BERSANI SGANCIA LA BOMBA SUL CENTRINO COL BATTIQUORUM: “QUELLA DI MONTI SULLA MERKEL ANTI-PD E’ UNA GAFFE DEL PROFESSORE” - PER NON DARE ALTRI PROIETTILI A GRILLO, CULATELLO È COSTRETTO A CHIUDERE ALL’IPOTESI DI UNA NUOVA “GRANDE COALIZIONE” CON MONTI E IL BANANA (MA LI HA VISTI I SONDAGGI?) - REGISTRATA LA VOLONTÀ GENERALE DI ROTTAMARLO, RE GIORGIO CI COMUNICA L’OVVIO: “CONFERMO IL MIO NO A RICANDIDATURA”

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1-GAFFE DI MONTI, MERKEL MI RISPETTA
Da Repubblica.it

"Mi è spiaciuto un pò. L'ho interpretata più come una gaffe del Professore che un'iniziativa della Merkel. I governi europei si rispettano reciprocamente, e Monti lo sa. E questa è stata anche la mia impressione dopo il viaggio in Germania". Così Pier Luigi Bersani commenta a Ventottominuti, su Radio Due la frase detta ieri da Mario Monti, secondo cui Angela Merkel non avrebbe ben visto un governo di centrosinistra. Il segretario Pd respinge dunque una possibile ingerenza del governo tedesco negli affari italiani. E spiega che la sensazione che ha avuto nel suo ultimo viaggio in Germania "era tutt'altra cosa".

"Era impensabile che la Merkel prendesse un'iniziativa del genere, perchè sarebbe venuta meno una tradizione di rapporti che c'è, indipendentemente dal colore politico dei governi", aggiunge Bersani.

"Sul piano politico ognuno ha la sua famiglia, io sono orgoglioso di appartenere a quella dei progressisti, ma questo non significa che non vi sia rispetto tra i governi", conclude il segretario democratico.

No alla grande coalizione.
Il segretario Pd ha poi escluso una coalizione allargata e un ritorno al voto: "Escludo una grande coalizione - spiega -perché non è un bene per l'Italia. Ritorno al voto senza risultato chiaro? E' un'ipotesi teorica, non avverrà ma non credo ad un governissimo, serve un governo di cambiamento non l'immobilismo".

Pd non è il partito delle tasse.
Nel corso dell'intervista Bersani affronta anche altri temi, come il fisco, precisando che il Pd non è il partito delle tasse: "Non siamo affezionati alle tasse, le subordiniamo alla questione del lavoro. Tutti i margini per ridurre la tasse - precisa il leader Pd - vanno portati sui redditi medio bassi, devono andare a facilitare il lavoro, alleggerire l'Irap sul lavoro e aiutare chi investe sul lavoro".

Quirinale.
Quanto all'ipotesi di un bis per Giorgio Napolitano, Bersani dice che non sarebbe contrario a un secondo mandato per Giorgio Napolitano, ma chiarisce che è stato lo stesso inquilino del Quirinale a escluderlo. "Per quello che è il mio giudizio sull'operato di questo Presidente, che non è positivo ma di più, figuriamoci, che problema c'è?", ha spiegato, "ma io conosco il Napolitano e conosco la sua serietà. Ha detto una parola e credo rimarrà quella".

2-NAPOLITANO: "CONFERMO IL MIO NO A RICANDIDATURA"
Secco no del capo dello Stato ad una sua ricandidatura. "Il presidente Napolitano ha da tempo pubblicamente indicato le ragioni istituzionali e personali per cui non ritiene sia ipotizzabile una riproposizione del suo nome per la presidenza della Repubblica". Così, in una nota, l'ufficio stampa del Quirinale, che aggiunge: "Egli apprezza e ringrazia, nel loro significato di espressione di fiducia nei suoi confronti, dichiarazioni di varie personalità a favore di una sua eventuale ricandidatura.

"Al Parlamento in seduta comune con i rappresentanti delle Regioni spetterà eleggere un nuovo presidente della Repubblica, e rispetto a ciò ogni ipotesi appare oggi prematura", ha aggiunto il capo dello Stato.

Ad auspicare un nuovo mandato per l'attuale presidente della Repubblica era stato, ieri, il premier Mario Monti, durante il videoforum a RepubblicaTv. Il professore aveva espresso apprezzamento per Emma Bonino: "Sarebbe una candidata molto buona al Quirinale". Parole, precisa però Monti, che non vanno interpretate come un endorsement. "Io un candidato ce l'ho - sottolinea - e non è donna, si chiama Giorgio Napolitano. Può sembrare anziano, ma non lo è. Lo confermerei con vera gioia".

Lo stesso Bersani si è espresso favorevolmente, pur dicendo che Napolitano non avrebbe accettato. "Per quello che è il mio giudizio sull'operato di questo presidente, che non è positivo, ma di più, figuriamoci, che problema c'è? ma io conosco il presidente, e conosco la sua serietà. Ha detto una parola e credo rimarrà quella", ha detto il leader del Pd.

Anche Berlusconi, secondo alcuni retroscena raccolti dai giornalisti, aveva espresso la possibilità di una ricandidatura dell'attuale capo dello Stato, condizionata però ad una vittoria del centro-destra e ad una riforma istituzionale complessiva. A gelare tutti è arrivato, oggi, il fermo no di Napolitano.

 

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