matteo renzi silvana sciarra

CERTO, L'AVVOCATO DELLO STATO GIUSTINA NOVIELLO È ANTI-RENZIANA. MA CHI HA ELETTO IL GIUDICE COSTITUZIONALE (SILVANA SCIARRA) RELATORE DELLA SENTENZA-BOMBA SULLE PENSIONI? IL PD DI MATTEUCCIO, CON LO STORICO SOSTEGNO DEI GRILLINI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

1. PENSIONI, LA CONSULTA BOCCIA IL BLOCCO DELLA RIVALUTAZIONE: VALE 5 MILIARDI. PALAZZO CHIGI: PROVA NON FACILE

Da www.ilsole24ore.com del 30 aprile 2015

 

silvana sciarrasilvana sciarra

Lo stop alla rivalutazione delle pensioni è incostituzionale. La norma che, per il 2012 e 2013, ha stabilito, «in considerazione della contingente situazione finanziaria», che sui trattamenti pensionistici di importo superiore a tre volte il minimo Inps (circa 1.500 euro lordi) scattasse il blocco della perequazione, ossia il meccanismo che adegua le pensione al costo della vita, è incostituzionale.

 

Lo ha deciso la Consulta, bocciando l'art. 24 del decreto legge 201/2011 in materia di perequazione delle pensioni, ossia la cosiddetta norma Fornero contenuta nel ''Salva Italia'' varato dal governo Monti.

 

BOCCIATA NORMA FORNERO, «BUCO» DA 5 MILIARDI

L'impatto sui conti pubblici, stimato dall'Avvocatura dello Stato quando si tenne l'udienza pubblica, sarebbe di circa 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013, per un totale di quasi 5 miliardi. Immediata la levata di scudi dei sindacati che hanno chiesto al governo di «sanare l’ingiustizia».

laura boldrini silvana sciarralaura boldrini silvana sciarra

 

PALAZZO CHIGI: NON FACILE, TROVEREMO SOLUZIONE

«Stiamo verificando l'impatto che la sentenza della Consulta può avere sui conti pubblici, non sarà una prova facile ma non siamo molto preoccupati». Così fonti di Palazzo Chigi che sottolineano: «Siamo al governo per risolvere questioni complesse, quindi calma e gesso: studieremo la sentenza e troveremo la soluzione».

GIUSTINA NOVIELLOGIUSTINA NOVIELLO

 

MORANDO: IMPATTO RILEVANTI SU CONTI PUBBLICI

Entra più nel merito il viceministro dell'Economia Enrico Morando, per il quale «se si dichiara illegittima la mancata corresponsione dell'adeguamento, quei pensionati ora hanno diritto ad averlo. La conseguenza è che l'adeguamento va corrisposto». Morando ha ammesso che la sentenza «ha conseguenze rilevanti sul bilancio pubblico». Non solo. L’impatto potrebbe riguardare anche gli anni successivi. «Il problema non è quello degli interessi - ha detto Morando - ma il nodo è che quel blocco deve essere interamente superato, determinando, sembrerebbe, conseguenze di tipo strutturale sul bilancio che riguardano anche tutti gli anni dopo il 2013».

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

BLOCCO INDICIZZAZIONE PER CIRCA 6 MILIONI DI PERSONE

Il blocco dell'indicizzazione delle pensioni bocciato dalla Consulta ha toccato una platea di circa 6 milioni di persone, ovvero quante sono quelle con un reddito da pensione superiore a 1.500 euro mensili lordi, secondo gli ultimi dati dell'Istat sulla previdenza. Si tratta di oltre il 36% del totale degli oltre 16,3 milioni di pensionati italiani.

 

FORNERO: FU SCELTA GOVERNO, NON MIA

Mario Monti Elsa Fornero Mario Monti Elsa Fornero

Il blocco della perequazione per le pensioni oltre tre volte il minimo «non fu scelta mia», si è subito difesa l'ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero ricordando che fu una decisione «di tutto il Governo» presa per fare risparmi in tempi brevi. «Vengo rimproverata per molte cose - ha aggiunto Fornero - ma quella non fu una scelta mia, fu la cosa che mi costò di più». Il 4 dicembre 2011 Fornero, all’epoca ministro del Welfare, non riuscì a trattenere le lacrime mentre in diretta tv insieme alla squadra del governo Monti, illustrava nel dettaglio agli italiani quali e quanti sacrifici li attendono con la manovra appena varata per far uscire il Paese dalla crisi. E fu la parola “sacrificio” a rimanerle bloccata in gola, impedendole di proseguire la frase che stava pronunciando sul blocco delle pensioni.

 

 

2. SILVANA SCIARRA ELETTA GIUDICE DELLA CONSULTA, SU PROPOSTA PD CON IL SOSTEGNO DEL M5S

Da www.ilfattoquotidiano.it del 6 novembre 2014

 

alessio zaccaria professore di dirittoalessio zaccaria professore di diritto

Dopo venti fumate nere e due mesi di stallo del Parlamento, l’intesa sui nomi di Pd e Movimento 5 stelle sblocca la situazione. La docente di diritto del lavoro Silvana Sciarra, candidata in quota democratica, è stata eletta alla Corte costituzionale con 630 voti. Eletto invece al Csm il candidato proposto da M5s Alessio Zaccaria. Per la Consulta non ce la fa il nome di Forza Italia Stefania Bariatti (prende 493 voti ma ne servivan 570) affossata da parte dei berlusconiani. “Noi facciamo quello che diciamo”, ha commentato Beppe Grillo su Twitter.

 

“Per la prima volta nella storia dalla rete alle istituzioni: l’M5s sblocca il Parlamento”. E se i grillini festeggiano, Forza Italia ancora una volta si trova a raccogliere i pezzi dopo una battaglia di veti incrociati e fuoco amico. Si sarebbe riproposto il braccio di ferro tra le colombe renziane, in testa Gianni Letta (vero dominus della ‘pratica Consulta’) e Denis Verdini (principale sponsor del patto del Nazareno), e i ‘falchi’ (tra questi spicca Renato Brunetta) molto determinati a contrastare l’asse filogovernativo, in nome di un’opposizione più netta, anche sulle riforme.

GRILLO SCONFITTO DALLA PESTE ROSSA RENZI GRILLO SCONFITTO DALLA PESTE ROSSA RENZI

 

La lunga odissea delle elezioni per la Consulta che da settimane imbarazza i partiti trova una prima soluzione. La svolta è arrivata con l’archiviazione del capitolo Luciano Violante, voluto dai democratici e respinto però dall’Aula per venti volte (il suo ticket non ha mai raggiunto il quorum e insieme a lui sono stati bruciati i candidati di Forza Italia Catricalà, Bruno e Caramazza). Ed è a quel punto che il leader Pd ha deciso di aprire al Movimento 5 stelle.

 

Che a sua volta si è rivolto ai propri iscritti. Una prova di intesa ancora fragile, ma che arriva dopo una notte in commissione Giustizia dove proprio l’asse Pd-M5s ha respinto un emendamento Ncd (quindi della maggioranza) sulla responsabilità delle toghe. Se è troppo presto per parlare di maggioranze alternative, cosa che Renzi ha smentito anche a colloquio con il capogruppo del Nuovo centrodestra Maurizio Sacconi, di sicuro l’idea non dispiacerebbe al presidente del Consiglio. Soprattutto in vista della riforma della legge elettorale. Il patto del Nazareno bloccato dopo il sesto incontro, il Cavaliere che non si decide e la voglia di Renzi di andare veloce potrebbero riaprire la voglia di sedersi al tavolo con i grillini.

resta sciarra boldrini rodota granagliaresta sciarra boldrini rodota granaglia

 

Il Pd già da alcuni giorni aveva proposto il nome della docente Sciarra, Forza Italia solo questa mattina ha rilanciato con il nome di Stefania Bariatti. L’M5s invece dopo il voto degli iscritti in rete ha detto sì alla candidata in quota democratica.

 

(...)

 

Silvana Sciarra invece è docente di diritto del lavoro al Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Firenze. Pugliese, originaria di Trani, ha 66 anni. Ha insegnato presso l’Istituto universitario europeo di Fiesole, dirigendo il dipartimento di Diritto tra il 1995 e il 1996 e il programma sugli studi di genere dal 2002 al 2003. Ha ricevuto la laurea in giurisprudenza honoris causa dall’Università di Stoccolma nel 2006. Vanta una lunga esperienza di insegnamento all’estero in varie università, tra cui Ucla, e Harvard Law School e ha collaborato in sede europea a numerosi progetti relativi al diritto del lavoro.

RENZI MATTARELLA RENZI MATTARELLA