di battista in piazza per gaza

VIDEO! “SE LA RESISTENZA LA FA IL POPOLO PALESTINESE VIENE CHIAMATO TERRORISMO, E’ IL MONDO ALLA ROVESCIA” – IL MULLAH DI BATTISTA IN PIAZZA PER GAZA ATTACCA L’UE, PARAGONA GLI ISRAELIANI AI NAZISTI PER IL "GENOCIDIO" A GAZA DEFINITO “UN CAMPO DI STERMINIO, COME AUSCHWITZ” – POI NON ESCLUDE IL RITORNO IN POLITICA (“IL CAMPO LARGO? IL PD E' IL PARTITO PIÙ IPOCRITA CHE C’È IN ITALIA. PIÙ NE STO LONTANO E MEGLIO È”) E BOMBARDA LA DUCETTA: “NON DIMENTICHIAMO SU GAZA IL SILENZIO VILE, VERGOGNOSO, STOMACHEVOLE DELLA DONNA MADRE CRISTIANA GIORGIA MELONI” – VIDEO

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Irene Famà per la Stampa - Estratti

di battista in piazza per gaza

 

Alessandro Di Battista non esclude il ritorno, anche se prende tempo. «Il palazzo non mi manca, sono andato via di mia volontà. Ho sempre creduto che si potesse fare politica al di fuori del Parlamento». Ricandidarsi? «Forse il modo migliore di fare politica è questo, nelle piazze, non pensando di tornare».

 

Nemmeno per quel senso di responsabilità di cui parla spesso? «Come responsabilità verso i miei figli, verso gli altri, sì ci penso». Quando abbiamo creato “Schierarci” non era per presentarci alle elezioni, ma non abbiamo nemmeno mai detto che non l’avremmo mai fatto. Magari tra qualche mese faremo delle valutazioni».

 

Di Battista, ex parlamentare dei Cinque Stelle, vice presidente del movimento Schierarsi, non chiude le porte a un suo rientro. Di certo, però, non tra i pentastellati. Oggi era in piazza, a Roma, alla manifestazione organizzata in solidarietà del popolo palestinese.

 

alessandro di battista a la confessione 1

Non c’era invece qualche giorno fa, quando i Cinque Stelle sono scesi in strada contro il riarmo, presente anche una delegazione del Partito Democratico. Il campo largo? «Non me ne frega nulla di campi larghi e non larghi. Io considero il Pd il partito più ipocrita che c’è in Italia. Più ne sto lontano e meglio è». Certo, aggiunge, «il riarmo è una vergogna, una buffonata che serve solo a trasferire i soldi pubblici nelle casse delle grandi fabbriche di armi statunitensi».

 

 

 

alessandro di battista in senato con le firme pro palestina. 5

Dietro di lui, artisti e tecnici del mondo dello spettacolo, e giornalisti si susseguono sul palco. La giornalista Rula Jebreal invia un video messaggio. Poi è la volta dello scrittore Moni Ovadia, della giurista Francesca Albanese e dei cantanti Daniele Silvestri e Mannarino, per citarne solo alcuni. «Non in mio nome, dalla parte del popolo palestinese», è lo slogan. La piazza chiede al governo azioni in difesa della gente di Gaza e della Cisgiordania e sanzioni contro Israele. E raccoglie fondi a favore delle attività di Medici senza frontiere nella Striscia.

 

alessandro di battista

«Alle manifestazioni per la Palestina io ci sono dall’inizio, da quando chi lo faceva veniva considerato sostenitore di Hamas – commenta Di Battista - Poi i partiti, dopo 60mila morti, si sono svegliati come alcuni artisti e cantanti che ora sventolano la bandiera palestinese perché farlo oggi è meno politicamente scorretto. È quasi cool».

 

Attacca l’Unione Europea: «Parlano di valori ma non sono in grado di applicare un pacchetto di sanzioni a uno stato genocida e terrorista. C’è un doppio standard: si sanziona la Russia, ma non Israele».

 

Attacca il governo: «Anche Meloni è politicamente responsabile di quanto sta accadendo. Penso che sia più sovranista Sanchez di Meloni, Salvini e via dicendo». Critiche anche al ministro degli Esteri Antonio Tajani (“chi oggi parla di due popoli due stati non sa cosa dire”) e alla senatrice Stefania Craxi (“ha dimenticato il messaggio del padre che nell’85 disse che i palestinesi hanno diritto alla lotta armata e a cacciare l’invasore”).

ALESSANDRO DI BATTISTA CON LA FOCACCIA A RIVA LIGURE

 

alessandro di battista in senato con le firme pro palestina. 4correnti nel m5s grillo raggi di battista

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