Da gazzetta.it
sara errani
Uno sfogo pesante, da cui emerge per intero la frustrazione, la rabbia, la voglia di difendere la propria dignità che, nell'animo di Sara Errani, è stata calpestata. La sentenza del Tas, che dopo il ricorso di Nado Italia è stata portata da due a dieci mesi per la positività a al letrozolo, un modulatore ormonale e metabolico la cui assunzione è punita con le stesse modalità degli agenti anabolizzanti, ha colpito nel profondo la Chichi. Che attraverso i social lascia parole pesanti, che sanno tanto di reazione furiosa a caldo. Ma che veramente potrebbero voler dire addio al tennis.
IL MESSAGGIO DI SARA — "Sono davvero nauseata da questa vicenda. Non credo sia mai successa una cosa del genere, gestita in questo modo a mio giudizio vergognoso. Sono sette mesi che vivo pensando ed aspettando la sentenza definitiva. Per otto volte mi hanno comunicato una data limite di uscita per poi rinviarla. Otto volte! Senza mai darmi la possibilità di vivere e di giocare con la serenità necessaria per questo sport. Questo aumento di squalifica di otto mesi lo trovo una vergogna. Non ho mai assunto nessuna sostanza dopante in tutta la mia vita, amo troppo questo sport per fare una cosa del genere. Ho sempre cercato di essere un buon esempio, sia dentro che fuori dal campo.
sara errani
Ho vestito e cercato di onorare sempre la maglia azzurra dando tutta me stessa in qualsiasi momento, anche quando lasciare sarebbe stata la cosa più logica e più semplice. Ho dato la mia vita a questo sport e non penso di meritarmi tutto questo. Mi sento impotente davanti a un'ingiustizia così grande. Il Tas ha confermato, per la seconda volta che si è trattato di un'assunzione involontaria, e per di più di una sostanza che non migliora le prestazioni atletico-sportive.
sara errani
Dopo aver già scontato sette mesi tra risultati tolti e periodo di inattività, ed essere ripartita da un ranking di 280, mi aggiungono ora, che ho rialzato sportivamente la testa, altri otto mesi di squalifica. Tutto questo è assurdo! Trovo, in tutta questa vicenda, una profonda ingiustizia e la voglio gridare a testa alta, perché so di non aver più niente da rimproverarmi. Non so se avrò la forza e la voglia di rigiocare a tennis dopo tutto questo".
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