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1 - AUTHORITY: CAMERA; DECINA E MARTUSCIELLO ELETTI AGCOM
(ANSA) - La Camera dei deputati ha eletto componenti dell'Agcom Murizio Decina e Antonio Martusciello. Decina ha ottenuto 163 voti e Martusciello 148.
2 - CAMERA; A PRIVACY ELETTI SORO E B.CLERICI
(ANSA) - La Camera dei deputati ha eletto Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro componenti dell'Autorità garante della Privacy. La Clerici, candidata dalla Lega e PdL, ha ottenuto 179 voti, mentre l'ex capogruppo del Pd alla Camera 167 voti.
3 - AUTHORITY:CAMERA; A G.AMMINISTRATIVA ELETTO LAURICELLA
(ANSA) - Il componente del Consiglio superiore della Giustizia amministrativa eletto dalla Camera è Giuseppe Lauricella. Ha ottenuto 322 voti.
4 - CHI SI Ã OPPOSTO AL VOTO
Idv e Radicali non hanno partecipato, Alleanza per l'Italia (Api) ha votato scheda bianca. Tra i singoli parlamentari, non hanno votato Raisi e Granata di Fli, Parisi del Pd. Questi partiti e parlamentari hanno protestato contro la "logica spartitoria, la lottizzazione dei partiti su autorithy per le quali era stata invece promessa trasparenza".
5 - IDV: DI PIETRO, NO COALIZIONE A SCATOLA CHIUSA CON BERSANI
(ANSA) - "Per fare una coalizione di centro sinistra, quando e se ci sarà , dovranno essere messi ben in chiaro i programmi da sottoscrivere con tanto di firma. A scatola chiusa non faremo mai parte di nessuna coalizione". Lo ha detto Antonio Di Pietro intervenendo ad una conferenza stampa insieme a Nichi Vendola sulle nomine delle Authority.
"Purtroppo da un po' di tempo - ha proseguito il leader dell'Idv - su temi fondamentali come lavoro, sicurezza, finanziamento dei partiti e trasparenza le linee del nostro partito e quelle del sono divergenti". I giornalisti hanno rivolto una domanda all'ex pm. Si candiderà , come ha detto di voler fare Bersani, alla Guida della coalizione di Governo? "Ve lo diremo a tempo dovuto, perché è evidente che non ci sarà una coalizione in mancanza di convergenza sui programmi".
6 - VENDOLA, PD COMPLICE VECCHI SISTEMI POTERE
(ANSA) - "C'é stata complicità da parte del Pd con i vecchi sistemi di potere nelle scelte fatte sul lavoro e in particolare sui commissari Agcom". Lo ha detto Nichi Vendola intervenendo ad una conferenza stampa organizzata dall'Idv sulle nomine delle Autority. "Tutto quello che è successo - ha proseguito il governatore della Puglia - non è stato un incidente di percorso per il Pd, ma una rottura rispetto a tutti i codici democratici. Non è accettabile l'anomalia italiana nel mondo che ipoteca il pluralismo del sistema informativo" Riferendosi alla riforma del lavoro il leader di Sel ha parlato di "4 pugni assestati dal governo Monti alla nostra civiltà del lavoro".
Ancora riferendosi alle scelte dei democratici, Vendola ha parlato di "ferite aperte che aprono scenari problematici sul futuro". A questo punto Di Pietro ha interrotto l'oratore per dire la sua riferendosi a Bersani:"E' evidente che ci sarebbero dei problemi anche nella nostra coalizione. Io parlo a suocera perché nuora intenda".
CHIUDIAMO L'AGCOM
Beppe Grillo per www.beppegrillo.it
Alla fine arrivano i nostri, ma vincono sempre i loro. In questi giorni scadono i mandati del Consiglio e del Presidente per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L'AGCOM è nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle comunicazioni e radiotelevisivo.
Chi elegge il consiglio di cinque membri dell'AGCOM? I partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari. Nella migliore tradizione inciucista PDL e Pdmenoelle con la mosca cocchiera dell'UDC, decidono di spartirsi le poltrone del nuovo consiglio dell'AGCOM. Fin qui nella norma della Seconda Repubblica.
Il tutto si complica con l'annuncio della auto candidatura a presidente di Stefano Quintarelli, un informatico molto noto e stimato nel settore. Scatta da parte dei partiti la ricerca di persone fidate di chiara fama da contrapporre a Quintarelli come consiglieri per salvarsi la faccia. Tra questi spunta Posteraro, "homo novus" caldeggiato da Bersani e Casini, laureatosi nel lontano 1973 con una tesi che fa curriculum per l'AGCOM "Imputabilità e vizio parziale di mente", funzionario della Camera dei deputati nel 1979, di cui oggi è vice segretario.
Un giovane virgulto! Un esperto! Una garanzia! La classifica del 2012 per la libertà di informazione del'associazione "Freedom House" colloca l'Italia al 70esimo posto, tra i Paesi "parzialmente liberi", dopo, tra gli altri, Tonga, Samoa, Nuaru, Capo Verde e Grecia, ma prima del Benin (che soddisfazione)! L'AGCOM è uno spreco di soldi pubblici, una copertura per il controllo dei media da parte dei partiti. Una presa per i fondelli. Va chiusa. Monti la tagli.
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