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1- LETTERA DI VITO MANCUSO A "LA REPUBBLICA"
Sia per la cosa in sé sia per l'importanza nel dibattito politico, la fine del cardinal Martini richiede un chiarimento anche su questo giornale. Il 1° settembre Scalfari ha scritto che Martini avrebbe "deciso di essere staccato dalle macchine che ancora lo tenevano in vita", affermazione poi ripresa da Roberto Esposito. Si tratta di un'inesattezza, attribuibile, come comunicatomi da Scalfari, "al fatto che così scrissero alcune agenzie". Come andarono invece le cose?
Lo apprendiamo da una testimone diretta, la nipote di Martini, avvocato Giulia Facchini, la quale, rivolgendosi allo zio, ha scritto su La Stampa del 4 settembre: "Quando non ce l'hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato" e così una dottoressa "esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato". Il cardinale quindi non è stato staccato da nessuna macchina, ma ha piuttosto scelto, in libera determinazione, di staccare la sua presenza mentale (l'anima spirituale) dal suo corpo.
Questo è il dato che la sua fine consegna alla riflessione. C'è chi parla di eutanasia, chi di cure palliative, a seconda della prospettiva ideale. Ciò che conta però non è l'etichetta con cui si nomina il fenomeno, quanto il fenomeno stesso, cioè la scelta di interrompere le cure finalizzate al mantenimento della vita per passare a cure finalizzate ad affrontare la morte nel modo meno traumatico possibile. Io penso che il compito di una democrazia sia dare a ogni cittadino il medesimo diritto esercitato da Martini, cioè chiedere, e ottenere, di "essere addormentato" per giungere senza paura alla fine.
2- SCALFARI: TRA SEDAZIONE VOLONTARIA E DISTACCO DALLE MACCHINE, NON C'Ã DIFFERENZA
Replica di Eugenio Scalfari a "la Repubblica"
Vito Mancuso ha ragione a voler chiarire il punto. L'errore da me fatto (e non solo da me, ma da tutti i giornali che uscirono a brevissima distanza dalla morte del Cardinale), fu dovuto al fatto che così scrissero alcune agenzie semplificando una situazione che era ancora più semplice: lui non era attaccato ad alcuna macchina ma decise di essere sedato. Quando si è nello stato di salute in cui era lui, la sedazione è un eufemismo che significa semplicemente darsi la morte senza soverchio dolore a distanza di poche ore. Tra la sedazione volontaria e il distacco da macchine, nella sostanza, non c'è alcuna differenza.
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