beppe sala giancarlo tancredi

“AVREMO LAVORI PER IL PROSSIMO LUSTRO” – ECCO COSA SCRIVEVANO IN CHAT GLI INDAGATI DELLA NUOVA MAXI INCHIESTA SULL’URBANISTICA A MILANO - SECONDO I PM, L'ASSESSORE GIANCARLO TANCREDI PER CUI È STATO CHIESTO L’ARRESTO CONTAVA SULL'APPOGGIO DEL SINDACO SALA (INDAGATO) - ALLA BASE DEL SISTEMA CORRUTTIVO C’ERA LA CREAZIONE DI UN “PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO OMBRA” CON L'OBIETTIVO DI REALIZZARE “AFFARI E GUADAGNI” – I RUOLI DEL RE DEL MATTONE MANFREDI CATELLA, PATRON DI COIMA, E DI GIUSEPPE MARINONI, EX PRESIDENTE COMMISSIONE PER IL PAESAGGIO – LA NOTA DI SALA: “IL COMUNE NON SI RICONOSCE NELLA LETTURA DELLA PROCURA”

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beppe sala Giancarlo Tancredi

(ANSA) "Ritengo necessario avere un quadro più completo dei rilievi che stanno emergendo in queste ore. Posso solo dire che l'Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata".

 

Lo spiega in una nota il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito alle inchieste sull'urbanistica con la Procura che ha chiesto gli arresti domiciliari per il suo assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. "Da diversi mesi l'Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di riorganizzazione e ha assunto nuovi provvedimenti - ha aggiunto - gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso".

 

LA MAXI INCHIESTA

Francesca Del Vecchio per lastampa.it - Estratti

 

beppe sala

Sono ore concitate, a Milano, dove dalla Procura iniziano a filtrare le carte del nuovo filone d'indagine sull'urbanistica cittadina. Un nuovo capitolo della vicenda giudiziaria che questa mattina ha portato a una richiesta di arresti domiciliari per l'assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e per l'imprenditore «re del mattone» Manfredi Catella, patron di Coima.

 

Secondo la Procura, alla base di questo sistema corruttivo c’era l'individuazione di «nodi» centrali per la nuova Milano e la creazione di un «Pgt ombra» con l'obiettivo di realizzare «affari e guadagni».

 

beppe sala manfredi catella

Già nel novembre 2024, le indagini della Procura avevano portato a un avviso di garanzia per Giuseppe Marinoni, ex presidente Commissione per il paesaggio. In una chat del 23 maggio 2023, Marinoni che interloquisce con Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S, l'allora presidente della Commissione per il paesaggio scrive: «Se riuscissimo a concludere anche solo metà dei lavori che abbiamo avviato in questi 6 mesi avremmo lavori per il prossimo lustro…ahah», e ancora a dicembre dello stesso anno «Stiamo attuando un “pgt ombra”».

 

stefano boeri

È sul partenariato pubblico-privato, ossia sulle regole di collaborazione tra enti pubblici e soggetti privati per la realizzazione e gestione di progetti urbanistici, che la discussione converge e Pella scrive: «Cerchiamo di tararci al meglio e trovare un equilibrio per qualità e collaborazione tecnica. Poi spacchiamo».

 

Secondo i pm, poi, Marinoni agiva «sempre in accordo» con l'assessore Tancredi, che – emerge dalle carte – a dicembre scorso avrebbe spinto il sindaco Giuseppe Sala a confermare alla presidenza della commissione paesaggio proprio Marinoni, abusando «dei poteri di assessore alla Rigenerazione Urbana del Comune e in violazione dei doveri dell'Ufficio di terzietà e imparzialità».

 

giancarlo tancredi

Inoltre avrebbe interferito rispetto ai lavori della Commissione per il Paesaggio, su richiesta di Catella e dell'architetto Stefano Boeri. Il tutto, secondo i pm, convinto dell'appoggio del sindaco. «L’assessore Tancredi – si legge nelle carte – nelle contrattazioni su quantità di volumi e superficie, confidando nell'appoggio del sindaco Sala, per una rapida e concreta attuazione, suggeriva il ricorso ad accordi di Ppp (partenariato pubblico-privato) che fissassero quote di Ers (Edilizia residenziale sociale) atte a “giustificare l’nteresse pubblico” degli interventi e a “smarcare i piani attuativi” anche per gli edifici di elevata altezza».

 

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Nel decreto di perquisizioni e sequestro, emerge che «Tancredi operava attivamente anche al fine di “motivare” gli uffici del Comune, “spaventati” dalle volumetrie e dalle altezze proposte, ad esprimersi positivamente, mettendo al contempo al corrente Marinoni di ogni passaggio della sua opera di convincimento, e organizzando appuntamenti con le società coinvolte per avvertirle e prepararle, anche per risolvere insieme a Marinoni alcuni aspetti salienti».

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