FORZA ITALIA SBARCA SU MEDIASET - A SETTEMBRE LE MEMORIE DI FINI: “LA DESTRA NEL VENTENNIO” (DEL CAV)

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1. L'ESTATE DI LETTA - VACANZE ROMANE
G.Fed. - L'aveva detto: «Quest'anno niente vacanze». E così sarà. Enrico Letta farà mostra di stakanovismo e, fatta eccezione per qualche giorno di riposo nella sua Pisa, trascorrerà il mese di agosto lavorando. La situazione politica, del resto, consiglia di non allontanarsi troppo da palazzo Chigi: non solo perché negli ultimi tempi ogni giorno è esplosa una qualche grana, ma anche per dimostrare agli italiani che la politica dei "piccoli passi" non significa perder tempo.

Il presidente del Consiglio rimarrà così a Roma; per giunta solo, visto che la famiglia, moglie e tre figli, hanno già lasciato la calura romana per cercare un po' di refrigerio nelle Marche. L'agenda agostana del premier è fitta di impegni: il 9 presiederà un Cdm; l'11 decollerà per una missione che lo condurrà prima a Baku (Azerbaijan) e poi in Afghanistan, in visita alle truppe italiane; al rientro, ancora un paio di giorni a palazzo Chigi e poi, finalmente, un po' di relax nella sua città natale. Ma a Pisa, assicurano dallo staff, non avrà molto tempo per riposarsi: il 18 è atteso a Rimini per l'apertura del Meeting di Cl. Quella di Letta sarà dunque un'estate calda: in attesa di un autunno che rischia di essere addirittura bollente.

2. ELEZIONI A BARI - DIGERONIMO ALL'ASSALTO
A.Cal. - Dopo un magistrato sindaco ne spuntano altri due come aspiranti per le prossime comunali di Bari. Per succedere a Michele Emiliano si scaldano altre due toghe. Per il centro sinistra, Gianrico Carofiglio, scrittore, ex senatore Pd e soprattutto ex sostituto procuratore all'antimafia di Bari. A contendergli la poltrona, con una lista civica, ci potrebbe essere la pm Desirée Digeronimo, che ha indagato sulle escort di Silvio Berlusconi, su Alberto Tedesco e soprattutto su Nichi Vendola. Entrata in rotta di collisione con parte della procura, compreso l'ex capo Antonio Laudati, la Digeronimo è stata appena trasferita a Roma, ma si è detta disponibile a tentare l'avventura.

3. SECOLO D'ITALIA - MAL DI TESTATA
V.D.- Liquidazione o stato di crisi propedeutico all'affitto della testata a una cooperativa di giornalisti, con una dotazione di fondi da gestire in proprio e la netta separazione contabile dal tesoretto di 60 milioni di euro in dotazione alla comunità degli ex missini. Nella confusione legata alla nascita della "cosa nera", la Fondazione An ha deciso di sbarazzarsi del "Secolo d'Italia", storica testata della destra.

La riduzione dei costi, con il passaggio all'on line, era stata vanificata dal rientro in redazione dei parlamentari "trombati" (Malgieri, Landolfi, Bocchino, Moffa), a cui la Fondazione ha concesso di lavorare da casa con la stesura di un articolo al giorno.

4. CONSOB - A BLOCCARE TUTTO CI PENSA IL TAR
D.L. - Prima bocciatura per la riorganizzazione della pianta organica della Consob voluta dal presidente Giuseppe Vegas. Il Tar del Lazio ha annullato il contratto di assunzione di Gabriele Aulicino, il capo dell'Ufficio attività parlamentare e di governo. Aulicino, che proveniva dall'Ufficio legislativo del Tesoro, era stato assunto a contratto (e non tramite concorso pubblico) con la qualifica di condirettore.

La nomina, individuata con una delibera del 25 luglio 2012, era stata resa esecutiva, insieme alla nuova riorganizzazione della Consob, a metà del settembre scorso. In modo illegittimo, secondo la Falbi, una delle sigle sindacali interne, perché il regolamento del personale, salvo casi particolari ed eccezionali, vieta di assumere esterni per incarichi dirigenziali come quello di condirettore, imponendo di "pescare" all'interno. Il Tar ha stabilito che, nel caso in questione, non c'erano i requisiti di eccezionalità.

La decisione potrebbe adesso avere ripercussioni sul piano, anch'esso fortemente voluto da Vegas, che entro la fine dell'anno dovrebbe portare alla stabilizzazione di 43 dirigenti assunti con contratti a tempo determinato. Non solo perché tra gli interessati alla stabilizzazione potrebbe esserci Aulicino, ma anche perché la Falbi e alcune altre sigle sindacali, che chiedono di procedere alle assunzioni tramite concorso pubblico, sono pronte a rivolgersi di nuovo al Tar.

5. ITALIA-KAZAKISTAN / 1 - MONTI ANDAVA AL MASIMOV
G.Fed. - «Scalo tecnico, importanza politica» visti gli interessi «economici ed energetici». Era soddisfatto Mario Monti quando, alle 4 del mattino del 26 marzo 2012, decollando dall'aeroporto di Astana, commentò l'incontro con il premier kazako, Karim Masimov, ben felice di puntare la sveglia all'alba pur di accogliere il presidente del Consiglio italiano. Sette giorni dopo, la scena si ripete: ad attendere il professore ai piedi dell'Airbus del trentunesimo Stormo, approfittando dello scalo tecnico per fare rifornimento, c'e' sempre Masimov.

Un modo per recuperare la bilaterale con il presidente Nazarbayev, da vent'anni padre padrone del Kazakistan, saltata per motivi di agenda. Non è stato solo Berlusconi a tenere buoni rapporti con l'ex Repubblica sovietica, ora al centro dell'affaire Shalabayeva. Da Dini a Prodi, l'Italia ha sempre avuto intense relazioni con Astana. Ecco perché la doppia tappa di Monti, all'epoca, non sollevò polemiche.

6. ITALIA-KAZAKISTAN / 2. - ASCOLTA, SI FA SIRA
S.A. - Guai in vista per la Sira, la società di investigazione privata ingaggiata dall'omologa israeliana Gadot per sorvegliare il dissidente kazako Mukhtar Ablyazov. Un incarico da spy story visto l'epilogo, il 28 maggio scorso, quando la polizia fece irruzione nella villetta di Casal Palocco dove l'uomo viveva con la moglie Alma Shalabayeva e la figlia Alua.

Di Ablyazov nessuna traccia, nonostante appostamenti e pedinamenti continui di Mario Trotta, l'ex carabioniere ora titolare della Sira, e dei suoi collaboratori. Non certo una bella pubblicità per l'agenzia che ora rischia una segnalazione (e una sanzione amministrativa) al ministero dell'Interno: «Per legge le agenzie investigative devono essere riconoscibili con una targa che le identifichi chiaramente all'ingresso dello stabile che ne ospita la sede», fa notare Bernardo Ferro, presidente dell'associazione di categoria Italdetectives. Nel caso della Sira, invece, solo un'etichetta sul citofono di via Merulana 272 con la scritta «Agenzia investigativa» e un numero di cellulare.

7. UFFICIO DI MORO AFFITTASI

V.D. - Un misterioso personaggio è già in trattativa, riservatissima, per affittare quei 600 metri quadri dove Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Giulio Andreotti fino a Ciriaco De Mita, ultimo segretario della Democrazia Cristiana, avevano guidato il più importante partito della storia repubblicana per quasi cinquant'anni. Si parla di una cifra superiore ai 15 mila euro al mese per la vecchia sede della Dc, da qualche giorno sul mercato.

L'annuncio li definisce locali prestigiosi adatti a uffici di alta rappresentanza, ma in realtà il valore aggiunto delle stanze di piazza del Gesù 46, da qualche giorno affidati a una società immobiliare per la locazione, è proprio il fascino della storia che si respira tra quelle pareti, di proprietà della Fondazione "Pasteur" Cenci Bolognetti, ente privato di ricerca della Sapienza creato da un'antica famiglia aristocratica romana.

I locali, con pareti affrescate e ornate con arazzi, dipinti, stucchi e pavimentazioni policromatiche, erano stati a lungo contesi dai vari spezzoni dello Scudo Crociato dopo la diaspora, fino all'ultimo sfratto, per morosità, della "nuova Dc" di Giuseppe Pizza.

8. REGIONE SICILIA / 1. - CROCETTA AIRWAYS

Volare low cost con la compagnia regionale di bus. Questo il sogno di Rosario Crocetta. Per potenziare lo scalo di Comiso e far crescere il turismo in tutta la Sicilia, contrastando al contempo il monopolio di Alitalia, il governatore siciliano sta mettendo a punto una delibera con cui far entrare l'azienda di trasporti su gomma, controllata dalla Regione, nel mercato dei voli a basso costo.

«Alitalia ha rovinato il turismo in Sicilia con prezzi allucinanti. Ma con l'Ast, l'azienda siciliana trasporti», annuncia Crocetta, «certe tariffe saranno soltanto un ricordo». Il progetto di mettere le ali ai bus dell'Ast non sembra però convincere i siciliani, visto che l'azienda pubblica è sull'orlo del fallimento e fa fatica a pagare gli stipendi degli autisti. «Prima di pensare al trasporto aereo», commentano al sindacato la Fit-Cisl, «la Regione dovrebbe pensare a ripristinare le autolinee soppresse».G.P.

9. REGIONE SICILIA / 2. - STATUA CHE VA, BUSTO CHE VIENE
F.S. - Da un anno sono a spasso per il mondo più di cento tesori siciliani: busti, gioielli e sculture della Magna Grecia impegnati in una mostra itinerante, ora al "Getty Villa" di Malibù, che a settembre sarebbe dovuta arrivare a Cleveland, in Ohio. Sarebbe, perché la Regione Sicilia ha deciso di mettere tutto in discussione. Ai primi di luglio la giunta Crocetta si è accorta che l'assenza di quelle antichità danneggiava la stagione turistica isolana.

Nonostante gli accordi firmati da tempo, ha deciso così di chiedere a Cleveland un "extra" non previsto di 700 mila dollari. La risposta, ovviamente, è stato un sonoro "no, grazie": «La Sicilia ha deciso che la mostra sarebbe potuta arrivare solo pagando una cifra impegnativa», sostiene il direttore del museo di Cleveland: «Siamo molto amareggiati, ma visti i costi non la potremo ospitare». Brutto colpo per l'immagine e le casse della giunta Crocetta.

10. MEDIASET - FORZA SILVIO
M.Br. - Per l'autunno una controffensiva mediatica in grande stile. Berlusconi è impegnato a studiare la programmazione di Mediaset. Una serie di indiscrezioni lo vorrebbero in linea diretta coi direttori di rete: Luca Tiraboschi di Italia 1, Giancarlo Scheri di Canale 5, Giuseppe Feyles di Retequattro. L'obiettivo è quello di rafforzare tra i telespettatori la voglia di elezioni e promuovere il remake di Forza Italia.

Come? Aumentando gli interventi in trasmissioni generaliste (in testa Barbara D'Urso) insieme a una moltiplicazione di Paolo Del Debbio, già ideologo nel 1995 di Forza Italia, con appuntamenti quotidiani di "Quarto Potere". Ma l'asso nella manica il Cavaliere lo estrarrà a ottobre con il film di Francesco Giro, "Forza Italia", da mandare in onda su Canale 5 in prima serata. E a seguire "Matrix" con la nuova conduzione di Luca Telese che, entro fine agosto, sarà in Sardegna per parlare con il Cavaliere. Di palinsesto, s'intende.

11. PAGINE FINI
V. D. - La bozza è arrivata in questi giorni sulla scrivania dell'editore, la Rizzoli. Ma la corsa contro il tempo per far coincidere la pubblicazione del libro di Gianfranco Fini con l'ondata di prevedibili polemiche successive alla sentenza della Cassazione su Berlusconi, non è riuscita. Le memorie dell'ex presidente della Camera sono infatti quasi interamente dedicate al Cavaliere, come si intuisce dal titolo, scelto da Fini ma non ancora avallato dall'editore: "La destra nel Ventennio", ovviamente quello del Cavaliere. L'uscita del libro è prevista alla ripresa dell'attività politica, a settembre. Con una piccola appendice da aggiugere in extremis, proprio sulla tanto attesa sentenza Mediaset.

 

 

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