boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 3

C'È POCO DA FESTEGGIARE SE CHI INQUINA DI PIÙ CONTINUA A FARLO - LA COP26 DI GLASGOW HA PORTATO A CASA UN PATTO PER RIDURRE DEL 30% LE EMISSIONI DI METANO FIRMATO DA 103 PAESI: IL PROBLEMA È CHE NON HANNO ADERITO CINA, INDIA E RUSSIA, CHE SONO FRA I PRIMI CINQUE EMETTITORI - IMPEGNO GLOBALE PER SALVARE LE FORESTE, MA BIDEN ATTACCA XI: "HA SBAGLIATO A NON VENIRE. È UNA QUESTIONE ENORME E I CINESI SE NE SONO ANDATI: COME POSSONO RIVENDICARE LA LEADERSHIP?"

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Luigi Ippolito per il "Corriere della sera"

 

boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 4

«Sono cautamente ottimista»: così Boris Johnson ha riassunto lo stato delle cose al termine dei due giorni di vertice dei leader mondiali che ha aperto la Cop26, la conferenza internazionale di Glasgow sul clima.

 

Non bisogna «esagerare con l'entusiasmo», ha ammonito il premier britannico, perché «c'è ancora molta strada da fare» e bisogna «restare in guardia contro le false speranze»: ma nella conferenza stampa prima del ritorno a Londra Boris ha cercato in qualche modo di dissipare le nubi che si erano accumulate su Glasgow. E abbandonandosi alla metafora calcistica, ha concluso che se prima «perdevamo 5 a 1» nella partita contro il cambiamento climatico, adesso «abbiamo segnato uno o due gol e forse riusciamo ad andare ai supplementari».

 

boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 1

Qualche ragione Johnson ce l'ha: ieri è stato annunciato un importante accordo per fermare le deforestazioni entro il 2030, un'intesa cui hanno aderito anche Paesi come Brasile e Cina; e più di 100 nazioni hanno promesso di ridurre del 30% le emissioni di metano entro la fine di questo decennio.

 

Sul primo punto, che copre l'85% delle foreste del pianeta, c'è anche un impegno di quasi 18 miliardi di euro di fondi pubblici e privati per recuperare le foreste danneggiate. Ma forse ancora più importante è l'intesa sul metano: è stata firmata da 103 Paesi e include metà dei maggiori 30 emettitori (anche se non ci sono Cina, India e Russia, che sono fra i primi cinque).

 

boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 2

L'intesa è stata particolarmente voluta dagli Stati Uniti ed è stata esaltata da Joe Biden, che ha affermato che «taglierà la metà delle emissioni di metano nel mondo». Il presidente americano ha fatto un riferimento indiretto a Greta, lodando «la passione dei giovani e degli attivisti, che ci rammentano i nostri obblighi verso le generazioni future».

 

boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 3

Ma ha poi lanciato un attacco al leader cinese Xi Jinping, rinfacciandogli il «grave errore» di non essere venuto a Glasgow: «È una questione enorme e se ne sono andati: come possono rivendicare il mantello della leadership?».

 

joe biden 1

Biden ha tuttavia concluso anche lui su una nota di ottimismo: a Glasgow i leader «hanno premuto il bottone del riavvio». Insomma, nei corridoi si comincia a dire che questa Cop potrebbe essere un successo. D'altra parte c'era da aspettarsi che prima Boris suonasse le campane a morto, come aveva fatto al termine del G20 a Roma, per poi attribuirsi il merito di aver portato la conferenza di Glasgow a un traguardo insperato.

 

joe biden 2

Fin dall'inizio si era detto che sarebbe stato difficile raggiungere alla Cop un accordo che impegnasse tutti i Paesi a ridurre le emissioni nocive in tempi ragionevoli: e infatti Cina e India sono arrivate alla conferenza dicendo che per loro il traguardo delle emissioni zero non può essere raggiunto prima del 2060 e 2070, rispettivamente.

 

ursula von der leyen

Per cui si puntava piuttosto a una serie di intese di settore, in grado di far dire che qualcosa di importante è stato ottenuto: ed è quello che puntualmente si sta verificando. I prossimi giorni ne daranno la conferma.