BRUNETTA DA UNA “SERVICE TAX” IN TESTA A DELRIO: “NON SA DI COSA PARLA, STIA ZITTO. VIA LA TASSA PER TUTTI E PER SEMPRE”

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Da "la Stampa"

Con il caso Berlusconi tutt'atro che chiuso una nuova grana scuote il governo Letta. Lo scontro è ancora sull'Imu, l'imposta sulla casa che verrà superata con la Service tax. E fin qui tutti d'accordo. Ma su come funzionerà la nuova imposta esplode lo scontro tra Pdl e governo.

LA POLEMICA
Renato brunetta smentisce gli annunci fatti ieri da Graziano Delrio. «Il ministro non è competente della materia, non conosce la trattativa in corso e poteva non parlare», tuona il capogruppo Pdl. «Sarebbe bene che i membri del governo Letta lasciasse ai ministri competenti la materia».

Delrio, ha insistito Brunetta, «ha detto cose che non stanno né in cielo né in terra. L'Imu andrà cancellata sulla prima casa e sui terreni agricoli per tutti nel 2013». Dunque il ministro «poteva anche starsene zitto perché sarà smentito nei prossimi giorni», ha insistito.

PAGHERANNO TRE SU DIECI
A scatenate la rabbia del Pdl sono state le dichiarazioni di ieri del ministro per gli Affari regionali. Delrio ha spiegato che il governo è impegnato a trovare una soluzione, una nuova imposta, la service tax e, ha aggiunto, «ritengo che possa essere esentato il 70% degli italiani meno abbienti».

Il ministro ha aggiunto che la service tax sarà «molto equa», separando rifiuti da tassa immobiliare, che a sua volta avrà due componenti, una per i proprietari e una per gli affittuari. La questione comunque è ancora prematura e potrebbe servire un approfondimento nella legge di stabilità.

IL PIANO
La Service tax partirà l'anno prossimo. Il piano del governo è ricalibrare l'imposta: più pesante dalla seconda casa in su, insieme ad una Tares più pesante sugli immobili di maggior pregio. Insomma si punta nel 2014 ad esentare il più possibile i proprietari di prime case meno facoltosi.

Ma è qui che il Pdl rilancia: «L'Imu va abolita per tutti», avverte Brunetta. Delrio ha ammesso che «c'è ancora differenza di impostazione» nella maggioranza «tra chi vuole una copertura completa per togliere a tutti l'Imu sulla prima casa e chi vuole concentrarsi sul 70% degli italiani e far pagare al 30% dei cittadini che se lo possono permettere. Io sono per questa seconda opzione».

IL NODO RISORSE
Intanto nell'immediato bisogna trovare 4 miliardi per cancellare tutta l'Imu del 2013 e non sarà facile. Ieri Letta ha incontrato il ministro dell'Economia Saccomanni, ma la soluzione resta lontana.

I Comuni intanto prendono decisamente posizione: arriva un appello di dieci assessori al bilancio di Comuni capoluogo «per una riforma federalista dell'Imu», concordando «con quanto suggerito nel documento ministeriale (quello del Tesoro di inizio agosto) laddove si prevede di garantire ai Comuni un grado di autonomia fiscale confrontabile con quella attuale» che ha «una leva complessiva potenziale di 3,9 miliardi di euro».

Interviene anche Piero Fassino, presidente dell'Anci: «In primo luogo vorremmo che fosse chiaro che i Comuni hanno bisogno di certezze sulle loro entrate. Per questo è necessario che qualunque riforma della fiscalità locale, comunque la si voglia chiamare, entri in vigore dal 2014». E il sindaco di Roma, Ignazio Marino, puntualizza: «È chiaro che si debba considerare l'importanza di utilizzare localmente i soldi raccolti dalle tasse».

 

 

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