DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA…
Rita Querzé per il "Corriere della Sera"
«L'attuale sistema fiscale non contribuisce a rendere l'Italia un terreno appetibile per gli investitori esteri». A fare propria questa considerazione - cavallo di battaglia del mondo dell'impresa - ieri è stato il direttore delle Agenzie delle Entrate. Attilio Befera ne ha fatto il punto di partenza di un ragionamento tutt'altro che disfattista.
«Importanti basi sono state messe dal piano Destinazione Italia», ha detto Befera durante un incontro dal titolo "Il fisco per lo sviluppo" organizzato a Milano da Assolombarda e Assonime. Ricordando l'help desk dedicato agli investitori esteri e anche il rafforzamento del cosiddetto «ruling internazionale», la procedura con cui il Fisco negozia in anticipo con le multinazionali le regole e i livelli del prelievo.
Destinazione Italia ha allungato da tre a cinque anni la validità giuridica di questa pratica. Ma le imprese sono convinte che tutto questo non basti. «Il nostro Paese è come un surfista che rallenta la sua corsa proprio mentre dietro di lui l'onda del debito s'ingigantisce sempre più - esemplifica il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca-. O l'Italia vara riforme vere e in tempi rapidi, anche in materia fiscale, o rischiamo di finire sott'acqua».
Dal canto suo il presidente di Assonime, Maurizio Sella, chiede chiarezza: «Basta con le misure dell'ultimo minuto, come l'aumento degli anticipi dovuti alle imprese contenuto nella legge di Stabilità . Ora servono regole certe».
MONTI BEFERA FISCOFISCOrocca gianfelice
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