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Wanda Marra per il "Fatto quotidiano"
Prontissimo a collaborare con il Professor Monti". Sceglie un superlativo e un luogo, Berlino, Pier Luigi Bersani per ribadire la sua vicinanza, di più, la sua continuità con Mario Monti. Ieri il segretario democratico è andato nella capitale tedesca, dove ha tenuto un discorso sull'importanza dell'Europa, ma soprattutto ha incontrato il ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble. Il duro, il vero animatore delle politiche economiche tedesche.
Un incontro "cordialissimo", per dirla con il segretario, in cui i due si sono parlati e si sono capiti. L'obiettivo da parte di Bersani era quello di far passare il messaggio che l'Europa non ha nulla da temere da un Pd al governo dell'Italia. "Rassicurazioni? Certo ho fatto poca fatica a ribadire che siamo una grande forza europeista, che si è espressa con Ciampi , Prodi e Padoa-Schioppa", ha detto in una conferenza stampa in cui i giornalisti tedeschi gli hanno fatto il pelo e il contropelo.
"Non ho avuto nessuna particolare difficoltà o necessità di argomentazioni per descrivere l'europeismo e la saldezza del Pd nel rispetto degli impegni europei". Non è un caso che la stessa giornata abbia fatto registrare un avvicinamento (definitivo o suscettibile di altri tatticismi lo scopriremo nei prossimi giorni) tra Monti e Bersani. Il premier in mattinata si era detto disponibile a "una grande coalizione".
Poi nel pomeriggio, accoglie (metaforicamente) a braccia aperte le dichiarazioni di Bersani: "Apprezzo ogni apertura e ogni disponibilità e anche questa frase che Bersani ha detto dalla Germania". Dopo settimane in cui i due sembravano più lontani - o almeno volevano farlo intendere - tra attacchi più o meno duri, è la svolta della campagna elettorale? Nello staff di Bersani ribadiscono che la linea del segretario è sempre la stessa. Che casomai era Monti a incrinare i rapporti con le sue uscite quotidiane contro il Pd.
Come in quello di Monti ci tengono a sottolineare che no, non è vero che il Professore ha attaccato i Democratici, perché, per esempio su Mps, non ha affondato. Esempio non casuale, visto che il caso Monte dei Paschi di Siena è stato la grana più grossa per il Pd. Fatto sta che i tempi parlano chiaro. Berlusconi tira fuori una promessa al giorno.
I sondaggi sono impietosi: il Pd scende, il Pdl sale. L'ha detto persino D'Alema l'altroieri sera: "Stiamo sbagliando a dare per scontato di aver vinto". Allo stesso modo, lunedì lo spread ha avuto un picco. Non senza una spiegazione da parte dell'autorevole stampa europea: l'incertezza italiana pesa sullo spread e sulla borsa, scriveva il Wall Street Journal. E allora, per dirla ancora con lo staff del segretario democratico, "di fronte al pericolo Berlusconi, l'Europa vuole Monti-Bersani e noi gli diamo Monti-Bersani".
Tra l'altro Schäuble ha chiarito che il suo non è stato un endorsement a favore del segretario democratico. Ha voluto incontrarlo per tenere la Germania in una posizione di equilibrio, visto che la Merkel ha appena visto Monti. E poi evidentemente deve aver chiarito al segretario democratico che lo tiene d'occhio.
PRESSIONE che con tutti i distinguo d'obbligo Bersani non ha respinto. "à andato a Berlino a vendere un po' l'anima", attacca Di Pietro. Anche Monti sembrerebbe aver preso atto dei desiderata europei. Per quanto la formula "grande coalizione" sia ambigua sa che anche la Francia vede bene il tandem: il presidente Hollande si tiene in un certo equilibrio, ma il Pse sta con Bersani. Tant'è vero che venerdì e sabato i leader progressisti europei saranno tutti a Torino per incontrarlo. Il Professore a inizio campagna elettorale aveva detto che non avrebbe fatto il ministro in un governo non suo.
Ma ora si racconta che potrebbe anche cambiare idea davanti alle emergenze interne ed esterne (e a un risultato elettorale che non sarà strabiliante) e accettare di fare il vice premier con delega all'Economia. Ilaria Borletti Buitoni, capolista di Scelta Civica con Monti alla Camera in Lombardia, ha fatto sapere l'altro ieri sera con un Tweet che potrebbe fare il voto disgiunto e votare Ambrosoli. Non la sola, probabilmente. E intanto l'ennesimo richiamo di Vendola che dice "Monti è incompatibile con me", mentre il fido Fratoianni rincara con un "pronti a rompere l'alleanza" non viene degnato neanche di una risposta. Sel è in agitazione, il popolo di sinistra non sarà contento, ma la Germania sì.
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