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C’E’ UNA GROSSA GRANA PER LA MELONI: LUCA ZAIA! - IL GOVERNATORE LEGHISTA NON CI PENSA A FARSI ROTTAMARE, NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE DEL GOVERNO ALLA POSSIBILITÀ DI UN SUO TERZO MANDATO - IL PIZZINO ALLA "DUCETTA": “FRATELLI  D’ITALIA PRESSA PER AVERE IL VENETO? SPOSTARE LE PEDINE È UN GIOCO RISCHIOSO. LA GENTE DOVREBBE POTER DECIDERE A CHI DARE FIDUCIA”. LA LEGA POTRÀ CORRERE IN SOLITARIA? SONO TUTTE IPOTESI, VEDIAMO CHE SUCCEDERÀ IN 10 MESI...” (CENTRODESTRA AVVISATO...)

Paola Di Caro per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

luca zaia giorgia meloni

Sembra esista solo il presente per Luca Zaia. Il presidente del Veneto potrebbe dover lasciare il suo incarico a fine anno, senza la prospettiva di una ricandidatura, per l’opposizione del governo alla possibilità di un terzo mandato.

 

Ma parla del suo destino con serenità. Non che non abbia le idee chiare: «Vedremo quello che accadrà. Confido nella Consulta. Prima o poi qualcuno dovrà dire una parola chiara su questo tema: è giusto o no che i cittadini possano votare quante volte vogliono per tutte le cariche tranne che per quelle dei sindaci di grandi città e dei presidenti di Regione?

 

Questo governo e il Paese devono decidere una volta per tutte se vogliono interpretare il contratto sociale di Rousseau, per cui il cittadino ti toglie la delega quando non si fida più di te. Oppure se gli italiani vanno considerati come comparse, non come protagonisti, nella scelta delle istituzioni pubbliche. Chi parla di possibili centri di potere, se non ci sono limiti ai mandati, dà degli idioti ai cittadini».

 

luca zaia giorgia meloni

Cominciamo dal presente: l’autonomia. Mille ostacoli si frappongono: bocciatura della Consulta, possibile referendum, dubbi in maggioranza. Ma lei insiste.

«Le cito il mio ultimo libro, Autonomia. La Rivoluzione necessaria . Si chiude così: l’autonomia o si fa per scelta o si dovrà fare per necessità. Dobbiamo smetterla in Italia di aver paura delle riforme. Di ogni tipo. La realtà va affrontata, o ti arriva addosso».

 

Che intende?

«Se certi temi vengono affrontati tardi o male, non si fa il bene del Paese. Se una situazione si aggrava, si è costretti a fare le riforme in fretta. Pensiamo alla Grecia, che ha vissuto la Troika. Anche se non è il nostro caso dà l’esempio di cosa voglia dire subire un processo di riforma invece di governarlo».

 

Però è facile chiedere autonomia per il Veneto...

«È innegabile che ci siano due Italie e disuguaglianze. Però sono legate come gemelli siamesi: se muore uno, muore anche l’altro. Per stare bene però non si deve abbassare l’asticella di chi sta meglio, ma alzare quella di chi sta peggio. Lo dico soprattutto a proposito della sanità. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno, e questo comparto è già quasi totalmente regionale. Non solo, in una regione come la mia la spesa è per il 97% pubblica. Ma bisogna sapersi organizzare».

luca zaia .giorgia meloni vinitaly

 

(…)

 

Il ministro Schillaci annuncia un centro di controllo unico per tutti i pazienti.

«Noi un controllo di gestione sulle liste d’attesa lo utilizziamo dal 2020. Abbiamo usato, contrariamente ad altre regioni, ogni euro dei 47 milioni di finanziamenti statali per l’abbattimento. Ben venga un centro unico, si vedrà chi spende bene e chi no. Ma sembra che le Regioni commissariate dallo Stato, Molise e Calabria, abbiano molti più problemi delle altre...».

 

Lei si appassiona, ma tra poco potrebbe essere costretto a cambiare lavoro...

«Quando e se avverrà, ci penserò. Non un giorno prima. non è nel mio stile sprecare tempo in dibattiti e congetture. Ricordo che, a differenza di altri, i veneti mi hanno dato la responsabilità di governo della mia Regione. E 10 mesi possono essere un’era geologica in politica...».

 

luca zaia e giorgia meloni - vinitaly

Vorrebbe continuare?

«A tempo debito scioglierò le mie riserve e le curiosità».

 

FdI rivendica il Veneto.

«Non spreco 10 mesi a fare dibattiti politici. Capisco tutte le aspirazioni, ma avverto anche che a volte cambiare solo per cambiare non assicura il consenso. Ripeto: la gente dovrebbe poter decidere a chi dare fiducia».

 

È vero che la Lega potrà correre in solitaria?

«Sono tutte ipotesi, vediamo che succederà in 10 mesi. Spostare pedine non è un gioco a rischio zero. Scelgano i cittadini da chi farsi governare. C’è chi torna a casa dopo un solo mandato».

 

Che pensa di Todde?

«Non conosco il caso specifico. Ogni legge va rispettata fino in fondo. Aspettiamo la magistratura. Certo, fosse successo a un presidente di centrodestra già immagino cosa avrebbe detto il M5S...».

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