carbone referendum

CARBONE FA RIMA (ANCHE) CON #CIAONE – IL DEPUTATO RENZIANO SFOTTE I PROMOTORI DEL REFERENDUM COME UN BIMBOMINKIA SU TWITTER: “PRIMA DICEVANO QUORUM. POI IL 40. POI IL 35. ADESSO, PER LORO, L’IMPORTANTE E’ PARTECIPARE. #CIAONE” – MINORANZA PD E SINISTRA LO ATTACCANO

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Alessio Sgherza per “la Repubblica”

 

CARBONE CIAONECARBONE CIAONE

Sui social network è stata una domenica di #BattiQuorum e di polemiche per il #ciaone che il deputato Pd Ernesto Carbone ha riservato a chi sperava nel successo del referendum. Un tweet che arriva a metà pomeriggio e che non piace affatto alla Rete: insulti (pochi), critiche (molte) e ironia.

 

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Il portavoce di Pietro Grasso, Alessio Pasquini, non ci sta: «#ciaone ai cittadini che scelgono di votare, da un rappresentante delle istituzioni, non si può. In nessun caso. Mai». Daniele scrive: «Carbone, ci puoi prestare un 15% di cinesi???». Un altro utente dice che così il parlamentare dem l’ha convinto a votare «anche con le stampelle».

 

Ernesto Carbone Ernesto Carbone

Naturalmente c’è chi apprezza, come dimostrano centinaia di “mi piace” e di retweet. Il #ciaone tiene banco per ore e diventa di tendenza. «Ma il livello delle argomentazioni – scrive Ilaria - è pari a quello di un bulletto di terza media».

 

La giornata, al netto della polemica ‘carboniana’, assomiglia a una parabola, quella della speranza: prima alta, al top all’ora di pranzo, poi a picco, dopo le 19, con l’affluenza sotto il 25% che per molti ha certificato il fallimento della consultazione.

 

Il web distorce, si sa, e così il voto per il referendum ha vissuto vite parallele: se i seggi non si sono riempiti abbastanza, il flusso di Twitter è stato invece invaso da quei cittadini che sono andati a votare, quasi tutti per il Sì. Trovare qualcuno che ha votato No è un’impresa, ma anche chi si è astenuto rimane in silenzio.

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Così i tweet #BattiQuorum si contavano a decine di migliaia. Molti hanno postato lo scatto della tessera elettorale con il timbro odierno. I politici andati alle urne mettono in linea la propria foto. Tanti gli anziani che rivendicano – attraverso gli account di figli e nipoti - di esserci stati. Ogni tanto spuntano foto che mostravano i seggi tutt’altro che pieni. Eppure il dato dell’affluenza alle 12 galvanizza. «Dai che ce la facciamo », è il senso.

 

Si punta il dito contro le zone dove l’affluenza è minore. Alessandra: «Il nostro mare vi interessa solo come sfondo per i selfie? ». Yedzenia, venezuelana: «Votate, dovreste vergognarvi di sprecare un’occasione per cui tanti si giocano la vita altrove».

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La speranza regge per tutto il pomeriggio. Poi alle 19 la doccia fredda. Quorum lontano, quasi un miraggio.

 

In pochi minuti i «ce la possiamo ancora fare» si diradano. Rabbia e delusione. Gli interventi si moltiplicano, in una strana trasformazione da democrazia a derby cittadino. Emanuele ironizza: «Altri 2 giorni di referendum e ce la facciamo». Nel flusso #BattiQuorum il numero di tweet per minuto si contrae, e chi twitta #ciaone prende il sopravvento. Carbone fa una mezza marcia indietro: «Era per chi ha promosso un referendum inutile, non per chi è andato a votare».

 

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Il web mobilita, suscita emozioni e risse verbali. Mai come il calcio però: l’hashtag più twittato ieri è stato il Leicester di Ranieri ancora in testa alla classifica. Democrazia sì, ma lo sport viene prima.