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Fabrizio D’Esposito per "il Fatto Quotidiano”
Sul triste crepuscolo di Silvio Berlusconi aleggia pure lo spettro di Angelino Alfano. L' ex scissionista di Ncd, metà uomo e metà poltrona, adesso fa il consulente superpagato di un importante studio legale di Milano, BonelliErede. "Esperto di Diritto civile e di relazioni internazionali", le sue referenze. In pratica un lobbista di alto rango, come già capitato ad altri ex politici europei e americani.
angelino alfano all'anema e core di capri 1
Ed è in questa veste che Angelino senza quid (Berlusconi dixit) è tornato ospite graditissimo e assiduo ad Arcore, la Betlemme brianzola dell' ex Cavaliere. "La verità è che il presidente è sempre rimasto affezionato a lui, a differenza di Angelino che è un freddo calcolatore e un anaffettivo, un democristiano siciliano", confessa un berlusconiano informato.
Così Angelino e Silvio si vedono e si parlano e gli affari finiscono per lambire la politica. Il pellegrinaggio ad Arcore di imprenditori di ogni ramo e provenienza è un must del berlusconismo, da un quarto di secolo a questa parte. "Presidente ci sono degli imprenditori che potresti candidare alle prossime Europee". Ed ecco il sottilissimo velo che divide il B. industriale dal B. forzista, alias conflitto d' interessi, squarciarsi per la milionesima volta.
angelino alfano all'anema e core di capri 3
Racconta un' altra perfida fonte azzurra: "Angelino non gli ha presentato nessuno degno di rilievo. La solita fuffa". Il punto è questo. Quasi nessuno in Forza Italia vede con favore questo riavvicinamento tra Berlusconi e Alfano, dopo il tremendo Tredici della decadenza di B. da senatore - a causa della condanna per frode fiscale in Cassazione - e del successivo strappo alfaniano per rimanere nel governo di Enrico Letta.
Quella stagione ha aperto ferite larghe e profonde e adesso che gli azzurri si scannano e si mangiano tra di loro perché i voti sono pochi e le ambizioni sempre tante, il ritorno di Alfano scatena sospetti, invidie e maldicenze.
Ufficialmente, l' allarme sull' alfanismo redivivo è scattato il 23 marzo scorso. Quel giorno, con grande meraviglia della politica romana, Vittorio Feltri ha scritto su Libero un sentito elogio dell' ex ministro di Ncd rivolgendo un appello a B.: dia il partito ad Alfano, è l'unico che può garantire la sopravvivenza di Forza Italia.
Su equilibri e umori del magico circo berlusconiano, Feltri ha solitamente l'occhio lunghissimo e il suo inaspettato editoriale ha generato mille ipotesi e suggestioni. Soprattutto in un'altra magione della Brianza, a Rogoredo.
Qui c'è Villa Maria, la residenza che B. ha donato alla sua fidanzata napoletana Francesca Pascale. Da mesi, Villa Maria è diventata la centrale dell'odio azzurro contro Matteo Salvini. L'altro giorno, per esempio, la giovane first lady ha postato su un social il video di Fiorella Mannoia su "Salvini vomito continuo".
A condividere questo sentimento con Pascale c'è l'ex badante di B. Mariarosaria Rossi (altra beniamina prediletta ritornata al Padre) e pure Mara Carfagna che aspira a prendere il posto di Antonio Tajani come numero due dell' ex Cavaliere. Facile, quindi, immaginare la reazione della falange rosa dinnanzi al fantasma di Alfano, compreso magari un rito voodoo con Angelino ridotto a un bambolino trafitto da aghi.
BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE A MERANO
Nei ragionamenti è emerso finanche il doppiogiochismo di Mariastella Gelmini, capogruppo azzurra a Montecitorio. "Mariastella non ha mai avuto un grande rapporto con Alfano eppure si è presa i suoi all' ufficio stampa alla Camera". I "suoi" di Alfano sono Danila Subranni (figlia di Antonio, generale dell' Arma condannato a 12 anni per la trattativa Stato-mafia) e Roberto Rametta. Ma Gelmini, raccontano, vuole tenersi aperto un fronte anche con i salviniani.
SILVIO BERLUSCONI ANTONIO TAJANI
Benché detestata dal vicepremier leghista, l' ex ministra punta sul neo suocero di Matteo: Denis Verdini, altro scissionista di FI nell' era renziana. Nella vita non si sa mai. Così al gruppo forzista di Montecitorio ha ripreso a farsi vedere Massimo Parisi, già braccio destro di Verdini.
A Villa Maria, l' ultimo aggiornamento dell' antisalvinismo riguarda la Calabria, dove a breve si voterà per le Regionali. Spinto da Jole Santelli, storica azzurra di quella regione, il candidato del centrodestra dovrebbe essere Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza che però ha un paio di problemi con la giustizia.
L' accordo coi referenti locali della Lega era concluso finché Salvini non ha mandato laggiù un nuovo commissario, il bergamasco Cristian Invernizzi, che ha ribaltato il tavolo e vuole Wanda Ferro di Fratelli d' Italia. Per le Europee, invece, le geniali menti antisalviniane hanno nientemeno che partorito la candidatura di Irene Pivetti. Un' ideona, che s' incastra tragicamente nell' agonia di questo mondo, un tempo rutilante.
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