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Federico Rampini per la Repubblica
È coi suoi compagni di partito repubblicani che dovrebbe prendersela Donald Trump, prima che con Cnn, Buzzfeed e la Cia. Il dossier "a luci rosse", diffuso appunto dalla Cnn e da Buzzfeed martedì sera, e che ieri ha dominato la prima conferenza stampa del presidente-eletto, ha un committente di destra. Le ricostruzioni sulla storia di questo dossier - da noi già ribattezzato il "Bunga Bunga" di Trump - si arricchiscono di nuovi dettagli.
Dopo la Cnn, una molto ampia arriva dal New York Times. La ricerca di segreti scabrosi e compromettenti nella vita di Trump sarebbe stata commissionata fin dal 2015 da un ricco finanziatore di destra, che voleva sbarrare la strada della nomination repubblicana al tycoon newyorchese. Se è una congiura di palazzo, dunque, è dentro l'establishment repubblicano che affonda le sue radici, molto prima di arrivare all'intelligence e alla stampa.
Il magnate repubblicano anti-Trump avrebbe reclutato secondo queste ricostruzioni un noto ex-spione dell'intelligence britannica, Christopher Steele; un ex reporter del Wall Street Journal, Glenn Simpson, a sua volta riconvertitosi a capo di un'agenzia investigativa privata, la Fusion Gps. È questa squadra ad avere confezionato il dossier sul ricatto russo. Nella sostanza, lo scandalo consisterebbe nel fatto che Vladimir Putin e i suoi agenti avrebbero raccolto una serie di informazioni esplosive su Trump: sui suoi affari, ma anche su incontri con prostitute, ivi compreso in occasione dei suoi viaggi a Mosca. Quest'ultimo dettaglio aiuta a capire meglio una frase pronunciata ieri da Trump nella conferenza stampa: "Quando vado in albergo io sto molto attento, so che ci sono microspie e telecamere dappertutto; e poi ho notoriamente l'ossessione dei germi".
Sempre in base al dossier costruito per il committente repubblicano, quando Putin cominciò a raccogliere le informazioni per ricattare Trump, non immaginava certo che costui potesse diventare presidente degli Stati Uniti; gli bastava poterlo manipolare e usarlo eventualmente come informatore.
L'attendibilità del dossier resta molto controversa. Il New York Times non ha condiviso la scelta della Cnn di divulgarlo: pur considerando professionalmente capace l'inglese Steele, il quotidiano newyorchese dopo avere esaminato il dossier non lo ha considerato sufficientemente verificabile da poter essere pubblicato. La Cia però ha voluto che ne fosse a conoscenza lo stesso Trump, oltre a Barack Obama.
GLI ESTRATTI DEL DOCUMENTO SU TRUMP E LE PIOGGE DORATE A MOSCA
"Roba da Germania nazista", ha commentato ieri il neo-presidente.
donald trump in russia nel 2013 con miss universo
donald trump putin sex
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