DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Federico Capurso per "la Stampa"
Davide Casaleggio non vuole trasformare Rousseau in un nuovo partito. Lo mette in chiaro durante la presentazione del manifesto "Controvento", che non ha nulla di politico - sostiene l'imprenditore -, ma è invece un decalogo utile a regolare la convivenza della sua associazione con il partito grillino. Insomma, detta le condizioni ai Cinque stelle per continuare a far viaggiare i due mondi sulla stessa strada. Ma ai piani alti del Movimento la reazione a caldo non è quella di una mano tesa: «Se questa è la sua idea, siamo ancora distanti. Davide considera Rousseau un ecosistema a sé, sul quale può esercitare un potere, mentre per noi è uno strumento al servizio del Movimento».
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Tale è la distanza che già da alcuni giorni, tra i big pentastellati, è iniziata la ricerca di una piattaforma di voto online alternativa. Si sta guardando - secondo quanto risulta a La Stampa - soprattutto a quelle strutture utilizzate per le assemblee degli azionisti di grandi aziende. Molti i nomi che circolano, come quelli di Eligo, eBallot, o quello della piattaforma usata da BancaEtica, da sempre considerata vicina al Movimento: «Ce ne sono un'infinità, basta cercare su Google», scherza un nome di peso del partito.
La ricerca avrebbe ricevuto anche il placet di Giuseppe Conte. Si stanno ancora valutando i profili migliori, valutando quali piattaforme assicurino il voto certificato, la possibilità di creare profili di candidati e iscritti, la gestione autonoma delle consultazioni. L'esplorazione è appena iniziata, ma è tutto fuorché un riavvicinamento tra le parti. Casaleggio ostenta tranquillità. Sa che ha ancora in mano la lista degli iscritti e che né Beppe Grillo né Conte vogliono risolvere la questione in tribunale.
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Si augura quindi che con il nuovo decalogo «i rapporti con il Movimento saranno più chiari. Questo manifesto deve essere utile per stabilire un metodo e penso che questo sia uno strumento che possa unire». Ma se il presidente dell'associazione Rousseau usa la diplomazia, il suo braccio destro Enrica Sabatini fa invece la parte del poliziotto cattivo e boccia l'idea di un contratto di servizio al quale legare Rousseau, come vorrebbe invece tutto il partito grillino.
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«Più che parlare della piattaforma come di un fornitore di servizio - punge Sabatini - serve un progetto condiviso ed un accordo di partnership con ruoli ben definiti, che siano riconosciuti e rispettati. Se non c'è rispetto non si può lavorare insieme». Sul voto online, poi, serve trasparenza per evitare altre spaccature come quella del voto sul governo Draghi, che per il braccio destro di Casaleggio, è «una cicatrice sul Movimento. Si è passati a contestare il metodo, il fatto che il quesito non fosse corretto».
Le regole, «poche ma da rispettare» vanno «condivise, non scritte per gli amici. Devono essere esenti da conflitti di interessi, neutre e non sviluppare sentimenti di ingiustizia». L'idea di una partnership però al Movimento non piace. Ancora meno va giù ai parlamentari l'accento posto dall'associazione guidata da Casaleggio sulla necessità di mantenere la regola del limite dei due mandati: «Uno strumento per evitare il carrierismo politico e la costruzione di gruppi di potere. Il potere deve essere decentralizzato».
Su una scappatoia per aggirare il limite del doppio mandato contano invece in molti, all'interno del Movimento. Da giorni circola l'ipotesi di prevedere un ripescaggio tra i parlamentari più meritevoli arrivati al secondo giro, attraverso una votazione online degli iscritti, da inserire tra le nuove regole del partito targato Conte. -
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