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LA NOTTE DEGLI INGANNI ALL’HOTEL CHAMPAGNE – ALESSANDRO BARBANO, VICEDIRETTORE DEL "CORRIERE DELLO SPORT", RIAPRE IL CASO PALAMARA IN UN LIBRO - LA LOTTA FRA PM CONSUMATA A COLPI DI INTERCETTAZIONI E LA CENA DEL 9 MAGGIO 2019 ALL’HOTEL CHAMPAGNE TRA IL CAPO DELLA PROCURA DI ROMA GIUSEPPE PIGNATONE E IL SUO SOSTITUTO LUCA PALAMARA - UNA DELLE PAGINE PIÙ OSCURE NEL CUORE DEL CSM - OGGI LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO AL MAXXI DI ROMA…

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Enrico Novi per ildubbio.news

ALESSANDRO BARBANO COVER

 

È stata una notte sbagliata. Vischiosa. Dal potenziale tellurico notevole. Ma non si può ridurre tutto a quella notte. Fin dal titolo del suo ultimo libro, “La Gogna - Hotel Champagne, la notte della giustizia italiana”, Alessandro Barbano si interroga. Ci interroga. Ci chiede di verificare se davvero abbiamo compreso fino in fondo la portata dello scenario sul quale il “Sistema” di Luca Palamara pretende di aver squarciato il velo.

 

Si interroga, e ci interroga, il giornalista che è vicedirettore del Corriere Sport e tra le firme più prestigiose del nostro quotidiano, a proposito di quella notte, la cena all’Hotel Champagne. Ma non solo, perché, tanto per cominciare, ci mette di fronte all’interrogativo vero: ci si può continuare a illudere che la deriva corporativo-mercantilistica della magistratura sia iniziata e finita lì?

 

 

 

(...)

ALESSANDRO BARBANO

Si dirà: c’era stato “Il Sistema”, il libro di Palamara. Perché un altro volume (nel caso di Barbano l’editore è Marsilio, le pagine sono 256, con appendice biografica per tutti i protagonisti, e il costo è 18 euro)?

 

Perché questa sorta di interpretazione autentica dei fatti che il “bannato” Luca aveva già passato ai raggi X dal suo personale angolo e interesse? Semplice: perché ci voleva il coraggio di Alessandro Barbano per scavare oltre, per parlare senza scrupoli reverenziali del passato e del presente di chi ha avuto un ruolo, un qualsiasi ruolo, in quella vicenda. 

 

(...)

E con una lezione, che si coglie nel racconto dell’epopea Champagne e nella postfazione che lo stesso autore ha voluto aggiungere al resto: dalle intercettazioni come quelle che hanno incastrato Palamara e spalancato il retroscena spartitorio dei magistrati, Barbano ricava anche una severa critica sull’affidabilità di quello strumento investigativo.

 

Soprattutto, sul cortocircuito che si attiva fra indagini e riflesso mediatico, quindi sociale, con successivo recupero del disdoro pubblico nell’alveo dell’attività inquirente. In una spirale di alterazione, manipolazione e sostanziale abuso del potere giudiziario che riguarda i procedimenti interni alla magistratura come quelli in materia di corruzione. Fino addirittura alle apparentemente irreprensibili inchieste di mafia.

 

PIGNATONE PALAMARA

A Barbano, verrebbe da dire, non è bastata. Non gli è bastato sfidare il potere giudiziario costituito già con “L’inganno”, il suo precedente libro, dedicato agli abusi dell’antimafia. Di nuovo mette a nudo le derive del sistema giustizia nella prospettiva meno cara al resto della critica, vale a dire con l’idea di scarnificare e censurare gli arbitrii della magistratura.

 

Ne parlerà alle 17.30 di martedì 5 dicembre, al Maxxi di Roma, in una presentazione in cui avrà, come alleati, Sabino Cassese, Paolo Mieli, Enrico Mentana, Flavia Perina e Gian Domenico Caiazza. S

 

(...) Ma il pensiero, ogni volta che questo raro coraggio si manifesta, corre sempre al debito con Enzo Tortora, alla cui memoria non a caso è dedicata “La gogna”. In una magistrale recensione del libro che ha preceduto e precede questa, non solo cronologicamente, Vittorio Feltri dice di Enzo che ha “sempre uno scrupolo a citarlo per il timore di nominarlo invano”. Chi scrive condivide il dilemma. E ha spesso paura che l’arroganza cieca di cui Enzo fu vittima non sia servita granché da lezione.

ALESSANDRO BARBANO COVERalessandro barbano firma le copie del suo libroALESSANDRO BARBANO