BRUTTA ARIA. LE FAMIGLIE NON CHIEDONO PIÙ PRESTITI PERCHÉ NON SANNO COME RESTITUIRLI - NON SOLO GLI ACQUISTI, ANCHE GLI INVESTIMENTI CROLLANO - NEL MESE DI SETTEMBRE LA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE ITALIANE HA FATTO SEGNARE UNA NUOVA BRUSCA BATTUTA D’ARRESTO: -23% - ANCHE LA DOMANDA DI PRESTITI TORNA NUOVAMENTE A CALARE RISPETTO AL CORRISPONDENTE PERIODO 2010, SEGNANDO UN -10%...

Da Milano Franz Brambilla Perego per Dagospia


Questa notizia la leggerete, forse, solo sulla stampa economica specializzata. E invece meriterebbe di essere rilanciata da tutte le testate, anche quelle più generaliste. TG1 in testa. Ma ovviamente non lo farà, perché troppo negativa e quindi contraria all'ottimismo berlusconano che ispira la linea editoriale del Direttorissimo.

Nel mese di settembre la domanda di credito da parte delle famiglie italiane ha fatto segnare una nuova brusca battuta d'arresto. Infatti, la richiesta di mutui ipotecari continua il suo calo rispetto ai corrispondenti mesi del 2010 e, a settembre, registra un pesante -23%, che segue un semestre in cui la decrescita è risultata sistematicamente in doppia cifra. Anche la domanda di prestiti, nel suo aggregato di prestiti personali e prestiti finalizzati, torna nuovamente a calare rispetto al corrispondente periodo 2010, segnando un -10%.

Questo è quanto emerge dal barometro CRIF, la società specializzata in informazioni sul credito al consumo,che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di linee di credito.

"Purtroppo la costante flessione della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, che sta prendendo la forma di un vero e proprio crollo - commenta Enrico Lodi, direttore generale Credit Bureau Services di CRIF - non è un fenomeno da sottovalutare, perché trova una conferma nell'analoga drammatica flessione della domanda di prestiti, in particolare dei prestiti finalizzati.

È la dimostrazione che purtroppo le aspettative delle famiglie italiane si stanno nuovamente e repentinamente deteriorando: la mancanza di una chiara prospettiva sul futuro, collegata ai crolli dei mercati finanziari, le tensioni sul debito sovrano e i ripetuti interventi correttivi sul bilancio dello Stato inducono una parte crescente delle famiglie italiane, che si confermano ‘formiche' e non ‘cicale', a rinviare non solo gli acquisti (che trovano la sua misura nel calo della domanda di credito finalizzato), ma anche gli investimenti (misurati dal calo della domanda di mutui)".

Allora Minzo, la dai o non la dai questa notiziola?

 

crisi economicaDISOCCUPAZIONE