LA CARMEN È DEBOLE E BARCA SI DEVE DIFENDERE DALL’ENDORSEMENT DELLA VEDOVA MORAVIA - “L’UOMO NUOVO DEL PD SI GUARDI DAI DALEMIANI”

1 - MISTERO BARCA
Caro direttore,
cosa spinge un uomo di 59 anni, ex ministro del governo tecnico più impopolare degli ultimi tempi, competente e con un buon lavoro al Tesoro, marito, padre e nonno, a fare ogni weekend migliaia di chilometri in giro per l'Italia per incontrare la base del Pd? Per me rimane un mistero, forse non lo è.

Potrebbe trattarsi di una vocazione tardiva che lo porta, dopo una breve esperienza di governo, a provare il piacere del contatto con la gente, della vera vita di partito. O di una azione nel nome del padre, Luciano Barca, scomparso alcuni mesi fa (facile interpretazione psicoanalitica). Già, ma perché iscriversi l'11 aprile 2013 a un partito-cadavere (Pd), che non ha vinto le elezioni, incapace di eleggere un presidente della Repubblica diverso da Napolitano, e costretto a governare con il nemico?

L'unico governo possibile pare. Sarà. Fabrizio Barca, uomo della provvidenza, visionario gauchiste o semplicemente ingenuo? Il partito che ha in mente per dare vita a un buon governo è quanto di più lontano si possa immaginare dall'attuale Pd. Ma lui si ostina a lavorare insider. Sembra non infastidire nessuna corrente per ora, non è apparentemente temibile quanto l'esuberante sindaco di Firenze. Ma si può piacere a tutti?

Uomo educato, colto, brillante, con l'aplomb e il senso dell'umorismo di un anglosassone ma senza l'ego smisurato del professor Monti. Ma non starà commettendo lo stesso errore? Ricorda la novità, la freschezza e l'entusiasmo di Ségolène Royal nel 2006, la sua idea di democrazia partecipativa, sappiamo com'è finita, hélas! Si passa facilmente dall'essere una risorsa all'oblio. La politica è spietata. Inutile citare nomi.

Se dopo lunghi mesi di viaggio a contatto con la dura realtà del nostro Paese (un saliscendi a volte inadatto al suo splash fisico), Fabrizio Barca ne esce vivo e riesce a evitare le trappole dalemiane, e non solo, a novembre il mistero verrà svelato.
In attesa, gli auguro good luck!
Carmen Llera Moravia

2 - LETTERA A DAGOSPIA
Gentil Dago,
Stampa e sinistra : gioie, poche, e dolori, tanti. Dopo l'ironico pezzo di nonno Pansa sulla triste fine, che Renzi riserverà ai rottamandi Pd, non poteva mancare il caustico commento di D'Alema : "Giampaolone ? L'ho sempre detto. Non capisce un c. di politica. Meno di lui ne masticano solo Prodi e Veltroni!".

E intanto il direttore del "Corriere", dopo aver riservato mezza pagina riservata all'attore Barbareschi (qualifica : ex deputato finiano, poi passato, 'a gratis, certamente, con nonno Cav.) stamane ha dato lo stesso, ampio spazio a una modesta scrittrice, signorina Carmen Llera. Qualifica : vedova di "penna bianca", Albertone Moravia, buonanima.

Il senso della pesante e involuta articolessa? Un endorsement pro successo di Fabrizio Barca e un invito a schivare le infide trappole dalemiane. Il modello indicato a Fabrizio: la campagna elettorale per le Presidenziali, in Francia, del 2006 della socialista Ségolène Royal, conclusasi, com'è noto, con il trionfo di....Sarkozy. Barca, cosa faceva con quella mano sotto il tavolo, mentre leggeva quella lettera?....

Esito della fondamentale esternazione della musa ispiratrice della light prosa moraviana? Esiziale, temiamo, per le, peraltro già scarse, probabilità di scalzare il giovin Renzi che, da oggi, vede aumentare le sue chances di vittoria, quando, finalmente, si deciderà a far sapere cosa intende fare da grande, oltre che rottamare, giustamente, i tanti "impresentabili" fratelli-coltelli piddini.
Ossequi. Pietro Mancini

 

 

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