l’arcivescovo anselmo guido pecorari il cardinale mario zenari il cardinale spagnolo santos abril y castello’

AMMAZZA QUANTO MAGNANO E BEVONO ‘STI CARDINALI – L’ARCIVESCOVO ANSELMO GUIDO PECORARI: “IO E IL MIO AMICO CARDINALE MARIO ZENARI, NUNZIO APOSTOLICO IN SIRIA, L’ALTRA SERA CI SIAMO SPAZZOLATI DEGLI OTTIMI CARCIOFI ALLA ROMANA. MICA LI TROVA I CARCIOFI IN SIRIA...” – “A SANTA MARTA UN PRELATO STRANIERO HA INVITATO UN PO’ DI COLLEGHI PER CHIACCHIERARE DOPO CENA. HANNO FINITO TUTTI I LIQUORI MIGNON DEL FRIGO-BAR. SOLO CHE POI LUI SE LI È RITROVATI SUL CONTO E C’È RIMASTO MALE” - LE PARTITE A TENNIS DEL CARDINALE SPAGNOLO SANTOS ABRIL Y CASTELLO’ E I CONSIGLI PER NON ESSERE STANGATI DAGLI OSTI ROMANI SUL VINO (ARIDAJE!)…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

arcivescovo ANSELMO GUIDO PECORARI

Al Caffè dei Papi (inevitabile) di via Vespasiano, tra i Musei Vaticani e piazza San Pietro, l’arcivescovo in pensione Anselmo Guido Pecorari, 79 anni, mantovano, si è fermato per un panino e una birretta dopo la messa del secondo giorno di novendiali: «Oggi sto leggero — si schermisce — ma ieri sera col mio amico cardinale Mario Zenari, veronese, nunzio apostolico in Siria, siamo stati al ristorante La Taverna, all’angolo tra via Candia e via Tunisi e ci siamo spazzolati degli ottimi carciofi alla romana che non vi dico. Un piatto che a lui lo fa impazzire, mica li trova i carciofi in Siria...».

 

Manca ormai poco al Conclave e a Roma, ogni giorno che passa, arrivano i cardinali da ogni parte del mondo. E che fanno, aspettando la Sistina?

 

«Eh, che fanno? — sospira l’arcivescovo Pecorari, amico di tante berrette rosse anche papabili —. Parlano, si conoscono, si annusano tra di loro e piano piano cominciano a tracciare l’identikit di quello che sarà il prossimo pontefice dopo Francesco. E vi assicuro che è meglio farlo parlando al ristorante piuttosto che a Santa Marta: fuori a tavola, infatti, si può stare più tranquilli e soprattutto lontani da orecchie indiscrete.

 

L’unico problema è finire la cena prima delle 22.30 sennò poi all’ingresso petriano bisogna chiedere il permesso alle guardie svizzere per rientrare».

 

cardinale mario zenari

All’ingresso petriano, così come alla Porta del Perugino, le guardie pontificie però non ci stanno a passare da cerberi: «I cardinali li conosciamo tutti — dice un giovane con indosso la caratteristica uniforme di gala di colore blu, rosso e giallo scuro —. Se pure tardano li facciamo comunque entrare senza problemi».

 

Santa Marta, dove ha vissuto ed è morto papa Francesco, è la residenza che ospiterà i cardinali elettori durante il Conclave: «È come un albergo e per questo bisogna stare attenti», chiosa l’arcivescovo Pecorari. «Non posso dirvi il nome perché è un mio caro amico, ma un cardinale straniero che pensava fosse tutto gratis ha invitato in stanza un po’ di colleghi per chiacchierare dopo cena e così presto hanno finito tutti i liquori mignon del frigo-bar. Solo che poi lui se li è ritrovati sul conto e c’è rimasto male».

 

(…)

mario zenari nunzio in siria

Così c’è chi prova ogni tanto a rilassarsi: il cardinale spagnolo Santos Abril y Castelló, per esempio, è un appassionato di tennis e appena può si fa una partita. «Solo che lui odia perdere — rivela il suo amico Pecorari — e così s’è inventato un’escamotage: quando la partita butta male fa un cenno al suo assistente fuori campo, il quale dopo qualche secondo, mentre il match è in corso, lo interrompe dicendo che qualcuno sta cercando urgentemente al telefono il cardinale. E il set è salvo...».

 

Mauricio Jardin, brasiliano, vescovo in Mato Grosso, racconta invece che il passatempo preferito dal suo amico cardinale Jaime Spengler, arcivescovo di Porto Alegre, sono le carte: «Gioca a carte anche con mia mamma Cecy — aggiunge il vescovo —. A Santa Marta si dovrà accontentare dei colleghi»

 

SANTOS ABRIL Y CASTELLO

In questi giorni li puoi trovare, i cardinali, attovagliati a La Rustichella all’angolo di via Emo oppure da Marcantonio a Borgo Pio, preferito dalle berrette italiane per la sua mitologica carbonara. «Ho raccomandato però, soprattutto ai miei amici inglesi e americani, di lasciare in collegio la veste rossa e di mettersi in tasca l’anello cardinalizio, perché gli osti sennò se ne approfittano e li stangano soprattutto sul vino», racconta Pecorari.

 

Pare che in effetti accadano cose strane, quando entrano nei locali i cardinali. Non c’è solo la moltiplicazione del prezzo del vino. L’altro giorno, a Borgo Pio, ne sono entrati due nella storica Latteria Giuliani, volevano un gelato, c’era tanta gente e a un tratto dei clienti si sono letteralmente inginocchiati per la benedizione: c’è stato un po’ di imbarazzo, loro due timidamente hanno fatto cenno alle persone di rialzarsi, ma crema e pistacchio hanno rischiato seriamente di sciogliersi.

LAZARUS YOU HEUNG-SIK

 

L’arcivescovo Ignazio Sanna, commissario pontificio dell’Abbazia di Farfa (Rieti), ha accompagnato l’altro giorno a visitarla il suo amico cardinale coreano Lazarus You Heung-sik, tra l’altro dato tra i papabili dai cultori del «Fantapapa». Dice Sanna che le stanze a Santa Marta vengono assegnate «per sorteggio» così nessuno protesta. Mentre parliamo, in piazza della Città Leonina, ecco però che spunta un altro cardinale favorito, l’africano Robert Sarah, che viene dalla Guinea ma abita a due passi.

 

Quando capisce che la domanda è se si senta in competizione con il coreano You, l’amico di Sanna, il cardinale della Guinea si chiude il pesante portone alle spalle e dice che deve correre a prepararsi per andare a pregare davanti alla tomba di Francesco, a Santa Maria Maggiore, con gli altri cardinali. E questo è vero.

 

(...)

 

Al Caffè dei Papi intanto monsignor Pecorari, già nunzio in Ruanda, Uruguay (dove conobbe Bergoglio), Bulgaria e Macedonia, si alza perché deve prendere un treno per tornarsene a Mantova: «Lo sapete che Tagle in questi giorni è terrorizzato?», domanda.

Ma chi? Luis Antonio Gokim Tagle, il cardinale filippino che figura anche lui tra i favoriti? «Sì — conclude l’arcivescovo —. Perché anni fa si mise a cantare in un locale Imagine di John Lennon e il video in questi giorni è diventato virale. Credo che qui a Roma uscirà poco».

LUIS ANTONIO TAGLE CANTA IMAGINE