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LA "CASTA" E' TORNATA, PIU' AFFAMATA – DOPO CHE LA CONSULTA HA CANCELLATO IL TETTO DI 240 MILA EURO PER GLI STIPENDI PUBBLICI, IL CNEL GUIDATO DALL’EX MINISTRO BERLUSCONIANO RENATO BRUNETTA NON HA PERSO TEMPO E HA PORTATO A 311MILA EURO LA SOGLIA DEL SALARIO PER I VERTICI, EQUIPARANDOLA AL PRIMO PRESIDENTE DELLA CASSAZIONE. IL TUTTO...CON VALENZA RETROATTIVA! – PER IL 2026 È PREVISTA UNA SPESA DI 1,5 MILIONI DI EURO PER GLI STIPENDI DEI VERTICI E UN PLAFOND DI 420 MILA EURO PER CONSIGLIERI E STAFF, ALLA FACCIA DELLA SPENDING REVIEW…

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Estratto dell’articolo di Stefano Iannaccone per “Domani”

 

renato brunetta foto di bacco

Fioccano aumenti di stipendi al Cnel di Renato /Brunetta, disposto a tagliare tutto, ma non la retribuzione del presidente né tantomeno le spese per lo staff. Appena cancellato il tetto di 240mila euro al compenso dei manager pubblici, infatti, l’ufficio di presidenza del Consiglio nazionale dell’economia, guidato da Brunetta stesso, ha colto l’occasione per chiedere l’innalzamento del limite dei compensi apicali.

 

Un voto su se stessi. La scorsa settimana è stato così emanato il provvedimento definitivo che stabilisce la nuova soglia a 311mila euro, equiparandola al primo presidente della Cassazione. Il tutto con valenza retroattiva.

 

Un paradosso, visto che il Cnel, presieduto dall’ex ministro berlusconiano oggi molto benvoluto dal governo Meloni, è stato critico nei confronti dell’introduzione del salario minimo, di 9 euro all’ora, proposto dalle opposizioni.

 

renato brunetta giorgia meloni

 Il ritocco degli stipendi, secondo quanto risulta dal documento del consiglio di Villa Lubin, verrà conteggiato già dal primo agosto. Un blitz portato al termine senza attendere alcun intervento legislativo da parte del governo, che aveva promesso di regolamentare la questione.

 

Dopo il caso – svelato da Domani – dell’Inps in cui sono state percepite indennità aggiuntive che hanno fatto sforare il tetto, il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, avevano infatti chiesto alle amministrazioni di non muoversi in ordine sparso per scongiurare il far west. Troppo tardi, però.

 

giancarlo giorgetti foto lapresse.

[...] Al Cnel avevano fretta. Il tema stipendio è del resto sensibile a Villa Lubin: l’esecutivo aveva approvato, nel decreto Pnrr del 2024, una legge ad hoc per garantire che un percettore di pensione (come l’ex ministro) al comando di un organismo pubblico potesse ricevere la retribuzione, in deroga (o in barba) a una precedente norma.

 

La storia dell’aumento è iniziata lo scorso luglio dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha eliminato il limite di 240mila euro (salito in realtà a 256mila euro nel luglio 2025) imposto ai manager pubblici. [...]

 

alberto zangrillo festa dei 30 anni di forza italia

L’11 settembre, un mese e mezzo dopo in pronunciamento della Corte, l’ufficio di presidenza di Brunetta ha deliberato nuovi stanziamenti per coprire spese aggiuntive, che riguardavano i componenti dello stesso ufficio. Lo scorso 29 ottobre è stata così firmata dal segretario generale, Massimiliano Monnanni, la variazione di bilancio del consiglio che stabilisce il nuovo tetto.

 

«Il Cnel deve adempiere a tale sentenza procedendo al doveroso adeguamento delle indennità di presidente, vicepresidenti e consiglieri in base alla nuova soglia retributiva, con decorrenza 1° agosto 2025 (quindi retroattivo, ndr)», si legge nel documento, che è peraltro una gallina delle uova d’oro per il presidente Brunetta e i consiglieri.

GIORGIA MELONI RENATO BRUNETTA

Il motivo? All’interno c’è un’ulteriore guadagno: la variazione di bilancio prescrive il recupero dei precedenti aumenti di cui non hanno beneficiato gli organismi di vertici del Cnel.

 

Tra luglio 2024 e luglio 2025, spiega la relazione illustrativa del provvedimento, «due distinti dpcm hanno innalzato il limite retributivo al trattamento economico dei dipendenti pubblici rispettivamente ad euro 255.127,83 annui lordi (con decorrenza luglio 2024) e ad euro 256.684,11 (con decorrenza luglio 2025)». Siccome al Consiglio era vigente il tetto di 243mila euro, è stato ritenuto necessario il recupero delle somme non erogate.

 

RENATO BRUNETTA - CNEL

Il risultato è che, in un anno, la spesa al Cnel è quasi raddoppiata per la retribuzione dei vertici. Per le «competenze fisse e continuative del presidente, dei vice presidenti e dei consiglieri», nel bilancio di previsione del 2025, era stato messo in conto un esborso di 850mila euro, poi portato – in fase di assestamento – a 1,4 milioni di euro.

 

Nel bilancio previsionale del prossimo anno, per non farsi mancare niente, è stabilito un ulteriore rialzo di 100mila euro: il conto ammonterà in totale a un milione e mezzo di euro. Con buona pace degli impegni del governo a contenere gli aumenti delle retribuzioni ai manager pubblici.

 

La spesa non riguarda solo gli emolumenti apicali. Per il prossimo anno il Consiglio ha infatti disposto una spesa aggiuntiva di 100mila euro per consiglieri e collaboratori esterni di Brunetta: il plafond passa da 320mila a 420mila euro all’anno. A questo si aggiunge l’esborso ulteriore per il «personale a tempo determinato addetto alla struttura di diretta collaborazione», che arriva a 390mila euro (+90mila euro rispetto allo stanziamento definitivo del 2025). Così, tra imposte e remunerazioni, il costo dell’area governance supererà i 3 milioni di euro.

sede Cnel

 

Eppure il bilancio di previsione del Cnel per il 2026 è tutto incentrato alla riduzione delle spese, anche per erodere il meno possibile l’avanzo di amministrazione delle precedenti gestioni: lo stanziamento iniziale dell’anno in corso ammontava a 14,9 milioni di euro, mentre quello per il prossimo anno sarà di 13,8 milioni di euro.

 

Il contenimento delle spese interessa varie voci, dalle borse di studio alla manutenzione straordinaria degli edifici. Ma guai a toccare lo stipendio di Brunetta.

renato brunetta foto di bacco