BUNDESCAZZEN - IL TIMORE CHE CON DRAGHI LA BCE DIVENTI LA “CASSA DEL MEZZOGIORNO” DEGLI STATI MORTI DI FAME, SPINGE IL KAISER DELLA BUNDESBANK WEIDMANN A VENTILARE LE DIMISSIONI - LA FRONDA DEI FALCHI ANTI-SPESA CONTINUA A MANDARE “PIZZINI” ELETTORALI ALLA MERKEL AFFINCHÉ IMPEDISCA L’ACQUISTO DI TITOLI DI STATO DEI PAESI IN DIFFICOLTÀ…

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Marika de Feo per il "Corriere della Sera"

Per il capo della Bundesbank, il 44enne Jens Weidmann, prosegue la «battaglia» contro l'acquisto di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea. Anche perché «vuole impedire che la Bce diventi una banca centrale sul modello di quella italiana», come ha titolato ieri la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (edizione domenicale della Faz), dedicando un'intera pagina a quella che definisce la «lotta» del capo della banca centrale tedesca, il quale «ha perfino valutato le dimissioni», mentre «monta la lotta per l'euro». Perché queste minacce di dimissioni?

Perché la Bce, spiega il quotidiano conservatore di Francoforte, sta per compiere «una trasformazione che nessun Bundesbanker può accettare». La banca centrale europea ideata «su modello di quella tedesca - indipendente, lontana dall'influenza dei governi e con l'obiettivo primario di impedire l'inflazione - si sta trasformando in una banca centrale orientata verso Sud» e «deve acquistare massicciamente titoli di Stato, come faceva la Banca d'Italia negli anni 70, rendendo più economico l'indebitamento», rischiando di far aumentare l'inflazione e di allontanarsi dal suo mandato.

Questa tesi è riportata dalla Fas/Faz per la terza volta in una settimana. Con quale scopo? «Con il suo voto da solo Weidmann non può impedire questa trasformazione», ed è «solitario» nella sua battaglia, ammette la stessa Fas, osservando che «nemmeno il sostegno di Merkel per Weidmann si spinge oltre un limite tale da far temere a Draghi per l'attuazione dei suoi piani».

In questi giorni delicati per l'eurozona la Fas e la Faz - ma anche la Bundesbank - sembrano dare voce a una parte dell'opinione pubblica tedesca in vista della sentenza, attesa per il 12 settembre, dei giudici della Corte Costituzionale sul fondo Esm del 12 settembre). I toni dei commenti, firmati nei giorni scorsi dal direttore-editore della sezione economica della Faz Holger Steltzner sono molto severi, accompagnati da una personalizzazione delle critiche, e in parte risultano inusuali nella tradizione del giornalismo oggettivo tedesco.

Si tratta comunque dell'espressione di umori e posizioni presenti in Germania e probabilmente anche nella stessa Bundesbank, nella cui struttura fra l'altro, sono integrati diversi giornalisti economici della Faz. Proprio la Faz aveva pubblicato anche la famosa lettera di Weidmann contro Draghi, nel marzo scorso.

Allo stesso tempo, sarebbe un errore per il resto d'Europa ritenere che questi commenti, perfettamente legittimi, riflettano semplicemente la posizione tedesca. In particolare, in questo momento non sembrano vicini alla linea più aperta della Cancelliera Angela Merkel e del ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, e tanto meno della Spd o dei Verdi. Del resto, lo stesso Jörg Asmussen, il tedesco che siede nel board della Bce, ha difeso in questi giorni la linea di Draghi e del Consiglio direttivo.

 

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