il degrado corruttivo del centrodestra».

    Patrizia Vendola sorella di NichiPatrizia Vendola sorella di Nichi

    Da quella parte arriva una raffica di critiche. «Vendola - dice il vice coordinatore pdl di Puglia Antonio Distaso - ha sempre negato di conoscere quel giudice, ma oggi si scopre che era una bugia. Vendola ha sempre detto di non essere amico neanche del primario per cui fu riaperto il concorso. Non sarà che spunterà una foto di compleanno?

    Inoltre, la commistione di alcuni pm e alcuni giudici che indagano e giudicano l'operato delle pubbliche amministrazioni locali con i vertici di sinistra di quelle stesse amministrazioni, a Bari ha raggiunto livelli tali da minare profondamente la fiducia nell'imparzialità della giustizia».

    «Vendola spieghi le bugie - dice il senatore D'Ambrosio Lettieri - anziché minacciare querele. Quella foto non può essere liquidata come un fatto di gossip». «Non dimentichiamo - dice Fabrizio Cicchitto - le belle dichiarazioni del leader di Sel, che dichiarandosi innocente, si diceva prontissimo a farsi giudicare, promettendo anche di dimettersi in caso di condanna». «A Bari - commenta Maurizio Gasparri - ci sono molte cose da chiarire».

    2 - ECCO LA FOTO CHE SBUGIARDA VENDOLA: SU PANORAMA.IT LO SCATTO CHE RITRAE IL LEADER SEL E LA GIP CHE LO HA ASSOLTO. MA LUI NON SPIEGA E MINACCIA: "QUERELO"
    Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per "Il Giornale"

    Eccola qui, la foto. La prova che Nichi Vendola ha pranzato in compagnia insieme con il gip barese Susanna De Felice, che poi, il 31 ottobre scorso, l'ha assolto dall'accusa di aver forzato la nomina di un primario.

    LEA COSENTINOLEA COSENTINO

    Nello scatto, di Nichi c'è solo un pezzetto del viso, ma il taglio dell'occhio e il caschetto alla Beatle brizzolato, nonché l'inseparabile compagno Ed Testa al fianco, sono inconfondibili. Come inconfondibile è il volto sorridente del gip De Felice, seduta tre posti più in là, sullo stesso lato del tavolo.

    L'immagine è di aprile 2006, e la ridente compagnia era alla «Taverna da Santos» di Savelletri, tra Bari e Brindisi, per festeggiare il compleanno della cugina del governatore, Paola Memola.

    Nel gruppo della foto, che Panorama ha pubblicato sul suo sito web, ci sono in tutto dodici persone. Gli altri commensali immortalati - oltre a Nichi, al compagno, alla cugina e alla gip - sono il giudice Achille Bianchi (compagno della De Felice), il senatore del Pd e scrittore Gianrico Carofiglio - all'epoca pm - e la moglie Francesca Pirrelli, pm a Bari, il pm Teresa Iodice (oggi a Lecce), il giudice tranese Emma Manzionna, l'ex funzionario della mobile di Bari (ora a Foggia) Alfredo Fabbrocini, la giornalista Carmela Formicola e il compagno Michele De Francesco, architetto.

    Un gruppo ristretto, eppure il governatore pugliese, una settimana fa, su Radio24, aveva tagliato corto: «Non ricordo di aver mai conosciuto la dottoressa De Felice». A conoscere il gip, aveva ammesso, era semmai sua sorella, a cui l'aveva comunque presentata «il pubblico ministero che mi ha perseguitato in questi anni», ossia Desirèe Digeronimo, che insieme al collega Francesco Bretone aveva ottenuto il rinvio a giudizio del governatore.

    Quanto all'esistenza dell'immagine che li ritraeva a tavola, Nichi aveva commentato, lapidario: «Vedremo queste foto». Ma nemmeno ora che le ha viste, Vendola sembra aver memoria di quel pranzo. Ieri, a un cronista che gli chiedeva conto di quell'immagine, ha replicato attaccando Panorama: «Dovrà rispondere in tribunale e sarà una delle ragioni per cui avrò una vecchiaia ricca e serena».

    IL GIUDICE SUSANNA DE FELICE jpegIL GIUDICE SUSANNA DE FELICE jpeg

    E alla richiesta di un commento specifico sulla foto, ha minacciato, come riportato dal direttore di Panorama Giorgio Mulè su Twitter: «Non vorrei portare anche lei in tribunale, ci interrompiamo qui su questa questione, punto». Insomma, il leader di Sel non l'ha presa bene. S'indigna, non commenta, annuncia querele, parla di pm «persecutori».

    Eppure non si ricordano suoi interventi in difesa di Berlusconi e Alfano quando infuriò la polemica per la cena tra i due e Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, giudici della Consulta che di lì a poco doveva esprimersi sul Lodo Alfano. Che, come è noto, venne bocciato.

    Mentre Vendola, noto anche questo, è stato assolto dal gip immortalato a tavola con lui.
    Il governatore, che in caso di condanna aveva annunciato l'addio alla politica attiva, era accusato di aver spinto la nomina di un chirurgo toracico, Paolo Sardelli, a primario dell'ospedale San Paolo di Bari, riaprendo i termini del concorso.

    A coinvolgerlo era stata l'ex direttrice della Asl di Bari, Lea Cosentino. Vendola, dopo la sentenza, s'era concesso un «sono felice» con gli occhi lucidi, per poi commentare così l'assoluzione: «Mi fa piacere che tutti considerassero scontato l'esito. Io, anche per scaramanzia e perché viviamo tutti sotto il cielo, insomma...».

    A sollevare il dubbio immortalato da quella foto del 2006 furono però proprio i due pm che avevano ottenuto il rinvio a giudizio di Vendola, Digeronimo e Bretone, inviando una missiva al pg di Bari Antonio Pizzi e al procuratore Antonio Laudati. Nella lettera, i pm segnalavano l'«amicizia diretta» e la «frequentazione di amici comuni» tra De Felice e la sorella di Nichi, Patrizia.

    Per i due magistrati, dunque, la gip avrebbe dovuto astenersi dal processo. Seguirono polemiche. E venne fuori che la De Felice prima della sentenza avrebbe informato il capo del suo ufficio d'aver visto in un paio d'occasioni a cena la sorella del governatore, Patrizia. Quest'ultima, però, con Panorama ha ammesso di aver incontrato il gip una cinquantina di volte tra 2004 e 2009, e poi altre cinque-sei volte.

    Insomma, quella foto, più che minacce, richiederebbe un chiarimento. Anche se il Pdl considera l'immagine eloquente. Per il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto lo scatto di Nichi a pranzo col gip «parla da solo e non ha bisogno di nessun commento. Certo che non teme i giudici, ci va a braccetto».

    Caustico Maurizio Gasparri: «Vendola aveva negato contatti e conoscenze, le immagini lo smentiscono in modo clamoroso. Del resto c'è chi è passato dalla magistratura alla giunta Vendola. A Bari - conclude il capo dei senatori Pdl - ci sono molte cose da capire».

     

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