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ALL’ARMI, ALL’ARMI! L’IDEA DEL CENTRODESTRA DI ADDESTRARE 10MILA RISERVISTI "PRONTI A INTERVENIRE IN CASO DI GUERRA” SCATENA UN PUTIFERIO DI POLEMICHE - IL LEGHISTA NINO MINARDO PRESENTA UN DDL, CONDIVISO DAGLI ALLEATI, PER ISTITUIRE UNA RISERVA MILITARE SU BASE VOLONTARIA: PER CHI ADERIRA', E' PRONTO UN COMPENSO DA 6 MILA EURO - MA I RISERVISTI HANNO MOLTI OBBLIGHI: REPERIBILITA', SOTTOPORSI OGNI ANNO A DEI CONTROLLI E FREQUENTARE CORSI DI ADDESTRAMENTO DUE SETTIMANE L'ANNO...
Antonio Fraschilla per repubblica.it - Estratti
Un bacino di diecimila «volontari» armati pronti a intervenire in caso di scenario di guerra. Il centrodestra lavora a un disegno di legge per istituire la riserva militare e l’opposizione prepara già le barricate in Parlamento. Ad annunciare la proposta è il presidente della commissione Difesa della Camera Nino Minardo, della Lega, che ha fissato per l’8 luglio l’inizio dei lavori.
Il Pd annuncia che non sosterrà l’iniziativa della maggioranza: «Non è per nulla in linea con la nostra idea», dice il dem Stefano Graziano, mentre Avs con il deputato Angelo Bonelli definisce inaccettabile l’iniziativa: «La destra vuole militarizzare la società civile», dice.
Il centrodestra, con il consenso anche del governo, ha intenzione invece di andare avanti. Nel testo presentato da Minardo si danno un po’ di numeri del progetto: «La presente proposta intende istituire, nell’ambito delle Forze armate, un bacino di almeno 10.000 unità di personale militare da destinare a riserva ausiliaria dello Stato.
Tale riserva di posti consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze armate, di fatto idoneo ad essere utilmente e rapidamente mobilitato in caso di urgente necessità».
I riservisti sarebbero sottoposti a degli obblighi: «Il riservista è tenuto a garantire la propria reperibilità, deve sottoporsi annualmente all’accertamento del possesso dei requisiti psico-fisici necessari per il richiamo in servizio e frequentare corsi, di durata non inferiore a due settimane all’anno, per l’addestramento».
Il modello che si vorrebbe seguire è quello dell’Austria, che prevede un massimo di 35 mila riservisti, tra ex militari di leva volontaria, obbligati a fare 30 giorni di addestramento all’anno per almeno cinque anni e permesso firmato dal datore di lavoro. Il compenso si aggirerebbe intorno ai 6 mila euro all’anno. «La mia proposta prevede che i riservisti siano selezionati esclusivamente tra i cittadini italiani in congedo che abbiano prestato servizio come volontari in ferma triennale o in ferma iniziale — dice Minardo — in questo modo si garantirebbe l’impiego, su base volontaria, di personale già formato e addestrato dalle Forze armate, pronto a essere rapidamente mobilitato in caso di necessità o urgenza».
(...) «Quella di questa maggioranza è l’idea di una nazione in cui si preferisce la disciplina militare alla solidarietà sociale, la gerarchia all’assistenza», dice Bonelli.
Lo scontro è all’inizio, ma il centrodestra vuole fare in fretta.
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